RADIO ANTICORPI, CHE HA AVVICINATO LE PERSONE NELL’EMERGENZA

Ideata da Casetta Rossa, ha ricevuto un premio internazionale e punta a diventare una radio "vera"

Quando la solidarietà va “in onda”, diventa uno strumento per avvicinare le persone. C’è una storia che da Roma è arrivata al cuore dell’Europa: è quella di Radio Anticorpi, presentato da Casetta Rossa e frutto della collaborazione tra più associazioni. Un’esperienza di trasmissioni in streaming, via Facebook, che nei giorni del primo lockdown a marzo ha creato un ponte sociale da nord a sud, tra zone rosse e isolamenti, con notizie, approfondimenti, racconti e interviste. Operatori, cittadini, istituzioni e Terzo settore hanno avuto una voce che tramite i social network ha raggiunto migliaia di persone. Un raccoglitore di storie e di esperienze positive al tempo della pandemia, ma anche di arte, musica e consigli creativi riservati ad adulti e bambini. Il Comitato Economico Sociale Europeo (CESE) ha celebrato lo scorso 15 febbraio Radio Anticorpi, assegnandole un premio internazionale (in rappresentanza dell’Italia) insieme ad altre 20 iniziative portate avanti nei vari Paesi dell’Unione Europea, evidenziandone quindi il contributo nella lotta contro il Covid-19.

Casetta Rossa e la crisi

Radio Anticorpi è un’idea di Casetta Rossa, spazio autogestito che si trova nel quartiere Garbatella di Roma (Municipio VIII) e che in questi anni, a partire dal 2001, ha organizzato tantissime attività politiche, sociali e culturali. A Casetta c’è un forno a legna popolare fruibile da tutta la comunità, un gruppo d’acquisto solidale, laboratori di teatro, recitazione o di panificazione e corsi di fotografia.

casetta rossaLa “radio social” ha puntato su un modo innovativo e creativo di affrontare la crisi sanitaria, cercando di trasformarsi in un vero e proprio servizio nei confronti delle persone svantaggiate. L’obiettivo del premio, al quale si accompagna un contributo di 10 mila euro, era proprio quello di riconoscere il valore dell’associazionismo nella fase più buia dell’emergenza. Un settore divenuto un’ancora di salvezza per migliaia di persone che rischiavano di essere messe ai margini e di diventare preda facile per le mafie e la criminalità. «Il CESE ha più volte sottolineato che la solidarietà e un’azione mirata e condivisa sono fondamentali per sopravvivere a una pandemia di questa portata» ha dichiarato Cillian Lohan, vicepresidente del CESE. «La società civile è stata in prima linea in tutte le iniziative di solidarietà e, senza il suo aiuto sul campo, il prezzo pagato per questa pandemia sarebbe molto più elevato. Tutti i progetti per i quali abbiamo ricevuto la candidatura sono una prova dell’impegno altruistico profuso dai cittadini e sul territorio, e dimostrano che il contributo della società civile in questa lotta è enorme».

Stanchi, ma non arresi

«Durante un intervento alla Casetta Rossa, lo scrittore messicano Paco Ignacio Taibo II ha detto: “Abbiamo il diritto di essere stanchi, ma non abbiamo quello di arrenderci”. È esattamente così che ci sentiamo: stanchi perché lottiamo ogni giorno contro la povertà, la giustizia sociale e la difesa dei diritti civili, ma consapevoli che sia la strada giusta verso un mondo più equo» ha raccontato Maya Vetri, attivista, portavoce e iniziatrice di “Radio Anticorpi”. Casetta Rossa, infatti, è andata “on air”, ma ha continuato a fornire cibo e beni di prima necessità tramite la consegna dei pasti sospesi (ispirata alla tradizione napoletana del “caffè sospeso”, consiste nella possibilità di offrire uno o più pasti a degli sconosciuti, ognuno per il valore di 5 euro) e dei pacchi alimentari.

casetta rossa
Volontari di Casetta Rossa, all’opera durante l’emergenza

«Poi è arrivata la radio». Una vera e propria esperienza condivisa e partecipata tra le associazioni di Garbatella e non solo, nata proprio il 9 marzo, giorno del lockdown nazionale. «Inizialmente era un espediente per trasportare attività come laboratori, presentazioni di libri ed eventi culturali su una piattaforma digitale. Ma è stato molto di più. Hanno partecipato associazioni e cittadini, anche del nord Italia, siamo rimasti in contatto creando una vera e propria rete, facendo cultura e informazione. Condividere la situazione ci rendeva tutti un po’ meno fragili», ha sottolineato Vetri. Dalle “pillole di scienza virale” al gruppo di lettura, passando per la lettura di poesie e i momenti di riflessione con i critici d’arte, fino ad arrivare alla creazione di una maglia con la scritta “Daje che passa!”, “Radio Anticorpi” è cresciuta giorno dopo giorno.

Per il futuro

E nel futuro ci sono ambizioni ancor più grandi. Perché la solidarietà, quando si attiva, sa essere davvero contagiosa. «Ora che intorno a noi c’è una comunità che ha recepito la nostra voglia di metterci in contatto, vogliamo continuare a utilizzare questo canale per far passare messaggi positivi». Con i 10 mila euro del premio CESE, “Casetta Rossa” punta a creare «una radio vera» e si è posta l’obiettivo di «istituire borse di studio per i ragazzi stranieri che frequentano i corsi di italiano, così da favorire un’integrazione completa».

Il contributo aiuterà l’associazione anche nella gestione dell’hub solidale di Garbatella, dove operano circa un centinaio di volontari.

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