DAJE MONTEROTONDO. E SPERIAMO CHE NON SIANO SOLO PROMESSE ELETTORALI

Tre cooperative lanciano una campagna, per chiedere ai candidati impegno per la giustizia sociale e riconoscimento del lavoro sociale

Quando le associazioni fanno rete, anche il rapporto con la politica diventa più facile. Monterotondo, cittadina in provincia di Roma, l’ha voluto dimostrare tramite un evento per il lancio della campagna Daje Monterotondo, organizzato dalle cooperative Iskra, Folias e Il Pungiglione, a cui sono stati invitati tutti i candidati delle liste che concorreranno alle elezioni amministrative del 26 maggio 2019.

Le tre realtà operano, a più livelli e in diverse modalità, nei servizi socio assistenziali ed educativi rivolti alle fasce svantaggiate della popolazione e a rischio di emarginazione, come ragazzi diversamente abili, anziani, bambini e donne. Nel tempo hanno avviato collaborazioni e sinergie. Centri diurni, assistenza domiciliare, progetti sportivi e nelle scuole, sportelli di consulenza e attività finalizzate all’inserimento lavorativo: sono solamente alcuni dei servizi attivi sul territorio, in un mosaico variegato nel quale il Terzo Settore continua a creare opportunità di crescita collettiva, superando le difficoltà.

Daje Monterotondo
La presentazione della Campagna Daje Monterotondo

Queste tre cooperative hanno già avviato la campagna #ATempoDebito,per sostenere il lavoro sociale e sabato 13 aprile hanno chiesto ai politici di confrontarsi in un vero e proprio dibattito sul sociale, aperto anche ai cittadini. È nata così la campagna Daje Monterotondo, dove si riunisce il mondo: non una lista civica, come tengono a precisare gli ideatori, ma un appello affinché chiunque governerà la città non abbandoni il prezioso patrimonio costruito in tanti anni. Una scelta coraggiosa, per valorizzare l’esperienza storica di Monterotondo come città solidale, inclusiva e partecipata.

 

NO AI TAGLI. Daje Monterotondo si è presentato con un manifesto, che parte dal concetto di “servizio sociale” come idea centrale per lo sviluppo della città. Nel testo viene esplicitata la volontà di allargare la rete – di cui già fanno parte associazioni, imprese, istituzioni e cittadini – per andare incontro alle nuove emergenze sociali e culturali delle periferie. E c’è anche un monito da rispettare per chiunque vorrà aderire e sottoscrivere la campagna: no ai tagli sulle politiche sociali. «È necessario che la politica si confronti con noi sui servizi sociali che gestiamo», fanno sapere gli organizzatori, «per capire quali risultati vengono raggiunti e quali obiettivi comuni vogliamo porci, ma limitare i fondi vuol dire ridurre la possibilità di aiutare le persone e questo va assolutamente evitato».

Tra i punti programmatici di Daje Monterotondo c’è anche il rilancio della coesione dei servizi distrettuali, con la partecipazione dei comuni limitrofi di Mentana e Fonte Nuova, in un’ottica di maggiore unione e forza. «Le politiche e i servizi sociali realizzati fino a oggi sono una grande conquista che va difesa da tutti, così come i posti di lavoro del settore». Durante l’assemblea sono intervenute le associazioni ARCI, Non una di Meno per la difesa dei diritti delle donne e L’Anfora, la cui rappresentante ha chiesto un maggiore accesso ai servizi per persone con disabilità.

 

Daje MonterorondoLE PAROLE E I FATTI. Al dibattito hanno partecipato Riccardo Varone, (candidato della coalizione di centro-sinistra), Simone Di Ventura (candidato della coalizione di centro-destra), Alberto Pagliuca (Movimento 5 Stelle), Mauro Iacchetti (Rifondazione Comunista), Stefano Cirone (Potere al Popolo). Dalla co-progettazione (cavallo di battaglia di Varone) a un miglioramento dei servizi («perché ci sono, ma sono scarsi e vanno implementati», ha sostenuto Di Ventura), fino alla creazione di sportelli di tutela legale e sociale (proposta avanzata da Iacchetti) e alle case del popolo «per alimentare e sostenere il sentimento di comunità», (Cirone) sono tutti d’accordo sulla necessità di investire sul Terzo Settore.

Durante l’assemblea non c’è stato scontro, ma soltanto confronto. La speranza delle cooperative è che questa sensibilità generale non sia soltanto uno spot elettorale: il sociale e questo manifesto proposto “dal basso”, per il momento, mettono tutti d’accordo. Se alle parole corrisponderanno i fatti potrebbe crearsi uno straordinario precedente.

 

GLI INTERVENTI. Qui vi riportiamo, in breve, gli interventi dei candidati (in ordine di chiamata), interpellati sul tema delle politiche sociali.

Alberto Pagliuca – Movimento 5 Stelle

Creeremo dei bandi pubblici che sappiano adattarsi sul territorio, che sappiano rispettarlo e rispettare le peculiarità di chi già opera nel sociale con successo. Porteremo più investimenti sulle persone, sulla qualità della vita. Ciò che viene fatto non è abbastanza. Il nostro programma elettorale, politiche sociali incluse, verrà fatto insieme alle persone, con un tavolo di dialogo aperto a tutti.

Riccardo Varone – PD e centro sinistra

Monterotondo ha sempre avuto negli anni un’attenzione speciale nei confronti delle fasce più deboli. Come amministrazione abbiamo creato un modello, apprezzato in Regione e riconosciuto da Nord a Sud. Siamo capofila del distretto sanitario che comprende anche Mentana e Fonte Nuova. Sono state portate avanti tante attività di sostegno nei confronti di diversamente abili, anziani, bambini, migranti e donne, sempre in collaborazione con le cooperative che fanno un lavoro straordinario. La chiave è stata la co-progettazione, il fare insieme, il saper ascoltare la comunità. Sul piano di zona sono stati stanziati 1 milione e 300 mila euro.

Mauro Iacchetti – Rifondazione Comunista

La collaborazione con i comuni del distretto negli ultimi anni è stata carente. Se verremo eletti, disporremo sportelli di tutela legale e di assistenza sanitaria e, più in generale, daremo forma a quelle idee che partono dal basso e che senza una tutela amministrativa rischiano di non trovare attuazione. Per quanto importanti, le cooperative non possono sostituirsi alle amministrazioni, ed è per questo motivo che hanno bisogno di più sostegno. 

Stefano Cirone – Potere al Popolo

Nasciamo dai centri sociali e la nostra attenzione al sociale è sempre stata massima. Va riqualificata l’area di Monterotondo Scalo che è stata sempre, colpevolmente, lasciata indietro. E lo faremo attraverso il terzo settore, con un consultorio, una biblioteca e una casa del popolo per alimentare e sostenere il senso di comunità.

Simone Di Ventura – Centro Destra

I servizi ci sono, ma la qualità di questi ultimi è scarsa. Il nostro motto è “Dalle periferie al centro… verso il futuro” e questo, per noi, significa tornare ad ascoltare ogni progetto che parte dal territorio, valutare nel merito le singole attività. Qui c’è un’importante rete sociale, che rischia di disgregarsi. Il sociale non deve avere nessun colore politico e dev’essere garantito sempre.

DAJE MONTEROTONDO. E SPERIAMO CHE NON SIANO SOLO PROMESSE ELETTORALI

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