ECOCOCCOLE: A VITERBO “RITROVIAMOCI AL CENTRO”

Quattro Erre (ridurre, riutilizzare, riclicare, recuperare) e tanto lavoro di rete per fare coesione sociale

L’associazione di promozione sociale Ecococcole ha avviato l’iniziativa “Ritroviamoci al Centro” per rafforzare la coesione sociale nel tessuto sociale di Viterbo. In cofinanziamento con l’Assessorato alla Politiche sociali del Comune, da mercoledì 17 Febbraio sono partite le attività del progetto in partenariato con le associazioni Casa dei diritti sociali della Tuscia‚ Arlaf Viterbo‚ Gruppo Cicala‚ La strada dell’orto e Sans Frontière.
Scopo dell’iniziativa è favorire dunque la coesione sociale attraverso la valorizzazione delle risorse umane e urbanistiche presenti nel centro storico viterbese, creando una rete di solidarietà allargata e individuando in città un luogo di incontro‚ confronto e scambio‚ anche in un’ottica di prevenzione sociale.

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Il programma del progetto “Ritroviamoci al centro” dell’associazione Ecoccole

Si parte con il laboratorio didattico culturale incentrato sull’importanza del riciclo e riuso dei materiali che sarebbero destinati a diventare rifiuti. Ridurre, Riutilizzare, Riciclare la materia, Recuperare energia: sono queste le 4 “R” portate avanti dall’associazione che, se applicate correttamente, insegnano a guardare ai materiali di consumo quotidiano con occhi diversi prima che questi diventino rifiuti. Coordinato da Pamela Masala della Casa dei Diritti Sociali della Tuscia, a questo laboratorio si affiancano corsi di cucito e patchwork per i cittadini dai 16 anni in su; un corso d’italiano per stranieri; un centro ricreativo e uno sportello di distribuzione di beni di prima necessità. In un secondo momento, a Marzo si aggiungeranno altre attività al progetto: i promotori di Ecococcole organizzeranno quattro laboratori di fiabe tradizionali locali ed estere dedicate ai bambini dai 4 agli 8 anni in cui svilupperanno tecniche di lettura animata, e un playgroup in lingua inglese per i bambini da 0 a 4 anni accompagnati da un adulto.
In Maggio infine, complice la bella stagione, sarà attivato un orto-laboratorio dove i bambini potranno curare personalmente due piantine aromatiche a testa per portarle in corteo per il centro storico, donandole a chi se ne prenderà cura: un’iniziativa dal doppio significato educativo e solidale. Tutte le attività si svolgeranno nel Palazzo di Donna Olimpia in Via San Pietro, vecchio edificio storico tenuto in vita dalle stesse associazioni di promozione e volontariato sociale che oggi lo popolano.
Vista la ricchezza e l’importanza di questo progetto, non potevamo fare a meno di contattare la signora Elena Simontacchi, presidente dell’associazione Ecococcole, ma prima di tutto mamma.

Salve presidente, a quasi due settimane dal lancio dell’iniziativa Ecococcole può già farne un primo bilancio?
«Salve, in realtà è ancora presto per fare bilanci perché siamo ancora in una fase iniziale. I primi due incontri sul riuso, il riciclo e il laboratorio di cucito hanno visto la partecipazione principalmente di adulti. L’affluenza maggiore ovviamente ce l’aspettiamo con i laboratori per bambini in Marzo, sopratutto quando racconteremo fiabe e leggende del nostro territorio insieme a quelle provenienti da altri paesi, poiché Viterbo sta diventando una città multietnica e multiculturale. Il racconto sarà animato, nel senso che faremo ascoltare ai bambini anche l’armonia linguistica e le musiche della cultura originale a cui fiabe e leggende appartengono. Stesso successo ce lo aspettiamo con il nostro orto-laboratorio in Maggio, per i bambini sarà un’esperienza bellissima prendersi cura delle piantine e poi donarle bussando porta a porta».

Dunque la partecipazione cittadina è molto proficua, ma quali rapporti ci sono stati con il Comune di Viterbo in merito al lancio del progetto?
«Le problematiche con il Comune sono state principalmente di natura istituzionale interna al Consiglio, poiché ci sono state diverse bagarre politiche che hanno portato a dei cambi di poltrona, che di certo non hanno favorito il dialogo con gli assessori, portando il progetto a subire un ritardo di 12 mesi. A ogni modo, quando la situazione politica è stata definita, il Comune ha dato il via libera al progetto, confinanziandoci. Pensi che ci ha fornito da subito il 70% del fondo pattuito, pari a 2230 euro, che per il nostro esiguo bilancio hanno significato tantissimo».

Ottimo, quale è stato invece il ruolo della Casa del volontariato di Viterbo nell’attuazione del progetto?
«Sarebbe, in realtà, difficile sintetizzare il rapporto che ci ha legato sin dall’inizio alla Casa del volontariato di Viterbo. Quando siamo nati come associazione abbiamo trovato da loro un’accoglienza calorosa:  ci hanno anche ospitato nei loro uffici, nel periodo in cui non avevamo neanche una sede per riunirci. Tutto lo staff ci ha aiutato a capire chi eravamo e cosa volevamo fare, fornendoci corsi di formazione e un know-how fondamentale nei primi momenti di Ecococcole. Poi, a causa del fatto che siamo un’associazione di promozione sociale, ci siamo dovuti staccare, ma comunque manteniamo dei rapporti di collaborazione nel sociale per il tessuto urbano di Viterbo».

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Al lavoro… (dalla pagina Facebook “Ritroviamoci al Centro Viterbo”)

Se le dicessi che “nelle realtà piccole fare rete è più facile”, concorderebbe con questo pensiero?
«Diciamo che di fondo è la verità, nelle piccole realtà si riesce ad organizzare meglio le azioni sul campo. Ci si conosce in prima persona e si ha un contatto diretto con tutti gli attori sociali. Tuttavia nelle piccole realtà ci sono pochi fondi e diventa più arduo. Pensi che noi siamo un’associazione composta principalmente da volontari senza nessun rimborso. Quello che raccogliamo lo spendiamo tutto, sempre».

Per finire, abbiamo visto che su Facebook c’è il programma stagionale dell’iniziativa: avete altri obiettivi in questo periodo?
«A parte tutti gli impegni prefissati sul programma, abbiamo fissato in Aprile un’assemblea generale della nostra associazione. Inoltre, stiamo lavorando, sempre con il Comune, a un progetto chiamato “Baby Pit Stop“, originalmente ideato dall’Unicef e partito da Milano. Il progetto consiste nell’individuare delle aree in città da adibire a punti di riposo e ristoro appartati per le mamme, dando loro la possibilità di allattare o cambiare i propri bambini in tranquillità. Queste aree saranno inserite nei luoghi più importanti del centro di Viterbo e saranno sia in zone pubbliche che private. Il Comune lo ha già approvato e speriamo parta in primavera».
Un sincero augurio a Elena Simontacchi e all’associazione Ecococcole. Le loro iniziative stanno rendendo la città di Viterbo una piccola eccellenza di come instaurare una rete sociale, estendendola con progetti innovativi volti al benessere dei cittadini.

ECOCOCCOLE: A VITERBO “RITROVIAMOCI AL CENTRO”

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