40 ANNI DI LEGGE 180 NEI CASTELLI ROMANI: UNA STORIA DI COMUNITÀ

Due giorni di eventi a Frascati, per fare il punto e dirsi che è importante andare avanti. Ma serve un Piano Regionale Triennale

“Contenzione ZERO”: questo l’obiettivo lanciato dal Direttore generale della ASL RM6 Narciso Mostarda, in apertura dell’evento 180 Voglia di Festeggiare: Legge 180 tra dignità e salute mentale, un viaggio lungo 40 anni, organizzato il 14 e 15 settembre 2018 a Frascati, dalla ASL ROMA6, in collaborazione con la Cooperativa Arcobaleno, Elma, Agricoltura Capodarco, Gnosis e l’associazione “Un sorriso per tutti” e con il Patrocinio del Comune di Frascati e della Regione Lazio, per festeggiare i 40 anni della legge che ha decretato la chiusura dei manicomi in Italia.

Due giornate di tavole rotonde, laboratori, esposizioni, performance e momenti di aggregazione, per raccontare il disagio mentale, la sua storia; ma anche un’occasione per testimoniare il lavoro svolto nei 40 anni dopo la Legge 180 nei Castelli Romani, dove, grazie al protagonismo del Terzo settore, ad una lunga storia di cooperazione sociale e ad una proficua collaborazione con le istituzioni, gli interventi sulla salute mentale si sono tradotti in pratiche comunitarie, basate sulla partecipazione, la formazione ed il “fare insieme”: da qui i progetti di co-housing e di agricoltura sociale, le lotte per il dopo di noi, i gruppi di auto mutuo aiuto, gli UFE (Utenti familiari esperti) e non ultimo la sperimentazione del budget di salute.

 

legge 180 nei castelli romaniRIPENSARE LE POLITICHE. Risultati importanti, quelli raggiunti dopo la Legge 180 nei castelli romani, raggiunti nonostante il numero degli operatori negli ultimi 10 anni sia stato dimezzato, come ha sottolineato il dottor Marco D’Alema, referente DSM- DP della ASL RM 6, e resi possibili grazie anche alla co-progettazione con i Comuni che, in questa zona, hanno dedicato sempre molte risorse alla salute mentale. Le difficoltà legate ad una reale applicazione della Legge 180, ha sottolineato D’Alema, continuano però ad essere molte, soprattutto a fronte di un Sistema Sanitario Nazionale costruito su una logica prestazionale e di parcellizzazione di servizi, in netto contrasto con i principi di integrazione e di “rete” su cui si fonda invece la L.180. Considerato che circa 2.800.000 persone in Italia soffrono di depressione e che il 10% della popolazione ha problemi di salute mentale, bisogna ripensare le politiche socio-sanitarie nell’ottica di superare la logica dipartimentale, per costruire invece una cultura della salute, che interagisca con i territori e si apra al concetto di “salute mentale di comunità”.

Per questo è stato accolto con favore l’intervento dell’Assessore regionale alla Sanità e Integrazione Socio-Sanitaria Alessio D’Amato, che ha annunciato un Piano regionale triennale sulla salute mentale, in linea con le linee nazionali, un aumento delle risorse umane nel sistema servizi e il dovere di coinvolgere gli operatori, i familiari ed il Terzo settore nella programmazione e nell’attuazione degli interventi.

 

legge 180 nei castelli romaniGLI EVENTI. Obiettivo implicito di queste due giornate dedicate alla legge 180 nei Castelli romani è stato anche quello di dar vita ad uno spazio interattivo, un luogo di ibridismi e contaminazioni, in cui la tradizionale distinzione tra “sano” e “malato”, tra “normalità” e “devianza” sfumasse completamente. Tra i momenti più significativi citiamo la proiezione di “Voci dalle cartelle”, documentario di Paolo Boccara, nato per raccontare le storie di vita celate nelle cartelle cliniche  dei reclusi nel manicomio del Santa Maria della Pietà di Roma; la presentazione dei laboratori performativi di teatro, danza, scrittura e corto-metraggio dei Centri Diurni dei Castelli Romani; il concerto della COSMIC Sband, gruppo musicale integrato; gli interventi di utenti e familiari al dibattito ed ai lavori del tavolo. Sono tutte testimonianze vive di come la L.180 sia riuscita, in mezzo a tante difficoltà, a far sì che gli esclusi del mondo si riappropriassero della propria voce e della capacità di esprimersi.

 

legge 180 nei castelli romaniLA MOSTRA. Emblematica anche la mostra allestita parallelamente al convegno:Legare e sciogliere” Monachesi e Basaglia: un’esperienza (Jesolo 1977-78) presentata da Donatella Monachesi, figlia dell’artista Sante Monachesi.

Si tratta della ricostruzione di una mostra storica, organizzata da Monachesi insieme a Franco Basaglia, in cui le opere dello scultore, realizzate in evelpiuma, vennero esposte insieme a quelle dei pazienti dell’ospedale psichiatrico di Trieste; il materiale in evelpiuma conferisce alle sculture una “leggerezza” estrema che assurge a simbolo di una incondizionata libertà mentale; “legare e sciogliere” è a sua volta il gesto semplice che dà vita alle sculture di Monachesi, ma è anche un gesto simbolico, da compiere su noi stessi, un’azione rituale che ci permette di volta in volta di decidere la nostra adesione alle regole sociali o la possibilità di scioglierci da ogni condizionamento, liberi di essere, di perdersi, di sperimentare la natura multiforme del pensiero e della conoscenza, che a volte può assumere anche l’irrequieto volto della follia, perché, come diceva Basaglia,  «la follia… è una condizione umana».

 

https://www.youtube.com/watch?v=jB0knFTF6Wo

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