LE PROPOSTE DI “SBILANCIAMOCI” CONTRO LE DISEGUAGLIANZE

Tra le proposte: lotta all'elusione e all'evasione fiscale, promozione di occupazione stabile, politiche ambientali, istruzione e cultura.

Anche quest’anno Sbilanciamoci!, la campagna che raccoglie oltre 48 organizzazioni della società civile impegnate nella promozione di un’economia di giustizia e di un nuovo modello di sviluppo fondato su parole d’ordine come “diritti, ambiente e pace”, ha presentato la sua Controfinanziaria. Una vera e propria contromanovra che si articola in 111 proposte da 44,2 miliardi di euro per rimettere al centro della politica economica del nostro Paese i diritti delle persone e la salvaguardia dell’ambiente. Una chiara risposta alla manovra leggera di fine legislatura da 20,4 miliardi di euro, ritenuta dalle associazioni che fanno parte di Sbilanciamoci! fortemente recessiva e incapace di rispondere adeguatamente alle esigenze del Paese. Questo perché, secondo il Rapporto Sbilanciamoci! 2018, il Ddl di Bilancio 2018 accetta le regole dell’austerità imposte dall’Europa per il raggiungimento del pareggio di bilancio, pur riconoscendo che ciò implica tagli alla spesa pubblica e aumenti delle entrate insostenibili sul piano economico e sociale per il nostro Paese.

 

Rapporto-Sbilanciamoci!-2018

 

 

IL BILANCIO DEL QUINQUENNIO. La conferenza di presentazione del XIX Rapporto Sbilanciamoci! 2018 si è svolta ieri a Roma, con un’introduzione di  Luigi Ferrajoli, professore e autore del testo “Manifesto per l’uguaglianza” edito da Laterza, che inizia con un ringraziamento: «Dobbiamo essere tutti grati a Sbilanciamoci! per queste controfinanziarie di critica del bilancio dello Stato e delle politiche economiche e sociali su cui lavora ogni anno. La domanda con cui si apre questo incontro, ovvero “Stiamo meglio o peggio di cinque anni fa?”, ha purtroppo una risposta negativa: la disuguaglianza è cresciuta in 5 anni di governo di centrosinistra. Una crescita che potrebbe anche essere maggiore con i governi di destra futuri. Sono cresciute le discriminazioni, le violazioni dell’articolo 3 primo comma, aumentano xenofobie e nazionalismi. Proprio quelle svalorizzazioni delle differenze che sono state all’origine degli orrori del ‘900. L’invasione dei migranti descritta dalle destre attenta alle nostre culture, promuovendo la cultura dell’intolleranza verso le differenze. L’Europa cessa di essere l’Europa dei diritti, dello Stato sociale e dell’uguaglianza. Con la demolizione del diritto al lavoro, operazione iniziata negli anni ‘90, la conseguente precarizzazione della condizione occupazionale ha fatto venir meno quel diritto ad avere diritti sancito dal’art.18 dello Statuto dei lavoratori: la garanzia della dignità del lavoro, trasformato oggi in una prestazione, in una merce. Oggi il lavoratore può essere cacciato dopo 5 mensilità, in un’operazione politica e simbolica che umilia i lavoratori, spostando il denaro dal salario al capitale».

 

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L’intervento del professor Luigi Ferrajoli durante la presentazione del Rapporto Sbilanciamoci! 2018

 

IL PROBLEMA SANITÀ. Un processo di costante e continuativa demolizione dei diritti sociali nel nostro Paese che ha inizio con la perdita della memoria storica, perché, come ricorda Ferrajoli: «L’Italia era un cumulo di macerie nel ‘45, è stato solo grazie alla creazione dello Stato sociale che siamo entrati a far parte delle principali potenze mondiali. Oggi, però, si pensa solo alla riduzione del peso degli investimenti in istruzione e sanità sulla spesa pubblica. La salute non è un diritto patrimoniale, il ticket è insostenibile per i 18 milioni di poverissimi che popolano il nostro Paese. 11 milioni di italiani, infatti, rinunciano alle cure perché incapaci di pagare i ticket, quegli stessi ticket che coprono solo il 4 per cento della spesa sanitaria. Che un mero 4 per cento sia capace di distruggere una delle sanità più avanzate del mondo è una insensatezza. Tutto ciò non fa altro che generare una regressione economica. Dopo la crescita enorme dei primi 35 anni della Repubblica siamo in recessione. Questo perché in democrazia non è accettabile che la politica risponda ai mercati e non agli elettori». Un tema su cui interviene anche Grazia Nanetti, co-portavoce della campagna Sbilanciamoci!, delineando un quadro chiaro dell’ultima legislatura: «Dal 2014 al 2016 ci sono stati 30 miliardi di tagli alla spesa pubblica, che hanno inciso sulla sanità e sul welfare locale, che si è contratto dell’8 per cento. Tra il 2015 e il 2018 i tagli alla sanità sono stati 10 miliardi. Nell’ultimo anno, rispetto al 2012, le entrate da ticket si sono ridotte di ben 13 punti percentuali. Le persone quindi o hanno rinunciato a curarsi o sono passate al privato. Il risultato? Si scarica sulle famiglie il peso della cura delle persone. Basti pensare che solo nel 2016 nel nostro paese si registrano  379 mila assistenti sanitarie straniere . Anche il tema delle politiche abitative è scomparso da questa legislatura. Noi proponiamo l’abolizione del super ticket, l’aumento delle risorse per i fondi nazionali per recuperare il livello del 2008 e per le misure di sostegno al redditto».

 

IL RAPPORTO CON L’EUROPA. I dati presentati  nel “Rapporto Sbilanciamoci! 2018, come usare la spesa pubblica per i diritti, la pace, l’ambiente” parlano chiaro: l’Italia è il paese che cresce di meno in Europa (la stima della media UE 27 è rispettivamente +2,4% e +2,2%) e il tasso di disoccupazione italiano è ancora all’11,3% nel 2017 e al 10,9% per il 2018 (stima UE).
Un problema che, secondo quanto emerso dal Rapporto Sbilanciamoci! 2018, è dovuto alle politiche economiche adottate negli anni, che hanno sostenuto le imprese e l’offerta, piuttosto che investire sulla crescita della domanda interna, degli investimenti e dei consumi delle famiglie. Ma riducendo la capacità di acquisto dei consumatori è difficile che cresca l’occupazione, e quindi anche il benessere del Paese.

 

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L’infografica che illustra le proposte del Rapporto Sbilanciamoci! 2018 realizzata da Marianna Cosseddu.

 

LE LINEE DI INTERVENTO. In risposta al quadro che viene a delinearsi, il Rapporto Sbilanciamoci! 2018 propone diverse linee di azione, suddivise in 7 diverse aree di intervento. Le priorità individuate sono da un lato la lotta all’elusione e all’evasione fiscale e la promozione di nuova occupazione stabile, ben retribuita e qualificata, dall’altro politiche ambientali di lungo respiro, per investire sulla messa in sicurezza del territorio e sullo sviluppo sostenibileIstruzione, cultura e conoscenza accessibili a tutti sono i cavalli di battaglia del Rapporto Sbilanciamoci! 2018, insieme alla promozione di un sistema di servizi e infrastrutture di welfare più forte, che non deleghi alle famiglie la protezione sociale e risponda ai nuovi bisogni emergenti. Altro tema caldo è quello degli armamenti, con la proposta di una sostanziale riduzione delle spese militari a favore di interventi di pace e di cooperazione internazionale. Infine, il sostegno alle esperienze che sperimentano sul territorio nuove forme di economia sociale e solidale, come incubatore di un nuovo modello economico incentrato su uguaglianza e solidarietà. Il rapporto completo è disponibile a questo link.

 

LE PROPOSTE DI “SBILANCIAMOCI” CONTRO LE DISEGUAGLIANZE

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