SMALTIMENTO RIFIUTI: QUANTO MI COSTI

Il costo dello smaltimento dei rifiuti nel Lazio resta alto, ma è in calo rispetto allo scorso anno

Per l’ottavo anno consecutivo Cittadinanzattiva ha realizzato un’indagine sulle spese che gli italiani devono sostenere in tutti i capoluoghi di provincia. La Campania risulta essere la regione più costosa (419 euro annui) , il Trentino Alto Adige la più economica (193 euro). Rifiuti2015_infografica-01L’incremento record è stato registrato a Matera con un aumento del 114%, qui la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti è schizzata a 419 euro rispetto ai 196 del 2014.
Per la rilevazione del 2015 l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva ha preso come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone, con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di proprietà di 100 metri quadri.
Secondo il rapporto Rifiuti urbani 2015 dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nel 2014 in Italia sono state prodotte 29,7 milioni di tonnellate di rifiuti urbani con una media pro capite di 488 kg (+0,2% rispetto al 2013). Il 46% dei rifiuti urbani italiani è prodotto nelle regioni del Nord, il 32% nelle regioni del Sud ed il restante 22% in quelle centrali.
Per quanto riguarda la produzione pro capite la media più elevata è quella del Centro (547 kg), seguono il Nord (496 kg) ed il Sud (443 kg) (Fonte: Elaborazione Cittadinanzattiva su dati ISPRA 2015).

I numeri nel Lazio

La media delle spese dello smaltimento rifiuti nel Lazio è più alta rispetto alla media nazionale, con 316 euro per nucleo familiare, ma è in discesa rispetto ai 324 del 2014. Tra le RIFIUTI NEL LAZIOprovince Frosinone è la più cara con 348 euro, Viterbo la più economica con 210 euro, a Latina le spese sono in media di 299 euro e a Rieti di 325 euro annui. Nel Lazio, secondo L’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, ogni cittadino produce in media 523 kg di rifiuti l’anno.
Se, a livello nazionale, la raccolta differenziata si attesta nel 2014 al 45,2% (+2,9% rispetto all’anno precedente) della produzione totale di rifiuti urbani, nel Lazio si arriva al 32,7% (+6,2%) rispetto a una media italiana del 31%. In base all’elaborazione di Cittadinanzattiva sui dati Ispra 2015, lo smaltimento in discarica dei rifiuti nel Lazio è in netta diminuzione nel 2014 al 20% (-26% su anno precedente), mentre la media nazionale era del 31%.

Il ritardo dell’Italia

«Il tema dello smaltimento rifiuti rimane il classico argomento sul quale si registrano ritardi ed inefficienze del sistema Paese», ha commentato Tina Napoli, responsabile delle politiche per i consumatori di Cittadinanzattiva, «mentre potrebbe essere un fronte sul RIFIUTI NEL LAZIOquale costruire percorsi innovativi, coinvolgendo in un circuito virtuoso cittadini ed istituzioni nella definizione e condivisione di comunità e di città all’interno delle quali vivere, città che producono sempre meno rifiuti e che investono nel riciclo, ad esempio. Continuiamo a registrare, invece, una modalità di calcolo dei costi che non tiene conto dei rifiuti realmente prodotti e quindi non incentiva il cittadino a cambiare i propri comportamenti. Continuiamo ad aspettare, ormai con scarsa fiducia, la costituzione di un’autorità di regolazione anche in questo settore».
A livello europeo, i paesi più virtuosi risultano essere Germania, Austria, Belgio e Olanda, che dai rifiuti urbani recuperano rispettivamente il 65, il 59, il 55% e il 50% della materia prima, con un conferimento in discarica quasi inesistente. In Italia, invece, nel 2015 il 38% dei rifiuti è andato in discarica.

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