RIFORMA DEL WELFARE NEL LAZIO: FINALMENTE SI VOTA

È molto attesa dai cittadini e dalle associazioni, ma l'approvazione rischia di essere rallentata dei troppi emendamenti

Finalmente oggi nell’aula della Regione lazio è iniziata la discussione per la votazione finale sulla legge di riforma del welfare (più propriamente sul  Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio). Purtroppo, le opposizioni hanno presentato ben 750 emendamenti – spesso riproponendo gli stessi discussi in Commissione e decaduti – che rischiano di rallentare la votazione di questa legge molto attesa dalle organizzazioni di volontariato, perché dovrà finalmente permettere di attuare una vera integrazione sociosanitaria, recependo la 328 del 2000. Una legge, quindi, che arriva – con 16 anni di ritardo rispetto alla legge nazionale e dopo tre anni di stallo in Commissione Politiche Sociali – a colmare un vuoto che diventa sempre più grave.

Che cosa cambierà

La legge di riforma del welfare arriva in un momento in cui molte cose stanno cambiando in sanità (basti pensare all’apertura delle case della salute o all’accorpamento delle Asl a Roma) ed è iniziato il percorso per la redazione partecipata del nuovo Piano Sociale Regionale. Oltre all’integrazione sociosanitaria (per la quale viene individuato nel distretto socio-sanitario l’ambito territoriale ottimale), la proposta di legge tocca temi importanti, come la definizione dei piani di zona e la loro gestione, la tutela dei diritti sociali e nell’ambito della salute, il miglioramento dei servizi, gli spazi di partecipazione.

Tra le innovazioni possiamo ricordare che la proposta di legge introduce la gestione associata dei servizi e della spesa sociale, finora gestiti soprattutto a livello comunale. Fissa inoltre le tipologie di prestazioni essenziali, che dovranno essere assicurate in modo uniforme a livello di distretto socio-assistenziale, senza differenze tra comuni grandi e piccoli o tra diversi territori della Regione.  Individua nel Piano sociale regionale lo strumento privilegiato della programmazione delle politiche sociali sul territorio e specifica che per la stesura del Piano è necessario il coinvolgimento degli organismi del Terzo settore, delle organizzazioni sindacali e delle Asl. Istituisce inoltre un Osservatorio Regionale sulla povertà, con il compito di analizzare il fenomeno della povertà nel Lazio e di elaborare politiche di inclusione.

Speriamo che davvero la legge venga approvata in tempi brevi e senza ulteriori intoppi.

RIFORMA DEL WELFARE NEL LAZIO: FINALMENTE SI VOTA

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