SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE: ECCO LE NOVITÀ

Esperienze all'estero, progetti di agricoltura sociale, apertura ai giovani non comunitari, più inclusione: così cambia il servizio civile

Nell’ambito del Forum PA, mercoledì 25 al Nuovo Centro Congressi dell’Eur si è tenuto l’evento #IoScelgo – Un’ora con… Luigi Bobba. Tema dell’incontro è stata la nuova legge sul Servizio Civile Universale (SCU) con il sottosegretario alle Politiche Sociali, Luigi Bobba, che ne ha discusso insieme a giovani studenti, imprenditori, appartenenti al mondo dell’associazionismo e dell’amministrazione pubblica. All’incontro, in qualità di ospiti, erano presenti anche il giornalista di Redattore Sociale Francesco Spagnolo, l’assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Rosignano Veronica Moretti,  la presidente di Coldiretti Giovani Impresa Maria Letizia Gardoni.

La possibilità di fare esperienza all’estero

«Le novità della riforma non saranno ancora contenute nel nuovo bando del Servizio Civile – che è uscito proprio mercoledì, ndr – ma stiamo lavorando con il Capo dipartimento delle Politiche sociali, Calogero Mauceri, per mettere a punto gli strumenti attuativi, in modo che la riforma diventi completa», ha spiegato il sottosegretario Bobba.

Il servizio civile universale apre la strada ad esperienze all’estero

«A Servizio Civile universale attuato, gli Enti, sia quelli pubblici che quelli privati, potranno presentare dei progetti , nei quali i volontari potranno fare fino a tre mesi di servizio in un altro Paese dell’Unione Europea», ha proseguito Bobba. «Un Comune potrà farlo con un altro Comune gemellato, un’associazione con un’altra collegata in una rete europea. In modo da far sì che il Servizio Civile prenda un po’ la formazione dell’Erasmus: come questo è  un veicolo di cittadinanza, appartenenza e valori europei».

«I progetti Erasmus danno l’opportunità ai ragazzi di mettersi alla prova non solo in una dimensione nazionale», ha affermato Spagnolo. «In qualche modo è un tentativo di tradurre il concetto di difesa della Patria in una dimensione europea: non è soltanto l’Italia la nostra nazione, ma è tutta Europa. Chi ha fatto l’esperienza europea ci dice questo: andare in un altro luogo, conoscerlo e approfondirne l’esperienza europea e riportarla in Italia è sicuramente avvincente».

La riforma prevede progetti di agricoltura sociale

Nella riforma dello SCU, tra i nuovi campi di attività, «è stata inserita l’agricoltura sociale, perché c’è una sensibilità e un orientamento dei giovani a cogliere un mestiere che ha radici antiche, ma ha anche una prospettiva nuova, che contiene degli elementi di socialità, tipici dell’esperienza di Servizio Civile», ha spiegato il sottosegretario. Spagnolo, su questo punto, ha aggiunto: «La nuova legge guarda anche ai giovani svantaggiati, questo ci ricorda che il Servizio Civile non è solo fatto per i giovani, ma con i giovani. Questa cosa è importante, anche per il discorso dell’agricoltura sociale, in cui i protagonisti sono anche i soggetti dell’esperienza. Nel Servizio Civile l’idea del giovane al centro c’è: è al centro di un’esperienza educativa, nella quale può conoscere cose nuove e può crescere».

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Francesco Spagnolo, Luigi Bobba, Veronica Moretti e Maria Letizia Gardoni

A spiegare cosa si intende per agricoltura sociale è stata Gardoni, presidente di Coldiretti Giovani Impresa. «C’è anche una nuova agricoltura, che guarda al sociale e al punto di vista ambientale. L’agricoltura di per sé è già un’esperienza di impatto sociale, perché si prende cura dei beni comuni, dei patrimoni ambientali, delle tradizioni locali, della valorizzazione delle aree rurali. Ma ci sono delle aziende che a questo aggiungono servizi nel loro ciclo produttivo, in termini di occupazione e inserimento lavorativo e formativo, persone con disabilità, persone che hanno subito traumi all’interno del proprio ambiente di lavoro, ecc.».

«Quando sentiamo agricoltura sociale, pensiamo anche alle fattorie didattiche, che si occupano di educazione, di coinvolgere i giovani al rapporto con la terra e la natura», ha aggiunto Gardoni».

Prospettive dello SCU

«Dobbiamo chiederci nei prossimi tre anni dove vogliamo concentrare le energie dei giovani. Il Servizio Civile lo è già oggi, ma domani sarà veramente aperto a tutti, non solo ai cittadini italiani, ma anche ai cittadini comunitari e non, purché siano veramente residenti nel nostro Paese», ha detto il sottosegretario Bobba. «Abbiamo già una percentuale di giovani non comunitari o comunitari che fanno il Servizio Civile. La Corte Costituzionale ha detto che quella è una strada per far acquisire cittadinanza non meramente formale, ma sostanziale», ha sottolineato il sottosegretario, per poi aggiungere che la strada Europea «sarà un bel banco di prova» e che si dovrà riuscire a stanziare risorse per far avvicinare al Servizio Civile «i ragazzi con meno opportunità, perché oggi, guardando le ricerche, a fare questa esperienza sono i giovani con più opportunità e, invece, ci deve essere una funzione inclusiva».

Un’opportunità per formarsi e trovare prima lavoro

Quello che è emerso dagli interventi dei presenti è che lo SCU è una buona opportunità per fare un’esperienza professionalizzante. Opportunità che sarà data a più giovani di quanti l’abbiano avuta finora, una volta che sarà attuata la nuova legge sul Servizio Civile Universale. «Abbiamo fatto tre ricerche diverse, tutte e tre ci dicono che c’è una forte soddisfazione dei giovani che fanno il Servizio Civile», ha affermato Bobba. «Molti dicono lo rifarei, lo consiglierei ad un amico. Più dei tre quarti ci dicono che è importante per le competenze, per le soft skills, che risultano utili ai fini dell’inserimento lavorativo».

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A sinistra, Luigi Coluccino, rappresentante dei volontari in servizio civile

La riforma dello SCU dice che «le competenze devono essere accertate», così che «sia il giovane prenda consapevolezza di quello che ha imparato, sia l’Ente verifichi che quel progetto ha dato i suoi frutti».

«Inoltre la riforma dice che le amministrazioni pubbliche possono inserire tra i titoli prioritari per i concorsi l’esperienza del Servizio Civile», ha proseguito il sottosegretario. «Anche nel campo del privato, qualche mese fa, il direttore del personale della Pepsi Cola Italia mi diceva che iniziano a considerare il Servizio Civile come un elemento qualificante», ha detto ancora Bobba.

Sull’importanza dello SCU a fini formativi e lavorativi si è espresso anche Luigi Coluccino, rappresentante nazionale dei volontari di Servizio Civile. «Mi rendo conto che l’esperienza di Servizio Civile mi ha aiutato tantissimo rispetto alla ricerca del lavoro successivo. Anche se il Servizio Civile sembra un’attività che poi non ha un riscontro pratico. La crescita personale sarà poi utile alla ricerca del lavoro».

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