COL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE, LE PROPOSTE SARANNO PIÙ DIVERSIFICATE

I giovani avranno più possibilità di scelta fra progetti diversi, sia in Italia che all'estero

Servizio Civile Universale, alternanza scuola-lavoro e riforma del Terzo Settore sono stati al centro del secondo appuntamento settimanale, il 24 maggio a Roma, di “Un’ora con… Luigi Bobba”.

Servizio civile universale
Il sottosegretario Luigi Bobba con Francesco Spagnolo

Bobba, Sottosegretario del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dedica ogni settimana un’ora per colloquiare e rispondere alle domande dei giovani interessati al mondo del Servizio civile. Il primo incontro, svoltosi in diretta su Facebook, ora disponibile sul suo profilo, ha ottenuto circa 900 visualizzazioni. Quattro anni fa un appuntamento come questo sarebbe stato molto problematico, visto che nel 2013 non vi erano giovani attivi impegnati nel Servizio civile. Sono passati pochi anni, ma la situazione è decisamente cambiata e in termini positivi. Le domande di partecipazione sono circa 50mila, un movimento positivo che richiede un investimento adeguato alle richieste. Riprendiamo qui i passaggi più importanti degli interventi di Bobba.

Nasce il servizio civile universale

«L’articolo 8 della riforma introduce il servizio civile universale, che sarà aperto a tutti i ragazzi comunitari e non,  regolarmente soggiornanti; potrà durare anche meno di un anno (da 8 a 12 mesi) e potrà essere svolto anche in un altro Paese dell’Unione Europea per due o tre mesi. Queste modifiche sono una misura culturalmente molto importante affinché il servizio civile diventi una via di appartenenza positiva al Paese. Questa sarà una bella sfida anche per gli enti che gestiscono le attività di servizio civile, perché dovranno creare partnership, legami, reti in altri Paesi dell’Unione. Una misura che allude, appunto, alla prospettiva del servizio civile universale».

Le modifiche al Terzo Settore

«Questa riforma vuole arrivare a creare un vero e proprio Codice del Terzo Settore. Un testo unico che definisca, come fissato dall’art.1 della legge, la Carta di Identità del Terzo Settore. L’Istat ha censito una miriade di associazioni che, secondo l’art. 118 della Carta Costituzionale, le istituzioni hanno il dovere programmatico di sostenere. Con questo codice sarà possibile riconoscere tutte le associazioni e quindi si potrà destinare in modo chiaro e con sicurezza i fondi a loro necessari. Le imprese sociali, che hanno come finalità non il profitto, ma la generazione di valore sociale, oggi, grazie alla legge, hanno una strada nuova da tracciare, un opportunità di fare innovazione sociale. Siamo molto trainati dalle innovazioni tecnologiche», sostiene il Sottosegretario, «ma spesso ci dimentichiamo che ci sono tantissimi bisogni in cui la tecnologia non è decisiva. Decisiva è la capacità di creare innovazione sociale, reti, legami comunitari tra le persone nelle comunità in cui si vive».

servizio civile universaleNuove generazioni: un caso sociale?

«Dobbiamo fare di tutto purché non valga l’assioma “l’Italia non è un paese per giovani”», afferma Bobba. «Il Servizio civile, la riforma del Terzo Settore e lo sviluppo dell’impegno civico volontario sono occasioni per mettere in gioco le capacità, le competenze e soprattutto per offrire ai giovani una strada. Non si può parlare di una generazione perduta, ma bensì una generazione forse un po’ disorientata. Bisogna solo indicare loro una strada e mettere in campo delle opportunità».

Le potenzialità dei giovani

«Accanto ai dati negativi, ci sono anche  i dati positivi. Secondo l’ Eurobarometro (l’Istat dell’Unione Europea) circa il 25% dei giovani europei sono disponibili a prendersi cura di qualcosa che non abbia a che fare solo con la propria vita personale, ma con la vita degli altri e della comunità in cui vivono. È un disponibilità generica individuale, ma è una potenzialità. Ricordiamo anche la proposta lanciata dal ministro Renzi, attraverso il progetto Odisseus-Servizio Civile Europeo: un altro strumento attraverso cui sedimentare il percorso futuro dell’Europa. L’Italia è stato il primo paese dell’Unione Europea a istituire il servizio civile e quest’anno, non a caso, abbiamo compiuto i 15 anni».

Servizio civile e politiche sociali

«Il servizio civile è stato inserito anche tra le misure applicative del programma Garanzia giovani. Sono stati creati accordi con il ministro dell’interno, con il ministero dell’ambiente, dei beni culturali, dell’agricoltura e si proseguirà su questa strada affinché il servizio civile si possa percepire come un elemento fondamentale nelle diverse tipologie di intervento. Con il ministro Martina, per dare impulso alla legge sulla agricoltura sociale, si sta per approvare un nuovo provvedimento legislativo, la legge anti spreco del cibo. Questa legge prevede di mettere a disposizione 2 milioni di euro per organizzare e gestire la raccolta di cibo eccedente, entro la fine dell’estate, sarà possibile così convertire anche questa come esperienza del Servizio Civile. Ci sono anche altri piccoli esperimenti che il governo sta facendo: il progetto Ivo4all o il protocollo di intenti fatto con il governo francese per fare un esperimento di servizio civile bi-nazionale, mettendo insieme le città gemellate con le associazioni che hanno partner nell’altro Paese».

Il progetto europeo IVO4ALL

«A maggio è partito un nuovo progetto sperimentale di servizio civile, Ivo4all. Sono stati selezionati 50 volontari da impiegare in progetti di Servizio Civile Nazionale ma da realizzare nei Paesi dell’Unione Europea.

servizio civile univeraleLa durata del progetto Ivo4all è di 6mesi, di cui 4 mesi da spendere all’estero, presso il Paese dove si realizza il progetto prescelto, e 2 mesi in Italia. Il periodo di servizio civile svolto in Italia prevede una formazione pre-partenza che comprende un periodo di formazione generale non inferiore a 30 ore, un corso di lingua straniera (Inglese, Francese, Spagnolo, Portoghese a seconda del Paese dove si realizza il progetto) della durata di tre settimane che si svolgerà a Roma e un periodo di formazione specifica inerente le attività previste nel progetto, da effettuare presso l’ente titolare del progetto prescelto. Terminato il periodo di servizio civile all’estero è previsto un periodo di circa 15 giorni in Italia, durante il quale sarà effettuato il debriefing dell’esperienza svolta. Siamo in fase di passaggio. Non si parla più di servizio monolitico, ma, offrendo rapporti differenziati ai giovani, andiamo verso un servizio civile universale, sempre di più».

COL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE, LE PROPOSTE SARANNO PIÙ DIVERSIFICATE

COL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE, LE PROPOSTE SARANNO PIÙ DIVERSIFICATE