Roma, 27 novembre 2016. A Roma si corre Run for Autism. In un abbraccio tutto l’affetto di un padre.

Cagnolini alla Run for Autism. Anche loro hanno corso nella gara dei 2,5 km

Foto di gruppo prima della partenza. Al centro il presidente del progetto Filippide, Nicola Pintus e il presidente del CONI, Malagò.

Malagò si fa fotografare insieme a due ragazze del Progetto Filippide.

Ai blocchi di partenza. La 5° edizione della Run for autism è iniziata dallo stadio di atletica Paolo Rosi, in via dei Campi Sportivi.

Da sinistra: Giovanni Malagò, presidente CONI, Camilla, atleta del progetto Filippide e Nicola Pintus, presidente dell’associazione.

I primi metri della Run for Autism. Ragazzi con patologie autistiche, volontari, amatori, maratoneti e istituzioni: lo sport e i suoi valori sono per tutti.

La vittoria di Camilla nella 2,5 KM. Camilla è un'atleta formata allo sport grazie ai volontari del Progetto Filippide. Dietro di lei Nicola Pintus e a Giovanni Malagò

Ragazzi autistici e volontari arrivano insieme al traguardo, condividendo fatiche e sorrisi.

Per alcuni la “Run for autism” equivale a realizzare un sogno: dimostrare di saper portare a termine un impegno come una maratona facendo leva sulla propria forza.d’animo

Gioia e soddisfazione per tutti, alla Run for Autism

La maratona è metafora della vita. La mossa vincente? Prendersi per mano e affrontare le difficoltà con un grande sorriso.

Trucchi del mestiere...

Tante famiglie hanno preso parte alla “Run for autism”, in una giornata di sole che ha riscaldato Roma.

I volontari nel Progetto Filippide operano in rapporto 1:1. Ognuno segue un ragazzo per tre mesi, adattando gli allenamenti e i ritmi di lavoro alle capacità del singolo. Si creano spesso relazioni d’amicizia che durano nel tempo

Alessia Manfredelli, prima classificata nel femminile 10 km, stremata all’arrivo

Laura Casasanta, Paola Impedovo e Alessia Manfredelli. Il podio della corsa 10 km femminile.

Alla “Run for autism” vincono tutti, anche chi non taglia il traguardo in testa

E alla fine, un bel "dammi il cinque"