ROMA CAPITALE, CON LE NUOVE REGOLE SUI RAPPORTI CON GLI ETS UNA GOVERNANCE CONDIVISA

Con il Regolamento Capitolino sui rapporti con gli ETS n. 113 del 22 ottobre 2024, l’Amministrazione capitolina romana compie un importante passo verso un modello di governance condivisa e partecipata, rafforzando il ruolo del Terzo Settore e valorizzando gli strumenti dell’amministrazione condivisa

di Maria Enrica Braga

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Con il Regolamento Capitolino sui rapporti con gli Enti di Terzo Settore n. 113 del 22 ottobre 2024, l’Amministrazione capitolina romana compie un importante passo in avanti verso la governance partecipata, rafforza il ruolo del Terzo Settore e valorizza gli strumenti dell’amministrazione condivisa. Co-programmazione, co-progettazione, accreditamento e convenzioni con ETS, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale diventano, grazie a questo regolamento e come si legge nel regolamento stesso, “strumenti centrali per affrontare i bisogni del territorio, attraverso un approccio collaborativo tra pubblico e privato sociale”. L’amministrazione quindi ribadisce così un indirizzo chiaro che trova già esplicito fondamento nello Statuto di Roma Capitale, dove all’articolo 2, comma 2, dichiara come “l’azione amministrativa deve essere improntata ai principi di trasparenza, efficacia, efficienza, economicità e sussidiarietà”. Il percorso intrapreso si collega a quanto disposto dagli articoli 55 e 56 del decreto legislativo 117/2017 e alle Linee guida sul partenariato sociale emanate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (n. 72/2021), che ribadiscono l’importanza di un welfare partecipativo di comunità, fondato su equità, solidarietà ed efficienza.

Terzo Settore strategico nel welfare territoriale di comunità

A partire da tali principi, il Dipartimento Politiche Sociali e Salute guidato dall’ Assessore Barbara Funari, ha deciso di improntare un modello di lavoro che riconosce in particolare al Terzo Settore un ruolo fondamentale, ma soprattutto strategico per la costruzione degli interventi di welfare territoriale di comunità. È ormai assodato da tempo che il quadro normativo introdotto dal Codice apre anche a spazi innovativi nel campo dei servizi pubblici, introducendo modalità collaborative tra PA ed ETS rispetto ai tradizionali strumenti di appalto su gara o concessione e affidamento di servizi. In questo modo si dà forma concreta al principio di sussidiarietà orizzontale, sancito dall’articolo 118 della Costituzione, che riconosce e promuove l’iniziativa autonoma dei cittadini per attività di interesse generale. Maggiore conferma a questo nuovo percorso è stata data dall’articolo 6 del nuovo Codice dei Contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023) che riconosce e legittima gli strumenti di amministrazione condivisa allo stesso rango degli appalti tradizionali per l’affidamento dei servizi territoriali, riconoscendoli a tutti gli effetti come canali primari di azione amministrativa.

Dalle logiche competitive alla costruzione congiunta

Ma l’introduzione degli strumenti collaborativi nella costruzione delle politiche pubbliche e nell’ideazione di programmi e servizi territoriali presuppone una capacità di grandissima trasformazione culturale nelle politiche pubbliche da parte di tutti gli attori coinvolti in questo processo. Infatti a differenza delle per gli appalti pubblici, e delle classiche prassi amministrative impostate su logiche competitive e del mercato, la co-programmazione e la co-progettazione rappresentano oggi gli strumenti per la costruzione congiunta e condivisa di servizi pubblici e interventi di innovazione sociale, prevedendo in maniera strutturale il coinvolgimento attivo non solo degli ETS, ma anche dei cittadini, in una logica di democrazia partecipata.

Alla luce di tutte queste novità normative e procedurali, Roma Capitale si apre definitivamente ad una stagione all’insegna della collaborazione con gli attori sociali dei territori, in cui il Terzo Settore non è più semplice destinatario, ma vero e proprio protagonista strategico del cambiamento. Un passo deciso verso un modello di welfare cittadino sempre più orientato alla corresponsabilità e alla co-progettazione, in cui istituzioni e comunità di cittadini organizzati lavorano insieme per rispondere ai bisogni sociali in modo innovativo e sostenibile, rafforzando la collaborazione tra pubblica amministrazione e privato sociale come leva strategica per una città più vicina ai cittadini, inclusiva ed equa.

In copertina: Di Bruno Roma, Italia – Piazza del Campidoglio 

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