VOLONTARIATO, DALL’ESPERIENZA DEL GIUBILEO ALL’IMPEGNO FUTURO

Presentata la ricerca Le volontarie e i volontari nel Giubileo, affidata da CSV Lazio all’Università Roma Tre nell’ambito del progetto Vol.A in Rete. l rapporto tra le generazioni, la formazione dei volontari all'accoglienza e alla partecipazione, la valorizzazione delle culture espresse dal volontariato e la sua capacità di interloquire con le Pubblica amministrazione alcuni dei temi emersi e assi di lavoro per il futuro

di Claudio Tosi

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«Abbiamo fatto insieme e bene! Ai giovani che hanno svolto il Servizio civile universale con il Bando per il Giubileo auguro di essere orgogliosi di quanto realizzato e li aspetto come volontari al prossimo Giubileo, fra 8 anni!» è con sincera soddisfazione che Agostino Miozzo, Coordinatore servizi di accoglienza e assistenza per il Giubileo della Chiesa Cattolica 2025, veterano del Giubileo del 2000, conclude il suo intervento alla presentazione della ricerca Le volontarie e i volontari nel Giubileo. Indagine su esperienze, formazione e sfide del volontariato, affidata da CSV Lazio all’Università Roma Tre nell’ambito del progetto Vol.A in Rete e presentata il 4 dicembre in occasione della Giornata internazionale del volontariato.

Al centro l’incontro e il ponte tra le generazioni

Ci siamo riuniti tutti presso l’Area Multifunzionale del Dipartimento di Protezione Civile di Roma Capitale in Piazza di Porta Metronia 2 a Roma per condividere i risultati della ricerca e scambiare un primo parere su quanto realizzato dal lato del territorio che ha offerto luoghi e spazi ai pellegrini, ai fedeli e ai giovani: la città di Roma. Il Presidente del CSV Lazio, Mario De Luca, ha aperto i lavori auspicando che la ricerca confortasse e desse indicazioni circa i modi con cui attuare la programmazione 2026 dello stesso CSV, sicuro che fornirà elementi per mettere a sistema l’impegno forte e diffuso realizzato in maniera particolarmente coesa e sinergica da istituzioni, Ente locale, Protezione Civile, Terzo settore e volontariato tutto per il Giubileo della Speranza che si sta concludendo. E ha avuto ragione: la ricerca, presentata con rigore e generosità dal Prorettore con delega ai rapporti con il Terzo Settore e il volontariato di Roma Tre Professor Marco Catarci, e dalla Professoressa associata di Pedagogia generale e sociale Lavinia Bianchi per la parte qualitativa, ha evidenziato l’efficacia e la necessità dell’incontro intergenerazionale, dimostrando quanto sia fertile il rapporto senior/junior quando è improntato sul passaggio di competenze e valori all’interno di una relazione di pari dignità e riconoscimento reciproco. È in queste condizioni che l’esperienza di chi ne ha accumulata tanta si fa guida e esempio, senza diventare un binario obbligato di pura esecuzione, e lascia ai giovani il gusto e la responsabilità di applicare con criterio, nelle situazioni concrete sempre impreviste e difformi da come ci si aspettava che ogni processo porta con sé.

Un’accoglienza frutto di sinergia

Nel successivo dibattito guidato dalla Vicepresidente di CSV Lazio Cristina De Luca, anche lei grande protagonista del Giubileo del 2000, si riparte ribadendo l’importanza di aver saputo costruire un impianto unitario che, grazie al raccordo con la Protezione civile e il coinvolgimento di associazioni ed enti soci del CSV Lazio e del Forum del Terzo settore, ha contemperato l’accoglienza ai pellegrini, ai quali – come ha spiegato in apertura Giuliana Cresce, CSV Lazio, coordinatrice del progetto –  è stata garantita una rete di supporto in tutte le grandi ricorrenze e offerta una rete di punti fissi distribuiti su tutta la città, con l’attenzione ai bisogni sociali che tanta affluenza poteva generare sugli abitanti. E che tutto sia andato bene lo testimonia la stessa Assessora alle Politiche Sociali e Salute di Roma Capitale Barbara Funari, che nel suo intervento sottolinea anche la capacità di accoglienza dimostrata da anziani e adulti Vol.A in Rete e l’importanza di una sinergia i cui risultati ne mostrano la complessità, ma anche il valore. Per l’Assessora occorre riflettere sulle proposte a venire, sulla creazione di spazi di partecipazione intergenerazionali, come è stata l’esperienza di Vol.A in Rete, per un lavoro che possa continuare oltre il Giubileo. Mentre il dominus di questa organizzazione, Giuseppe Napolitano, Direttore Protezione Civile di Roma Capitale, valorizza proprio l’aver visto la collaborazione di forme diverse di volontariato che hanno saputo agire insieme, oltre le rispettive appartenenze e strutture; anche nell’evento, non voluto e non previsto, che più di tutti ha inciso nei cuori e nell’organizzazione, la morte di Papa Francesco, che ha scatenato un flusso imponente di arrivi e commozione, la gestione dello “scompiglio” è avvenuta nel dialogo e concertazione tra tutti i coinvolti. Un grande salto di qualità rispetto all’esperienza vissuta con l’accoglienza dei profughi ucraini, nota con soddisfazione Francesca Danese, portavoce del Forum del Terzo Settore del Lazio, che plaude al civismo etico di una città che, laicamente, ha saputo andare incontro ai tanti fedeli convenuti.

Agire per mantenere viva l’accoglienza

Se, come ha sempre sottolineato il professor Canevaro, ha importanza non tanto quello che si porta, ma quello che si lascia alle persone con cui stabiliamo un rapporto sociale o educativo, il Giubileo della Speranza ci ha dimostrato che Roma è stata in grado di accogliere una massa di persone diverse nei modi, culture, linguaggi e bisogni senza sentirsene invasa e che la domanda che resta è come agire per mantenere aperta questa capacità di accoglienza. L’auspicio del Presidente G. De Luca è stato confermato: il programma 2026 del CSV mostra una congruenza forte con i risultati della ricerca, rispetto ai quali si può stabilire una corrispondenza con gli assi di lavoro che il percorso di ascolto dei soci e dei territori ha determinato: il rapporto tra le generazioni, la formazione dei volontari all’accoglienza e alla partecipazione, la valorizzazione delle culture espresse dal volontariato e la sua capacità di interloquire con le Pubblica amministrazione sono i nostri assi di lavoro e da oggi possiamo perseguirli con un motivo in più.

VOLONTARIATO, DALL’ESPERIENZA DEL GIUBILEO ALL’IMPEGNO FUTURO

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