A PAVONA I MURALES RICORDANO CHE LA LEGALITÀ VA DIFESA OGNI GIORNO

In occasione della 23esima Giornata in ricordo di tutte le mafie una marcia tra le periferie di Albano e Castel Gandolfo per dire no al degrado e all'illegalità

Ricordare per conoscere e non dimenticare. Mercoledì 21 marzo, in occasione della 23esima Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie, il presidio di Libera dei Castelli romani ha presentato due grandi murales a Pavona, zona periferica dei Castelli stessi.

Il primo, a opera dell’artista Krayon, è stato realizzato in collaborazione con gli studenti del Liceo artistico Cesare Battisti di Velletri. Sfruttando il programma di alternanza scuola-lavoro, i ragazzi hanno contribuito a raffigurare nove volti delle vittime della mafia. Sono quelli di don Pino Puglisi, don Peppe Diana, Renata Fonte, Giancarlo Siani, Rosario Livatino, Annalisa Durante, Lea Garofalo, Palma Scamardella e Rita Atria. I loro occhi vigileranno sui bambini dell’oratorio della parrocchia Sant’Eugenio I Papa, di Castel Gandolfo.

L’opera si estende per circa 180 metri quadrati. Attraverso un QR code è possibile accedere a una pagina web, dove vengono raccontate la realizzazione e la storia dei personaggi raffigurati.

murales a Pavona

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il secondo, dell’artista Morden Gore, è stato realizzato sulla facciata delle case popolari di proprietà dell’Ater della provincia di Roma. Il tema è la vittoria della bellezza sul degrado, dell’etica sull’illegalità.

Alle inaugurazioni sono seguiti due cortei, che si sono riuniti sulla via principale di Pavona. La marcia ha proseguito verso Villa Contarini. Qui sono stati letti, come di consueto, tutti i nomi delle vittime delle mafie.

 

PERCHÈ LA STREET ART. Il ricorso alla street art è stato molto apprezzato dalla comunità locale, perché è riuscito a unire contenuti importanti, come la lotta al malaffare, a una tecnica più trasgressiva come quella del graffito. Ai microfoni di “Reti solidali”, il parroco don Alessandro Paone ha raccontato la genesi di questa idea. «L’associazione Libera, con la sua sede della provincia di Roma, stava già collaborando con il comitato di quartiere Pavona uno e altre associazioni di zona. Siccome si avvicinava la ricorrenza del 21 marzo, e dato che la mafia sul nostro territorio è presente, ho pensato di realizzare questi murales per sensibilizzare le persone della parrocchia. I fedeli possono farsi portavoce della cultura della legalità. Con i ragazzi di don Ciotti, poi, stiamo organizzando uno spettacolo sulla lotta alle mafie che andrà in scena a fine maggio».

Il presidio di Libera dei Castelli Romani ha pubblicizzato la manifestazione coinvolgendo associazioni, scuole e singoli cittadini in aperitivi, incontri tematici, cineforum e altri appuntamenti.

 

murales a Pavona

 

IL TERRITORIO. Il luogo della marcia non è stato scelto a caso. Pavona è la somma di due frazioni appartenenti a due comuni diversi, Albano Laziale e a Castel Gandolfo. Periferia delle periferie, Pavona presenta almeno due forme distinte di attività mafiose. La prima importata da fuori dal clan dei Casamonica, che risiedono nelle case popolari dell’Ater per volere della giunta Veltroni.

La seconda riguarda piccole famiglie di delinquenti, che si confondono tra i residenti e hanno finito per attrarre i figli delle buone famiglie del luogo. Le attività a cui sono dedite sono lo spaccio e il consumo di droghe, le rapine a mano armata, i pestaggi e le intimidazioni. Per questo l’impegno di Libera sul territorio è stato salutato a Pavona  come un faro di speranza.

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazione@cesv.org

A PAVONA I MURALES RICORDANO CHE LA LEGALITÀ VA DIFESA OGNI GIORNO

A PAVONA I MURALES RICORDANO CHE LA LEGALITÀ VA DIFESA OGNI GIORNO