Contrabbandare flauti. Come un vero contrabbandiere, nascondendoli nel doppio fondo di una valigia. Ma è per una buona causa. Contrabbandare flauti vuol dire regalare un po’ di musica, un po’ di cultura, un po’ di sogni. Che, per chi non ha più niente, chi è lontano della propria casa e forse non ci tornerà mai, è qualcosa che può salvare la vita. È quello che vediamo in questa clip esclusiva del film Yo Yo Ma e i musicisti della via della seta, nelle nostre sale dal 24 novembre. Yo Yo Ma e i musicisti della via della seta segue il Silk Road Ensemble, il gruppo di musicisti e artisti fondato dal leggendario violoncellista Yo Yo Ma per esplorare l’immenso potere della musica, che travalica ogni confine.
Il gruppo si ritrova con scadenze periodiche, in vari posti del mondo, per portare la musica e sogno. Nella clip siamo a Zaatari, campo rifugiati siriano in Giordania, che ha una popolazione di 83mila persone.
Vedendolo dall’alto è sterminato, è qualcosa di impressionante. Ma è dentro una tenda che assistiamo a una lezione di musica e immaginazione, a base di clarinetto e pennello, a delle bambine. Ispirarle, e aiutarle, può contribuire a dare loro dei sogni.
Yo Yo Ma e i musicisti della via della seta, diretto dal regista premio Oscar Morgan Nerville, è un racconto sul potere universale della musica. La musica unisce i popoli al di là dei confini geografici, delle loro etnie, delle loro lingue.
È una strada universale che collega tutti i paesi del mondo, un’immaginaria e moderna Via della Seta. Il racconto di Nerville è una cronaca di talento e passione, è il ritratto di un esperimento coraggioso e rivoluzionario. Da vedere, da vedere sempre di più in questi giorni, per capire come ci siano legami indissolubili che legano l’intera umanità. E per capire la futilità delle convenzioni, e delle conversazioni, che la vogliono divisa.
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