
EXTRA LIBERA, UN VIAGGIO TRA MEMORIA E IMPEGNO
Una passeggiata dentro Extra Libera, esposizione permanente e spazio multimediale ideato da Libera per trasformare la memoria in conoscenza, approfondimento, azione e partecipazione collettiva contro le mafie
24 Novembre 2025
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C’è un luogo dove la memoria non si legge: si ascolta. Un luogo in cui le vite spezzate dalle mafie tornano a parlare, e i nomi delle vittime innocenti diventano voci da incontrare, non solo da ricordare. È Extra Libera, il percorso ideato da Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie per trasformare la memoria in esperienza viva e personale.
Extra Libera non è una mostra come le altre. Con le cuffie nelle orecchie e una voce che guida passo dopo passo, il visitatore attraversa immagini, suoni e installazioni che uniscono emozione e responsabilità. L’obiettivo è uno solo: capire che la lotta alle mafie non è una storia lontana, ma qualcosa che riguarda ciascuno di noi.

Extra Libera: memoria, consapevolezza, responsabilità, impegno
Il cammino inizia davanti al Tavolo della Memoria, dove i volti delle vittime si illuminano come respiri. Poi si passa ai Fiori dell’Impegno, che raccontano le storie di rinascita nate dai beni confiscati, segni concreti di come dal dolore possa germogliare nuova vita. Infine, la Parete del Patto invita a una scelta: guardare, ascoltare, impersonarsi.
Le tre sale che seguono portano dentro il cuore del percorso. Nella Sala della Consapevolezza si entra nella storia di una vittima, tra immagini e suoni che chiedono attenzione. Nella Sala della Responsabilità, il silenzio lascia spazio alle voci dei familiari, creando un legame diretto, quasi intimo. E nella Sala dell’Azione, la memoria si fa impegno: le luci e le immagini evocano la natura che rinasce, simbolo di una società che può rigenerarsi.
ExtraLibera non è solo un luogo da visitare: è un invito a guardare dentro di sé. Quando si esce, le voci ascoltate restano. Continuano a risuonare come un promemoria silenzioso: la memoria vive solo se diventa azione.






