ROMA. LE FOTOGRAFIE DI GIOVANNI CALEMMA ALL’ANGELO AZZURRO ONLUS

La mostra fa parte nel progetto A-Head, nato per sostenere le attività riabilitative dell'associazione nel campo della salute mentale

Angelo Azzurro Onlus apre le porte della sua sede romana per una nuova tappa del progetto A-Head, ospitando la mostra personale dell’artista fotografo Giovanni Calemma, la cui fotografia è arte pura, che associandosi alla musica elettronica e alla letteratura crea un mix vincente.

L’appuntamento è per giovedì 29 novembre, dalle ore 18:00, nella sede della Onlus romana in Piazzale delle Province 19. La serata proseguirà poi con un After Party per sostenere il progetto A-Head, in un famoso concept restaurant della Capitale in zona Testaccio, con l’intrattenimento delle dj Flavia Lazzarini e Miz Chiara, mentre l’attrice Alessandra Mosca Amapaola leggerà un brano tratto dai diari di Etty Hillesum.

 

L’ARTE AL SERVIZIO DELLA MENTE. L’Associazione Socio-Sanitaria Angelo Azzurro sostiene in maniera attiva l’arte contemporanea e gli artisti che collaborano ai vari laboratori, rendendo possibile la realizzazione dei loro progetti artistici. Durante i laboratori, che la Onlus porta avanti dal 2009 accanto ai percorsi di psicoterapia tradizionali, vengono sviluppati progetti riabilitativi individualizzati, volti al recupero della massima autonomia da parte dei pazienti, alla riduzione della dipendenza istituzionale e alla lotta contro lo stigma della malattia mentale.

L’arte al servizio della mente. È questa la strada ormai assodata del progetto A-Head di Angelo Azzurro Onlus, attraverso il quale l’associazione mira a sviluppare un percorso ermeneutico e conoscitivo delle malattie mentali attraverso l’arte, un mezzo privilegiato per meglio interpretare la fragilità e la complessità umana.

 

Giovanni CalemmaL’ARTISTA. La mostra di Giovanni Calemma si ispira nello specifico alla sincronicità di Carl Gustav Jung. La sincronicità è fisica della mente e dell’anima, è il respiro, il battito vitale del tutto, dell’universo al quale apparteniamo come cellule di un unico corpo. Jung parla di sincronicità per identificare tutti i fenomeni influenzati da una correlazione psichica, avvenimenti che avvengono nello stesso momento, quindi in maniera sincronica, senza avere però alcuna relazione causale ma con uno stesso contenuto significativo.

La ricerca artistica di Giovanni Calemma può essere considerata un’applicazione particolare del pensiero junghiano all’arte «per quattro funzioni psicologicamente fondamentali», come afferma il curatore Piero Gagliardi, «il pensiero e il sentimento (atteggiamenti introversi), la sensazione e l’intuizione (atteggiamenti estroversi). Ciascuna di queste funzioni consentono a Calemma di stabilire un nuovo contatto ispiratore tra il rapporto uomo-natura e l’incontro con le sue forme».

Le figure protagoniste dei ritratti fotografici di Giovanni Calemma esprimono una particolare leggerezza e instabilità. Gli scatti dell’artista anglo-italiano non sono di questo tempo, ma possono appartenere a “tutti i mondi possibili”, intendono celebrare “l’imprevedibilità della vita”, spiega Gagliardi.

Le sincronicità identificano tutti quegli eventi con relazione nei piani sottili invisibili, o dell’infinitamente piccolo, nei quali risiedono mente e psiche. Questi piani invisibili seguono leggi fisiche diverse dai piani materiali, infatti lo spazio e il tempo sembrano quasi annullarsi, svanire, o comunque seguono meccanismi completamente diversi.

 

LA MOSTRA. Symphonic Syncronicity è un titolo emblematico. La mostra assume degli effetti molto singolari, in quanto otto foto (quattro immagini in astratto e quattro ritratti) – che racchiudono circa venti anni di lavoro dell’artista Calemma – non si fermano all’effetto visuale/narrativo, bensì si arricchiscono di composizioni musicali e letterarie. «Il risultato è un percorso recettivo unico che risveglia simultaneamente emozioni, sentimenti e pensieri», sottolinea Gagliardi.

Calemma è un artista poliedrico, e la sua arte produce in maniera assolutamente sincronica immagini e musica che sembrano essersi incontrate in «un mondo misterioso che trascende la casualità, che è entrato in un altro ordine della realtà: oltre le cause materiali, oltre lo spazio e il tempo». (Jung). Fotografia, parole e musica sono diverse sonate della stessa sinfonia. Da qui il titolo della mostra, Symphonic Syncronicity: un percorso che sviluppa una conoscenza radicale dell’anima fotografando le emozioni carpite in instanti di vita. La sensibilità raggiunge il massimo dell’espressione e il mix fotografia, musica e letteratura risulta vincente. La musica, nello specifico, potenzia le capacità di attenzione e di ascolto, mentre i riferimenti letterari acuiscono l’immedesimazione e l’introspezione.

L’artista Calemma ritiene che le sue sensazioni e la sua percezione siano legate al mondo esterno da un rapporto sincronico; i luoghi e le cose che incontra lungo il suo cammino rappresentano momenti particolari della sua evoluzione. L’Io non ha limiti spaziali e temporali ben definiti e così spazia vivendo degli episodi di sincronicità, molto spesso associati a degli archetipi, che sembrano materializzare la complessità della vita e della mente umana.

 

ROMA. LE FOTOGRAFIE DI GIOVANNI CALEMMA ALL’ANGELO AZZURRO ONLUS

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