LA SCRITTURA NON VA IN ESILIO. SE I GIOVANI LA PRATICANO

Premiati gli studenti che hanno partecipato al concorso del Centro Astalli. Mauro Biani ha disegnato "Strade di cicatrici", il testo di Alice Formica

Ieri, mercoledì 27 ottobre a partire dalle ore 10.30, studenti provenienti da 15 città italiane sono stati protagonisti dell’evento “La scrittura non va in esilio”, realizzato dal Centro Astalli, sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, presso l’Auditorium del Massimo di Roma e trasmesso in diretta streaming da Rai Scuola, Media Partner della manifestazione.

In particolare il Centro Astalli promuove due concorsi letterari nell’ambito dei progetti didattici “Finestre-Storie di rifugiati”, parte del programma europeo CHANGE, e “Incontri-Percorsi di dialogo interreligioso”, attraverso i quali rifugiati e fedeli di altre religioni incontrano ogni anno 15.000 studenti di oltre 100 istituti italiani. “La scrittura non va in esilio” è dunque il concorso dedicato alle scuole medie superiori, mentre “Scriviamo a colori” si rivolge ai più giovani studenti delle scuole medie inferiori, contribuendo in maniera preziosa ad alimentare il dibattito sui diversi aspetti della complessa questione delle migrazioni.

La narrazione come dialogo

L’iniziativa, svoltasi alla presenza delle rappresentanze degli istituiti scolastici e dei molteplici ospiti, si è posta come sincera opportunità di incontro tra le giovani e promettenti voci narranti; un’occasione fondamentale per ribadire la centralità della narrazione come frutto di scambio  intergenerazionale ed interculturale. I racconti ed i rispettivi giovani autori dunque i veri protagonisti di questa mattinata di dibattito, musica e confronto con personalità dello sport (rappresentato dall’atleta olimpionica,campionessa nella staffetta 4 x 400, Maria Benedicta Chigbolu) e del mondo dell’educazione e dell’editoria, molti dei quali hanno animato le giurie di esperti, selezionando i racconti più meritevoli, raccolti nella pubblicazione “La scrittura non va in esilio” a cura  del Centro Astalli.

L’obiettivo di realizzare una società solidale ed inclusiva delle diversità permea ogni racconto prodotto dai giovani partecipanti alla competizione, e racconta nel modo migliore l’impegno diretto, l’attivismo dei tanti che desiderano restituire voce e dignità a storie spezzate da sofferenza ed attraversate da indicibili violenze e solitudini. Lo stesso fervido attivismo di cui è testimone in prima persona il giovane Giorgio Brizio, scrittore e animatore del movimento Friday for Future, che dal palco richiama energicamente i suoi coetanei a farsi corpo e voce del dissenso contro chi sceglie di minimizzare o occultare il disastro umanitario cui stiamo procedendo incontro a causa degli stravolgimenti climatici.

Muovendo dalle dolorose storie delle migrazioni forzate, la presidente di Ibby Italia, Flavia Cristiano, racconta l’impegno dell’organizzazione nel «garantire e difendere il diritto ad accedere ai libri e alla lettura, in particolare nelle aree disagiate e remote». Ibby, International Board on Book for Young people, è un’organizzazione internazionale no-profit che in Italia si occupa di «selezionare libri e bibliografie di qualità a livello nazionale e internazionale, per sostenere progetti di inclusione sociale, che favoriscano l’apprendimento di bambini e ragazzi, nel rispetto delle loro potenzialità, del loro libero accesso alla conoscenza, della loro piena partecipazione alla vita sociale e della multiculturalità». Seguendo questa direzione, una grande occasione di accesso alla lettura è quella fornita dalla Biblioteca di Lampedusa che accoglie le tante storie di donne, uomini e bambini alla ricerca di una nuova casa. Il progetto, “Silent Books. Destinazione Lampedusa” nato nel 2012, prevede la costruzione di una Biblioteca IBBY, dedicata ai minori che vivono a Lampedusa ed a coloro che si trovano sull’isola, ospiti del Centro di Prima Accoglienza.

Afferrare le storie altrui

Riportare all’attenzione delle Istituzioni ed al centro del dibattito nella società civile i bisogni di chi, suo malgrado, è escluso dalla lettura e dal riconoscimento di molti diritti personali e sociali, è un sforzo necessario affinché si realizzi pienamente l’inclusione culturale. Questo concorso si pone il medesimo obiettivo, e nel farlo si affida alla sensibilità ed all’accuratezza delle storie scelte ed interpretate dai tanti studenti che hanno aderito all’iniziativa, tenendo bene a mente che «soltanto attraverso l’immaginazione e l’immedesimazione possiamo realmente tentare di afferrare le storie altrui, ed al contempo comprendere meglio le esperienze di vita personali», come ribadito da Marino Sinibaldi, Presidente del Centro per il Libro e la Lettura del Ministero della Cultura, o come ci ricorda con estrema efficacia il libro-reportage a cura di Valerio Cataldi, “Narcotica. Lungo le rotte della morte” , che racconta la drammatica esistenza di molti bambini indigenti assoggettati a potenti cartelli di narcotrafficanti nelle piantagioni di Catatumbo in Colombia ai confini con il Venezuela.

Strade di cicatrici

Giungiamo dunque alle battute finali della ricca manifestazione con la premiazione del racconto primo classificato de “La scrittura non va in esilio, “Strade di cicatrici” di Alice Formica, studentessa del Liceo Scientifico Statale “Vittorio Veneto” di Milano, la cui storia, interpretata dall’attrice Donatella Finocchiaro ed illustrata dal vignettista Mauro Biani ha dato vita ad una suggestiva graphic novel, che si può scaricare a questo link.

L’evento ha permesso infine di conferire il riconoscimento di Student Ambassadors Programme del programma europeo CHANGE (https://www.jrschange.org/it/ambassador-program/) a tutti coloro i quali hanno preso parte al progetto del JRS Europa negli ultimi due anni. Inoltre gli Istituti -scuole medie e superiori- del territorio nazionale che nel corso dell’anno scolastico hanno intrapreso un percorso di promozione di iniziative rivolte alla cittadinanza attiva tra gli studenti con l’obiettivo di creare una società più accogliente, hanno ricevuto l’attestazione di Scuola amica dei rifugiati riconosciuta dal Centro Astalli.

La più efficace conclusione della kermesse è affidata alle parole di P. Camillo Ripamonti, Presidente del Centro Astalli, il quale rivolgendosi alla platea ricorda a tutti di «iniziare preoccupandosi dei muri che ergiamo interiormente, i quali si riflettono nella scelta di innalzare muri all’esterno». La società del dialogo e delle cura dell’altro, inclusiva della pluralità e rispettosa di tutte le sue voci, è l’antidoto ad una cultura dell’indifferenza,di cui i giovani narratori hanno scelto di essere testimoni.

 

Qui il video dell’evento:

LA SCRITTURA NON VA IN ESILIO. SE I GIOVANI LA PRATICANO

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