ROMA CITTÀ DEI 15 MINUTI. GUALTIERI: AVVICINARE I SERVIZI AI CITTADINI

Ieri, nel convegno Roma a portata di mano: la città dei 15 minuti, il punto sul lavoro sulla prossimità a Roma. Catarci: «L’associazionismo, il volontariato, i Poli civici, le forme di mutualismo e l’attivismo sociale possono e devono rappresentare le nuove forme delle infrastrutture sociali per costruire territori solidali»

di Ilaria Dioguardi

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Un appuntamento annuale per fare il punto sul lavoro sulla prossimità a Roma all’insegna del protagonismo dei municipi, di investimenti nei quartieri periferici e della realizzazione di servizi mancanti nei luoghi in cui le persone vivono. Questo il tema centrale del convegno Roma a portata di mano: la città dei 15 minuti che si è svolto ieri all’Università degli Studi Roma Tre, alla presenza del Rettore Massimiliano Fiorucci, del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, dell’Assessore al Decentramento e Città in 15 minuti Andrea Catarci e  del professor Carlos Moreno, urbanista franco-colombiano della Sorbona ideatore del modello della città dei 15 minuti.

Avvicinare i servizi ai cittadini

Roma città dei 15 minuti
Gualtieri: «La città dei 15 minuti non è solo un concetto, un processo amministrativo, ma è un movimento, un processo politico, democratico e civile».

«In questi primi trenta mesi di mandato abbiamo realizzato molteplici progettualità in tutti i territori, in particolare in quelli più periferici, con il coinvolgimento diretto dei municipi, quali, ad esempio, recupero e ristrutturazioni funzionali di edifici pubblici, strade scolastiche pedonalizzate e strade a 30 km/h, percorsi ciclopedonali, riqualificazione di aree verdi, nuove biblioteche, avvio di comunità energetiche e di poli civici», scrive nella prefazione il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che è intervenuto all’evento. «Non vogliamo solo migliorare e ricucire i collegamenti tra i quartieri di una città che è la più estesa d’Europa ma vogliamo avvicinare i servizi ai cittadini, realizzandone di nuovi e recuperando aree e strutture in disuso per creare biblioteche, uffici pubblici, spazi verdi, luoghi per lo studio, lo sport, la partecipazione», ha continuato il sindaco. «A Roma ci sono difficoltà aggiuntive rispetto ad altre città (la sua dimensione è più di dieci volte quella di Parigi), e conta 315 tra quartieri e rioni. La città dei 15 minuti non è solo un concetto, un processo amministrativo, ma è un movimento, un processo politico, democratico e civile».

Relazioni dense tra persone e comunità

«La città dei 15 minuti, che è la città della prossimità, ha l’obiettivo di tessere relazioni dense tra persone e comunità. L’associazionismo, il volontariato, le Banche del Tempo, i Poli Civici, le forme di mutualismo e l’attivismo sociale possono e devono rappresentare le nuove forme delle infrastrutture sociali necessarie alla costruzione di territori solidali», ha detto a Reti Solidali Andrea Catarci, assessore capitolino alle Politiche del personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio della Città dei 15 minuti. «Roma Capitale riconosce questa funzione pubblica non statale delle reti sociali attraverso le forme dell’amministrazione condivisa come, ad esempio, i patti di collaborazione».

Un e-book gratuito e disponibile per tutti

«Abbiamo voluto che la terza fosse un’edizione di sintesi, un primo bilancio a due anni e mezzo di consiliatura: per questo abbiamo chiesto a esponenti di enti locali, mondo accademico, ricerca, formazione, mondo produttivo, organizzazioni di rappresentanza, Terzo settore, associazionismo, realtà territoriali di condividere esperienze, idee e competenze, per raccoglierle in un libro digitale che è disponibile gratuitamente e consultabile sul sito istituzionale di Roma Capitale», ha affermato Catarci. Un focus specifico è stato riservato ai progetti, conclusi e in itinere, portati avanti nei municipi nell’ottica della prossimità e della città dei 15 minuti. «Si tratta, su scala locale, di conquiste ancora parziali ma importanti che risaltano nel significativo effetto di rinvigorire la dimensione umana di tanti quartieri, attraverso lo sviluppo di servizi lì dove ce n’è più bisogno».

Roma a portata di mano: riconciliare ecologia, economia, impatto sociale

Roma città dei 15 minuti
Catarci: «Abbiamo chiesto a esponenti di enti locali, mondo accademico, ricerca, formazione, mondo produttivo, organizzazioni di rappresentanza, Terzo settore, associazionismo, realtà territoriali di condividere esperienze, idee e competenze, per raccoglierle in un libro digitale che è disponibile gratuitamente e consultabile sul sito istituzionale di Roma Capitale»

La terza edizione dell’iniziativa ha visto al centro dei lavori le esperienze internazionali delle politiche di prossimità e sostenibilità ambientale, con i contribuiti di rappresentanti della Rete delle Città C40 e UN-HABITAT per le Nazioni Unite. Il professor Carlos Moreno, urbanista franco-colombiano della Sorbona ideatore del modello della città dei 15 minuti, ha tenuto una lectio magistralis. Moreno ha inventato il termine “ville du quart d’heure”. «Il concetto della città dei 15 minuti vuole creare un sistema globale, abbiamo creato l’Osservatorio globale delle Prossimità sostenibili. Il nostro obiettivo è riconciliare economia, ecologia, impatto sociale nel mondo urbano in un periodo di crisi. Il cambiamento climatico, la guerra in Ucraina, la guerra in Medio Oriente stanno avendo un impatto nel mondo», ha detto Carlos Moreno. «In questo processo dobbiamo coinvolgere tutti gli investitori, tutti gli attori del settore pubblico e privato, riconquistare le competenze locali. Abbiamo vissuto per molto tempo con il pendolare a lunghe distanze. Ora, per una giustizia dello spazio e del tempo più equi, dobbiamo ridefinire il percorso da casa a lavoro. In Europa più del 75% delle persone vive nelle città. Oltre alla città dei 15 minuti, stiamo lavorando per il territorio dei 30 minuti, per una prossimità felice nei territori meno popolati e più rurali». «La città dei 15 minuti ha l’obiettivo di essere un’azione efficace per il clima, le emissioni globali diminuirebbero del 25% entro il 2050 se fosse un processo attuato in tutto il mondo», ha affermato Héléne Chartier, direttrice dell’Urbanistica e del Design presso Rete delle Città C40.

Al centro dei lavori del convegno anche le esperienze nazionali, con una sessione dedicata alla città dei 15 minuti nei municipi di Roma e nelle altre città italiane. Hanno partecipato Svetlana Celli, presidente dell’Assemblea Capitolina, Alberto Attanasio, direttore generale Università degli Studi Roma Tre, Laura Lieto, vicesindaca di Napoli, Gaia Romani, assessora a Servizi Civici e Generali del Comune di Milano, Amedeo CiaccheriTitti di Salvo e Sabrina Giuseppetti, rispettivamente presidenti dei Municipi Roma VIII, IX e XIII.

ROMA CITTÀ DEI 15 MINUTI. GUALTIERI: AVVICINARE I SERVIZI AI CITTADINI

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