SALUTE MENTALE NEL LAZIO, LE RICHIESTE DELLE ASSOCIAZIONI ALLA REGIONE

Habita, Oltre le barriere, Immensa…mente e Insieme con te chiedono un incontro con il presidente della Regione Nicola Zingaretti. Il testo completo della mozione di chiusura del convegno

L’associazione Habita, insieme a Oltre le barriere, Immensa…mente e Insieme con te hanno organizzato, sabato 14 Maggio 2016, il convegno “Quali interventi per la salute mentale: dalla centralità della persona alla centralità del protocollo?”. Un incontro pensato per aprire un confronto con la Regione Lazio a seguito dei provvedimenti introdotti con il Decreto 188 del 2015, come Nadia Boccara, presidente di Habita, ha spiegato a Reti Solidali. Il convegno ha preso il via con la lettura di un Documento di apertura che aveva l’obiettivo di denunciare le criticità attuali e difendere, d’altro canto, le buone pratiche costruite nel tempo e si è chiuso con una mozione, nella quale gli organizzatori hanno avanzato le loro richieste conclusive, chiedendo un incontro urgente al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti quale Governatore e Commissario straordinario per la Salute e le Politiche sociali. Riportiamo per intero il testo della mozione di chiusura del convegno.

MOZIONE CONCLUSIVA

A conclusione dei lavori,gli organizzatori e i promotori del Convegno
“ Quali interventi per la Salute mentale; dalla centralità della persona alla centralità del protocollo?”

SOTTOLINEANO
che i cambiamenti in corso nel settore della Salute Mentale hanno come priorità l’obiettivo di dare vita a un’organizzazione condizionata dalla necessità di risparmio operata con tagli indiscriminati, con la conseguenza di mettere in secondo piano gli effetti sulla salute di centinaia di utenti già in terapia da anni, pregiudicando i risultati positivi ottenuti fino ad oggi, mettendo anche a repentaglio la possibilità di cure future.

DENUNCIANO
Il rischio contenuto nelle disposizioni dei decreti attuativi della Regione Lazio che vuole produrre uno spostamento degli interventi per la Salute mentale dall’attenzione alla persona e alla sua specificità, al predominio del “protocollo”. Ciò svuota il senso della legge 180, vanifica le “buone pratiche” che hanno consentito la riabilitazione e la socializzazione di migliaia di utenti, annulla l’importanza del lavoro svolto per superare grandissime difficoltà attraverso l’integrazione degli interventi tra diverse équipe dei servizi, il territorio di appartenenza e la cooperazione delle famiglie, demolisce la ‘rete’ funzionale al reinserimento sociale e alla conquista di autonomie crescenti.

CHIEDONO
La salvaguardia del servizio pubblico attraverso decisi interventi sulle strutture, sul personale e sulle azioni che possano consentire di mantenere tempestività e continuità nelle terapie, rapporto con il territorio e attenzione all’inclusione sociale attraverso il sostegno al lavoro,in particolare alle cooperative integrate di tipo B che si occupano dell’inserimento lavorativo dei pazienti attraverso l’impresa sociale, il sostegno all’abitare e alla lotta verso lo stigma.

Una revisione dei piani riorganizzativi in corso soprattutto per ciò che riguarda la copertura della pianta organica dei servizi, le ore e i periodi di permanenza nelle strutture che devono essere pensati secondo le necessità degli utenti. Infatti nessuna ipotesi certa è indicata dopo l’uscita degli stessi dalle Comunità indicate e sui successivi percorsi a loro assegnati per un massimo di due anni.

Per un tempestivo esame di questi punti
CHIEDONO UN INCONTRO URGENTE
al Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti nella sua qualità di Governatore e di Commissario Straordinario per la Salute e le Politiche Sociali.

In copertina: Edvard Munch, “Evening. Melancholy“, 1891

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