
SEMI DI BENE PER I TERRITORI DEL REATINO COLPITI DAL TERREMOTO
Un viaggio tra i progetti che rilanciano i territori laziali colpiti dal sisma del 2016 grazie a Semi di Bene e la collaborazione tra UniCredit e CSV Lazio. Quattro organizzazioni della provincia di Rieti, quattro progettualità che ricostruiscono comunità. Fino al 10 dicembre è possibile contribuire, ecco come
05 Dicembre 2025
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Il Bando Semi di Bene e la collaborazione tra UniCredit e CSV Lazio mirano a sostenere, con l’erogazione di contributi, quattro progetti presentati da Enti di Terzo Settore che operano, attraverso volontari, per il rilancio dei territori laziali colpiti dal sisma del 2016. L’intervento, che nel Lazio interessa in particolare i Comuni del primo cratere sismico del Centro Italia del Distretto sociale Rieti 5, è uno dei progetti pilota previsti dalla fase attuativa dell’accordo tra UniCredit e CSVnet. In aggiunta al contributo base, ogni vincitore avrà la possibilità di ricevere un contributo aggiuntivo attraverso una campagna di crowdfunding sulla piattaforma ilmiodono.it, una volta raggiunti gli obiettivi previsti dal bando. Fino al 10 dicembre è possibile contribuire alla raccolta fondi che permetterà alle organizzazioni della provincia di Rieti di accedere al contributo aggiuntivo. Un viaggio tra i quattro progetti selezionati, gli obiettivi, le ricadute che avranno sui territori.
Rigenerazione diffusa ad Amatrice
Amatrice, Accumoli e altri territori reatini portano ancora i segni del sisma del 2016: tanti borghi sono stati ricostruiti solo in parte e mancano spazi dove la comunità possa ritrovarsi e rinascere insieme. «Ogni donazione sarà un seme di bene, capace di trasformarsi in legno, tessuti, spazi e legami», si legge nella pagina dedicata al progetto Terremosse, SESAM x Amatrice che « ha l’intento di riattivare degli spazi urbani, sociali nel comune che ha subito forti danni a causa del terremoto di quasi 10 anni fa», dice Emma Ariaudo, dottoressa in architettura. L’associazione EASA Italia – con il patrocinio del comune di Amatrice, Sapienza Università di Roma e Politecnico di Milano – vuole restituire vita e socialità al territorio attraverso interventi di rigenerazione diffusa: un palco, una piazzetta, un parco giochi, un gazebo, un braciere, un riparo e due aree di sosta lungo il lago e il fiume. «Il nostro progetto consisterà in 10 giorni di piccola costruzione, da parte di 200 studenti di architettura che verranno da tutta Europa, per realizzare 10 piccoli interventi in otto diverse frazioni ad Amatrice e dintorni. Sono stati coinvolti delle associazioni e dei privati sul territorio, che hanno anche sottolineato necessità e bisogni, per attivarli nella costruzione e nella partecipazione alla realizzazione di questi piccoli progetti», prosegue Ariaudo. «Con il crowdfunding vorremmo acquistare il materiale necessario per questi interventi. Ad esempio, abbiamo in programma la realizzazione di una piazza a Cornilio Nuovo (frazione di Amatrice) e di un piccolo parco per le feste in un’altra frazione di Amatrice. Siamo un collettivo di giovani architetti, tra studenti e laureati lavoratori, e da volontari stiamo portando avanti questo progetto in vista dell’evento che si svolgerà a luglio».
Sostegno sociale, sanitario e ricreativo per gli anziani
Si chiama Servizi e solidarietà per i territori del sisma 2016 il progetto di Auser e Amar, che nasce per sostenere le popolazioni dei comuni dell’Appennino reatino colpite dal terremoto del 2016, dove oggi vivono soprattutto anziani soli, persone fragili e famiglie in difficoltà economiche e psicologiche. «Con il sostegno del bando Semi di bene di Unicredit e CSV Lazio, vogliamo restituire fiducia e dignità alle comunità del Distretto Sociale Rieti 5, Antrodoco ed Amatrice, dove abbiamo sia due sedi operative sia i volontari con cui poterci attivare», spiega Graziano Marcaccio, presidente Auser Rieti. «Da questi territori i giovani sono andati via, sono rimaste molte persone anziane sole, diamo loro anche un supporto psicologico. Il nostro progetto va in tre direzioni: verso il sociale, servizi sanitari e attività ricreative. Per quanto riguarda il sociale, vogliamo portare sostegno alle persone colpite dal terremoto nel Distretto Sociale Rieti 5, compatibilmente con i mezzi economici e tecnici a disposizione. Aiutiamo persone indigenti, sole, abbandonate a se stesse e che non hanno mezzi a disposizione per raggiungere Amatrice, Antrodoco e altri comuni», prosegue Marcaccio. «Abbiamo pensato a un servizio itinerante, andiamo a casa loro se hanno bisogno di qualcosa oppure le accompagniamo quando hanno necessità di fare delle attività. Ad esempio, di segretariato sociale, come il disbrigo delle pratiche, l’utilizzo dello Spid, la richiesta dell’Isee, la possibilità di scaricare una cartella clinica o i diritti inespressi. Questi ultimi sono diritti che le persone hanno, ma non li rivendicano perché non li conoscono oppure perché non hanno i mezzi, le conoscenze per richiederli. Per quanto riguarda i servizi sanitari, la popolazione è abbastanza anziana e facciamo degli screening per la demenza senile in collaborazione con le Asl, organizziamo degli incontri per la prevenzione della demenza senile. Abbiamo a disposizione un medico legale che, una volta al mese, previo appuntamento, può fare domanda per richieste di invalidità». Le attività ricreative «si sposano con il campo sociale e riguardano, ad esempio, il teatro in occasione della Giornata internazionale della donna ad Amatrice o le visite ai musei con i pullman. Faremo escursioni con persone esperte del luogo e poi studieremo altre attività ricreative, da organizzare da febbraio a dicembre 2026, cercando di venire incontro alle necessità della popolazione», continua Marcaccio.
Supporto psicologico, trasporto sociale, aiuti alimentari e defibrillatori
«Il nostro progetto Benessere per la comunità terremotata prevede i servizi di supporto psicologico, trasporto sociale e aiuto alimentare», spiega Oliviero Mostarda dell’Associazione Nazionale Volontari Vigili del fuoco in congedo – Delegazione di Rieti. «Le donazioni supporteranno le spese vive riguardanti i pasti dei volontari e i loro dispositivi di protezione individuali. A cadenza mensile, in collaborazione con i servizi sociali dei 9 comuni terremotati, che sono quelli che partono da Castel Sant’Angelo fino ad Amatrice, avremo un feedback dei cittadini che hanno bisogno di supporto psicologico, a seguito del terremoto: ci sono realtà che, a 9 anni di distanza, sono ancora difficili in quelle zone. Realizzeremo un trasporto sociale per le persone, anche con disabilità, che, in quei territori non si possono spostare per effettuare visite mediche o commissioni», continua Mostarda. «Inoltre, una volta al mese organizzeremo delle raccolte alimentari e le consegneremo alle famiglie bisognose, ai contatti forniti dai servizi sociali in base all’Isee. E ancora, doneremo dei defibrillatori ad alcuni comuni che ne sono sprovvisti per farne “comuni cardioprotetti”; faremo formazione di corsi Blsd (Basic Life Support and Defibrillation) agli utenti dei luoghi terremotati per usare, in caso di necessità, quei defibrillatori. Per queste attività useremo i nostri volontari e, per la crescita del volontariato locale, cercheremo di coinvolgere anche i volontari del posto. Se riusciremo a trovare persone disposte a darci una mano nel progetto, diventeranno volontari insieme a noi».
Educazione alimentare, prevenzione e salute psicofisica
Il progetto Borghi in salute è realizzato da Condotta Slow Food Rieti e le Valli reatine Aps, «un’associazione di Slow Food provinciale, che si è costituita un anno fa», dice Armando Nanni, referente della Condotta. «Questo progetto rappresenta uno dei nostri obiettivi: la promozione dell’educazione alimentare come una delle modalità per tutelare la salute. La particolarità sta nella scelta di coinvolgere un contesto territoriale abbastanza ampio, che riguarda il territorio laziale colpito dal sisma, con la partecipazione di molti partner dei 5 comuni di Amatrice, Accumoli, Posta, Borbona e Cittareale. L’impianto è costruito su tre ambiti: educativo, sociale e culturale. Educativo per le attività che verranno svolte sia nelle scuole sia nella comunità, sull’importanza degli stili di vita corretti e dell’educazione alimentare», prosegue Nanni. Per quanto riguarda l’ambito sociale, «quando parliamo di salute, pensiamo che in un progetto di prevenzione debbano essere coinvolti tutti i soggetti della comunità, per essere incisivo. Nelle scuole e nei paesi coinvolgiamo molti partner, associazioni e soggetti pubblici. In ambito culturale, facciamo riferimento al “welfare culturale”, il valore dell’impegno e della conoscenza e la cura dei luoghi come fattore di benessere: salute come benessere psicofisico e sociale. Ci basiamo su studi, che hanno avuto come oggetto di analisi lo stato di salute, a medio e lungo termine, delle persone che hanno subito il terremoto del 2016». A 9 anni di distanza si potrebbe pensare che gli effetti psicologici sulla popolazione siano diminuiti. «Invece, a causa di una ricostruzione ancora non conclusa, anzi appena avviata, le situazioni di disagio psicosociale, che scaturiscono da una situazione di stress cronico, causate dal trauma sono ancora molto presenti e incidono sullo stato di salute generale delle persone. Inoltre, la difficoltà a recuperare una vita normale, espone le persone ad un aumento significativo dei rischi di malattia cardio-vascolare. Su questo presupposto abbiamo definito gli obiettivi, con il coinvolgimento della comunità», continua Nanni. Coinvolgimento che sarà diretto e indiretto, «i 5 paesi coinvolti hanno le scuole tra Amatrice e Cittareale, le attività di educazione alimentare avverranno negli istituti scolastici ma, indirettamente, coinvolgeranno la popolazione dei territori di tutti e cinque i comuni. Anche gli incontri li organizzeremo in alcuni luoghi, dove cercheremo di coinvolgere i cittadini degli altri comuni. Nel progetto sono coinvolti anche alcune farmacie e i centri sanitari Pass (Posti di assistenza sociosanitaria), per quel che riguarda la divulgazione e il coinvolgimento dei cittadini». I partner del progetto Borghi in salute sono Avis Amatrice, centro sociale anziani Amatrice, Casa delle Donne di Amatrice e frazioni, Laga insieme Aps, Proloco di Accumoli, Proloco di Cittareale, Radici Accumolesi Aps, Consorzio attività economiche su strada di Amatrice.







