
LO ZOO SAFARI TOUR, CHE RIEMPIRÀ I PARCHI DI COLORE E CREATIVITÀ
Dentro c’è tutto: la sostenibilità, la rinascita, il riuso, lo sviluppo personale. E c’è la bellezza. È lo Zoo Safari Tour, grande laboratorio didattico a Marino (5-7 settembre) e Ciampino (8-10 settembre). Con i ragazzi della Rete Italiana Disabili vecchie biciclette diventeranno animali colorati nei parchi. Katiuscia Girolametti: «Non solo un progetto artistico, ma un percorso di crescita a lungo termine»
27 Agosto 2025
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Biciclette in disuso destinate alla discarica verranno trasformate in magnifiche sculture a forma di animali e diventeranno opere pubbliche collocate nei parchi pubblici. Avverrà durante il laboratorio didattico “Zoo safari tour” organizzato dalla Rete Italiana Disabili e dall’Accademia di Ecologia ed Arte RiartEco Aps, che si svolgerà a Marino, al Parco Rupini, dal 5 al 7 settembre, e a Ciampino, al Parco Aldo Moro, dall’8 al 10 settembre.
Zoo Safari Tour: un progetto che guarda al futuro
Il progetto è un percorso artistico che unisce creatività, inclusione e sostenibilità. Grazie alla collaborazione delle amministrazioni comunali di Ciampino e Marino, del Distretto socio-sanitario Asl Roma 6.3 e della regione Lazio, i ragazzi della Rete Italiana Disabili saranno i protagonisti di un laboratorio unico, che li vedrà realizzare pezzi unici, vivacizzati con colori brillanti, che diventeranno un simbolo di rinascita e bellezza, allestiti nei parchi urbani. «L’idea è nata dalla disponibilità dell’artista genovese Paolo Lo Giudice, che ha già realizzato questo laboratorio nel Nord Italia con ragazzi con disabilità», spiega Katiuscia Girolametti, presidente della Rete Italiana Disabili. «Ci piace coniugare la nascita di tante piste ciclabili all’interno della regione Lazio con l’utilità di riciclare del ferro. Noi vogliamo dare una nuova vita a quello che buttiamo, è questo il senso del progetto: cambiare forma in qualcosa di bello. Questa è, in generale, anche la mission della nostra associazione».
Questo non è solo un progetto artistico, ma un vero e proprio percorso di crescita con una visione a lungo termine. «Le giornate dedicate a Zoo Safari Tour porteranno i comuni ad attivarsi alla realizzazione di una ciclofficina, gestita da ragazzi con disabilità della Rete italiana disabili, per offrire loro lavoro. Abbiamo proposto, in futuro, di concedere, una volta al mese, gli spazi in cui si svolge l’iniziativa per attivare questa ciclofficina», continua Girolametti. «Durante le giornate di laboratorio, i ragazzi con disabilità che parteciperanno e che svolgono i primi tre giorni a Marino, saranno di supporto a coloro che arriveranno alla tappa di Ciampino. Sui territori il primo giorno sarà di visione dei materiali, il secondo giorno si dedicheranno all’assemblaggio e il terzo alla verniciatura». Al laboratorio partecipano dieci ragazzi a Marino e dieci a Ciampino.
Inclusione sociale, sostenibilità ambientale e sviluppo personale
Zoo Safari Tour è la prima fase di un’iniziativa più ampia che mira all’inclusione sociale, alla sostenibilità ambientale e allo sviluppo personale. «Sul piano sociale, il progetto promuove l’inclusione e il protagonismo di soggetti fragili, ne valorizza le diverse abilità come risorsa per l’intera collettività, restituendo centralità alla persona e superando ogni approccio assistenzialista», dice Silvia Filippi, vicepresidente dell’Accademia di Ecologia ed Arte Riarteco Aps. «Associare il recupero degli scarti al recupero di soggetti scartati dall’attuale società performante è anche, e soprattutto, un’azione di crescita culturale e di carattere medico-sanitario, che contribuisce a distruggere gli stereotipi perché non esiste una cura unica per tutti, come tutti siamo uguali e diversi e, quindi, la diversità è una condizione naturale dell’umano. Le attività previste sono pienamente accessibili e inclusive, ideate e pensate per adattarsi alle diverse abilità, lasciando spazio all’autonomia, alla creatività e all’espressione personale dei partecipanti, con opportunità di apprendimento pratico e inclusivo, quali l’acquisizione di competenze manuali e progettuali, utili anche in ottica di futuro inserimento lavorativo». La scelta di collocare i manufatti artistici nei parchi pubblici «è un ulteriore indice di apertura alla comunità», prosegue Filippi, «poiché ne rende la fruizione accessibile gratuitamente e senza barriere, anche da parte di persone con mobilità ridotta, famiglie, bambini e anziani; non solo, tale modalità avvicina anche chi non ha familiarità con i contesti artistici tradizionali, usando l’arte come strumento di partecipazione e trasformazione collettiva». Sul piano ambientale, l’iniziativa promuove la cultura ecologica legata alle pratiche di riuso e riutilizzo creativo, inteso come metafora di rigenerazione umana, urbana e sociale, e stimola la partecipazione civica nel mettere in atto comportamenti sostenibili. «Sul piano culturale, le attività del progetto producono un arricchimento del tessuto urbano per i cittadini», prosegue Filippi, «trasformando i parchi anche in nuovi punti d’interesse turistico, in grado di veicolare messaggi culturali e territoriali».
