PARCO DI CENTOCELLE: RIUSCIREMO A SALVARLO?

Se ne è discusso in una recente assemblea capitolina: tante le idee e le proposte, ma si passerà ai fatti?

Il 19 Marzo 2019 alle ore 16:00 il consiglio comunale di Roma Capitale si è riunito in via straordinaria per affrontare la questione riguardante il Parco Archeologico di Centocelle (PAC), che da oltre 2 anni  risulta essere uno dei temi più caldi della città di Roma o per lo meno del suo quadrante Est. Infatti il PAC si configura come un’importante ed estesa area verde all’interno del quadrante più popoloso della città, quadrante che, se si esclude il Parco di Centocelle, detiene una quantità di aree verdi inferiore a quanto previsto per legge: a fronte di ciò è facile immaginare la rilevanza che tale parco, al di là della sua valenza storico-archeologica, possa avere per la periferia est della città.

 

LE CRITICITÀ. In prima linea per la difesa del parco si pone il comitato PAC libero, che espone diverse criticità circa la gestione del parco da parte dell’amministrazione capitolina, raggruppabili in 3 ordini di motivi:

  • finanziari: il comitato denuncia che di fronte allo stanziamento di oltre 5,5 milioni di euro nessuna azione è stata messa in atto per utilizzare questi fondi; inoltre per il triennio 2019-2021 sono stati stanziati ulteriori 500mila euro, senza che ne siano specificate le modalità di utilizzo.
  • ambientali: a partire da Gennaio 2017 più volte i cittadini hanno denunciato lo sversamento e il conseguente incendio di rifiuti tossici all’interno del parco, l’inquinamento causato dai demolitori non a norma, l’inquinamento delle falde sottostanti il parco. A fronte di ciò nulla è stato fatto dall’amministrazione e i cittadini chiedono che vengano presi seri provvedimenti che riescano ad andare oltre all’unica “soluzione” proposta finora dall’amministrazione e che consiste nel “chiudere le finestre” delle case.
  • di accessibilità: nonostante la sua grandezza, il parco possiede un’unica entrata, situata su via Casilina n. 712. Risulta pertanto impossibile l’accesso dagli altri quartieri circostanti.

Molto controverso era inoltre il progetto del c.d. Pentagono italiano, una struttura del ministero della Difesa che avrebbe dovuto essere realizzata proprio sul perimetro del PAC.

 

Parco di Centocelle
Il Parco di Centocelle a Roma

LA MAGGIORANZA. La riunione si è aperta con l’intervento della Sindaca Virginia Raggi, la quale ha rimarcato gli impegni assunti dell’amministrazione pentastellata per mettere fine a  questa situazione d’illegalità concernente le attività commerciali e gli autodemolitori non a norma, oltre che la questione dei rifiuti. Mentre le amministrazioni precedenti concedevano proroghe e rinvii agli autodemolitori, quella attuale ha chiesto ai possessori degli impianti di proporre dei progetti per dimostrarne la regolarità. Questi hanno però fatto ricorso al TAR del Lazio contro l’amministrazione ed al contempo la regione Lazio approvava una vera e propria sanatoria, che garantisce ai demolitori una proroga di diritto di restare nel parco. Proroga che contrasta con le attività dell’amministrazione capitolina e pertanto la sindaca dichiara di aver scritto a Conte e Costa (il ministro dell’ambiente) affinchè impugnassero questa norma per incostituzionalità e violazione delle direttive europee.

La sindaca ha poi rimarcato la presenza di rifiuti in aree del sottosuolo mai bonificate dopo la chiusura del campo nomadi del Casilino, ha parlato dell’avvio di importanti interventi di bonifica tramite Ama e di 2 ordinanze per interdire l’accesso in alcune aree in cui era stato registrato il superamento dei valori soglia di alcuni metalli nel suolo. A riguardo sono state affidate al CNR e ad arpa Lazio lo svolgimento di indagini che inizieranno a fine marzo, in modo tale da avere pronto per l’estate un documento che attesti le condizioni dell’area. Sono seguiti gli interventi di Laura D’Aprile (responsabile Dipartimento ambiente) e Giovanni Boccuzzi (presidente Municipio V), anch’essi entusiasti di quanto fatto dall’amministrazione, sia sul versante del monitoraggio delle condizioni del parco, sia sull’implementazioni di azioni concrete per la sua riqualificazione.

 

L’OPPOSIZIONE. Non troppo entusiasmo hanno mostrato alcuni consiglieri dell’opposizione: secondo Figliomeni (FdI) l’amministrazione pentastellata ha fatto più chiacchiere che altro, predisponendo sì determinati interventi, ma in modo occasionale, non organico e senza una cabina di regia, che possa portare a soluzioni efficaci.

Fassina (SI) ha ringraziato i comitati per lo sforzo fatto in questi anni, che ha permesso di risollevare la questione del parco di Centocelle, ed il conseguente dibattito ha rappresentato un alto momento di confronto tra istituzioni e cittadini. Ha dichiarato inoltre di riconoscere il lavoro avviato da questa amministrazione e la sua determinazione, ma non vanno nemmeno tralasciate le sue carenze e i suoi ritardi: il consigliere comunale rileva criticità circa la sistematicità e l’adeguatezza dei tempi degli interventi.

Altri consiglieri sono intervenuti per domandare chiarimenti circa le risorse stanziate, l’apertura di accessi (come quello da viale Togliatti o la possibilità di costruire un passaggio che attraversi la Casilina ed aumenti l’accessibilità al parco), sul riconoscimento culturale del patrimonio del parco.

 

LE ASPETTATIVE. A tale discussione è seguita la votazione dei 17 punti dell’ordine del giorno. In conclusione, maggioranza e opposizione concordano sulla necessità di intervenire, valorizzare il parco di Centocelle, risolverne i problemi. Quello che non è chiaro è come e quando si interverrà realmente e resta il timore che, ancora una volta, non si riesca a passare dalle parole ai fatti.

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazione@cesv.org

PARCO DI CENTOCELLE: RIUSCIREMO A SALVARLO?

PARCO DI CENTOCELLE: RIUSCIREMO A SALVARLO?