È INVERNO. MA 3.000 SENZA DIMORA A ROMA DORMONO ALL’APERTO

Gli homeless nella capitale sono 7.500. Le reti della solidarietà riescono a ospitarne 1.500. Altri mille sono nei centri convenzionati con il Comune

Il Comune ha affidato, nei giorni scorsi, 150 posti di accoglienza per i senza dimora a Roma,  che saranno disponibili dall’8 gennaio fino al 30 aprile. Altri 15 sono stati ottenuti grazie a un nuovo servizio di accoglienza a Trastevere e l’estensione dei servizi di un centro già attivo. Questi 165 posti si sommano ai posti per l’accoglienza diurna e ai 206 per quella notturna già disponibili e ai 50 del San Michele che sono permanenti. Pochi, comunque, per  i 7.500 senza dimora di Roma.

 

I SENZA DIMORA A ROMA. Il dato lo fornisce la Comunità di Sant’Egidio, che specifica anche che, tra questi, 3.000 affrontano la notte all’aperto e altri 2.000 hanno come riparo edifici abbandonati o insediamenti abusivi.

Senza dimora a RomaLa rete di solidarietà, formata da parrocchie e associazioni di volontariato, riesce ad ospitarne solo 1500, che si sommano agli oltre mille bisognosi ospitati nei centri convenzionati con Roma Capitale.

I dati dei senza dimora a Roma diffusi dalla Comunità di Sant’Egidio fotografano una città con molta gente sola e il più delle volte abbandonata a se stessa. Ma mettono anche a fuoco il lavoro, che giornalmente centinaia di realtà solidali svolgono sul territorio romano: dall’accoglienza alle mense, dai centri di ascolto alle scuole di italiano per stranieri senza tralasciare servizi essenziali come quelli igienici o medici.

 

LA GUIDA. Uno strumento che anni raccoglie tutte le indicazioni per chi a Roma si trova in stato di necessità, è la guida DOVE Mangiare, dormire, lavarsi 2018, giunta alla sua 28esima edizione. Oltre duecento pagine con 564 indirizzi per fornire informazioni e contatti di servizi pubblici e privati indispensabili per italiani o stranieri, che si trovano senza casa o necessitano di altri tipi di assistenza (formazione, lavoro, residenza eccetera).

«Una guida nata dall’ascolto della realtà e redatta dagli stessi senza dimora che segnalano i diversi punti di assistenza», sottolinea Marco Impagliazzo, presidente della comunità di Sant’Egidio. «Ogni anno aggiungiamo nuove mense, nuovi alloggi notturni e nel 2017 anche la lavanderia che Papa Francesco ha donato ai bisognosi della città. Ma l’appello più urgente lo rivolgiamo ai cittadini romani, affinché ognuno di noi bussi alla porta di chi è solo, soprattutto gli anziani».

Grazie agli operatori dei municipi, 8.000 copie della guida DOVE 2018 verranno distribuite gratuitamente a chi ne ha bisogno mentre la versione online è disponibile qui . DOVE è una bussola, che per funzionare ha bisogno del contributo di chiunque viva la città, ecco perché qualsiasi suggerimento può essere inviato all’indirizzo romadove@tiscali.it o chiamando il numero 331.2052989.

 

senza dimora a Roma
A Roma ci sono circa 2.700 persone che si occupano dei senza dimora

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA SOLIDARIETÀ. Nel 2017 altre quaranta associazioni hanno svolto un servizio di strada, una rete consolidata di circa 2700 persone che in diverse sere della settimana dedicano il loro tempo gratuitamente alle persone in difficoltà, nei luoghi dove cercano riparo per la notte.

Come Lorenzo, uno studente al terzo anno di Scienze Politiche che grazie alla comunità di Sant’Egidio ha imparato a spendere il suo tempo per gli altri: «andando a portare la cena ai senza dimora, ho scoperto una città sommersa. Anche se ho sempre vissuto a Roma, ho capito di non conoscere bene questa città. Ogni settimana insieme ai miei colleghi prepariamo una cena itinerante nel quartiere nomentano, distribuendo pasti ad amici che hanno bisogno. Sono ormai diventati parte della mia famiglia».

 

IL PROBLEMA CASA. La questione abitativa, però, resta al centro del dibattito. «Nella capitale», continua Impagliazzo, «ci sono oltre diecimila famiglie in attesa di un alloggio popolare a fronte di 250.000 immobili sfitti. Chiediamo alla sindaca Raggi di mettere in piedi una cabina di regia che faccia dialogare istituzioni, costruttori e associazioni, per soddisfare quante più domande di alloggio. Le associazioni hanno molto capitale umano da investire, ma non hanno luoghi fisici dove ospitare, ecco perché è necessario un accordo con il Comune. La nostra proposta è quella di creare un’Agenzia pubblica dell’Abitare, che funga da anello di congiunzione tra i diversi protagonisti di questa grave emergenza romana».

 

 

 

È INVERNO. MA 3.000 SENZA DIMORA A ROMA DORMONO ALL’APERTO

È INVERNO. MA 3.000 SENZA DIMORA A ROMA DORMONO ALL’APERTO