UN MURALES NELLA LINGUA DEI SEGNI? AD ALBANO SI PUÒ

Grazie al MUSAC, i murales che dicono "Roma" nella lingua dei segni segnano l'inizio della riqualificazione del quartiere Pavona.

Due dita incrociate, un pugno semiaperto, dita tese verso il palmo e un pugno chiuso: Roma nella lingua dei segni. E se questi gesti non si perdessero nel tempo, ma rimanessero impressi nella pietra?

 

UNA STREET ART SOCIALE. È quanto sta accadendo ad Albano Laziale, nel quartiere Pavona. A Piazza Sanremo, zona periferica segnata dal degrado urbano e sociale, i cittadini hanno deciso di reagire alla sordità delle amministrazioni comunali con quattro nuovi murales. Sulle pareti esterne di una cabina dell’Enel lo street artist Morden Gore ha disegnato le mosse necessarie ai non udenti per indicare la parola “Roma”. Roma come il nome della via dove una biblioteca abbandonata viene vandalizzata da teppisti ogni notte. Roma come il Comune che detiene la proprietà delle case popolari abitate da esponenti del clan Casamonica e da cittadini in gravi condizioni personali. Roma come anagramma dell’amore per quel cambiamento culturale auspicato dai residenti, che da anni richiedono più sicurezza e spazi di socializzazione.

 

L’ARTE COME DENUNCIA. «Pavona è una periferia difficile, una città-dormitorio di una delle metropoli più belle del mondo, dove sono pochi, se non inesistenti, gli spazi dove i bambini posso giocare e crescere serenamente diventando uomini giusti», così l’artista Morden Gore sul progetto. «Il Musac (Museo di Street Art dei Castelli) si pone come obiettivo, a differenza di tante associazioni che promuovono la street art, di far corrispondere la riqualificazione estetica ad una riqualifica reale, favorendo aggregazione e senso di comunità, con la creazione di biblioteche, parchi, giochi in strada. Mi è capitato spesso di rifiutare grandi muri periferici (a malincuore) perché si trattava di una sola riqualifica estetica, in mezzo al degrado e ai problemi che comunque rimanevano. La street art non serve a nascondere la polvere sotto il tappeto, ma ad alzare il tappeto e mostrare la polvere. È per questo che ho deciso di aderire a questo progetto».

Musac Albano laziale
Albano. Uno dei murales di Morden Gore, che dicono “Roma” nella lingua dei segni.

Sulla scia del progetto “La città dei bambini”, che promuove i ragazzi come parametro delle politiche urbane, l’iniziativa è un’idea dell’associazione Museo di Street Art dei Castelli (Musac). Abbiamo incontrato il presidente, Marco Alteri.

Su un territorio vasto come i Castelli Romani perché scegliere via Roma a Pavona?
«Via Roma può diventare la East Side gallery dei Castelli Romani, dove la bellezza dell’arte di strada ha il compito ambizioso di infrangere barriere invisibili tra le persone. La raffigurazione della parola “Roma” tramite la lingua dei segni di Morden Gore richiama l’attenzione sul bisogno dei bambini di avere una città in grado di accoglierli. Si aggiunge al grande volto di donna disegnato sulla stessa strada nel 2017 da Leticia Mandragora, come metafora della bellezza in lotta con il degrado sociale e ambientale. La street art è dotata non solo di un valore artistico, ma anche sociale, e via Roma ha la capacità di esaltare questo suo compito». 

Vernice e pennelli non si comprano da soli. Come avete reperito i fondi?
«Il Musac non riceve finanziamenti pubblici, ma si finanzia tramite donazioni e il contributo dei soci. A breve lanceremo una sottoscrizione on line, in modo che tutti possano sentirsi dei mecenati della propria terra e darci la possibilità di fare meglio e di più. Inoltre non dimentichiamo l’impegno di chi mette a disposizione il “muro”, E-distribuzione in questo caso ha provveduto ad esempio alla preparazione delle pareti.

Oltre ai murales cosa ha in cantiere il Musac per il 2020?
«La missione del MUSAC è prima di tutto sociale. Il progetto su via Roma proseguirà con la realizzazione di colorati giochi di strada sull’asfalto in collaborazione con l’istituto professionale Formalba. Organizzeremo una giornata con un fitto programma di attività per i bambini in collaborazione con gli scout Agesci del gruppo Pavona Uno, l’associazione Chiara per i Bambini del Mondo, l’Ippopotamo Felice e Artinmusica. La visibilità della street art ci consente anche di sottoporre alle istituzioni alcune soluzioni ai problemi del territorio. Ad esempio abbiamo concordato con il Comune di Albano la piantumazione di nuovi alberi su piazza Sanremo, per dare un po’ d’ombra in estate ai bambini che giocano. Poi proveremo a chiedere alla Città metropolitana di investire in un progetto di rilancio della biblioteca di via Roma. La collaborazione tra cittadini e istituzioni può dare ottimi risultati».

 

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazionecsv@csvlazio.org

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