NASCE L’URBAN CENTER A LATINA: PER UN’AMMINISTRAZIONE CONDIVISA

Si chiama “Casa della Città e del Territorio” e sarà presentata il 17 aprile. Sono invitate tutte le associazioni

Il 17 aprile si presenta l’Urban Center di Latina, per ottimizzare il collegamento tra Comune e cittadini secondo i principi della Partecipazione

Un urban center è una struttura che nasce per coinvolgere attivamente e in modo critico la comunità cittadina nelle politiche di trasformazione urbana e di sviluppo economico della città e del suo territorio. Per la città di Latina si è pensato di istituire un’associazione chiamata Casa della Città e del Territorio, che sarà un luogo di ascolto, di interazione sociale e di confronto degli interessi, che contribuiscono alla crescita della città e del suo territorio. «Ci piace chiamare l’urban center di Latina “Casa della Città e del Territorio” perché molti pensano che sia uno strumento legato esclusivamente all’urbanistica della città, in realtà è un nuovo strumento di partecipazione di Latina alle problematiche del territorio”, spiega Celina Mattei, Consigliere Comunale di Latina, Presidente della Commissione Consiliare Governo del Territorio e Lavori Pubblici. Nell’Italia e nel mondo esistono tanti Urban Center, sono strumenti molto operativi, che incidono sui territori. «Il più importante è quello di Bologna, forse uno dei più vecchi insieme a quelli di Torino e di Milano. Sono delle realtà molto vive, dove la gente si confronta e discute delle problematiche della città: dal cittadino, alle associazioni, agli enti. La partenza sarà un po’ tortuosa perché è una realtà non conosciuta, ma sono convinta che appena si troverà un luogo fisico per la sede di quest’associazione i cittadini risponderanno positivamente e si andrà avanti in modo spedito».

 

Latina, 12 dicembre 2018. La presentazione del progetto dell’Urban Center

CONSENSO UNANIME. Il tutto è nato dalla Delibera del Consiglio Comunale n. 53 del 20 luglio 2018, approvata all’unanimità, durante la quale è stata delineata la linea di indirizzo per l’istituzione di un’associazione culturale denominata Casa della Città e del Territorio. «Il fatto che sia stata approvata sia dalla maggioranza sia dall’opposizione fa capire quanto sia stata compresa l’importanza di questo strumento. Molte persone ci stanno rispondendo positivamente, spero siano sempre di più le associazioni coinvolte, a partire dal prossimo incontro del 17 aprile».

 

IL COMITATO PROMOTORE. «Siamo un gruppo di persone di ausilio al Comune nella realizzazione dell’ Urban center di Latina, e spero per la fine della primavera di registrare l’atto costitutivo dell’associazione», racconta Attilio Drigo del Comitato promotore di “Urban Center”. «Stiamo organizzando l’associazione, stiamo cercando i soci e contattando sia le associazioni di volontariato sia i portatori di interesse economico e culturale che possono essere interessate. Invito tutte le associazioni di Latina a partecipare all’incontro di mercoledì 17 aprile, presso la sala “De Pasquale” del Palazzo comunale di Latina».

Il Comitato promotore è impegnato in incontri con ordini professionali, si recherà presso università, scuole, comitati di quartiere. L’Urban Center è uno strumento che tutte le associazioni potranno utilizzare per avere un rapporto privilegiato con l’amministrazione comunale.  «Farà da ponte, sia dall’amministrazione al territorio, sia viceversa dal territorio all’amministrazione. È adatto a raccogliere progetti che la cittadinanza vuole presentare al Comune. Chi partecipa è molto interessato e aderisce alla proposta di associazione e ad essere convocato all’Assemblea costitutiva, ma è difficile comunicare con le persone, che spesso scambiano l’Urban center per una delle associazioni già esistenti. Abbiamo il problema di far capire di cosa si tratta. Se si riesce a coinvolgere la cittadinanza e i portatori di interesse in questo progetto molto importante e utile per la città, automaticamente aumentano la consapevolezza e la conoscenza del territorio, e anche il livello di civiltà delle persone. Il cittadino, se coinvolto nell’Urban Center, non vivrà più in maniera solo passiva e mediocre il territorio, ma sarà attivo e attento, portando conoscenza e contatto tra le persone. Se aumenta il livello di qualità del territorio in cui si vive, le amministrazioni non riusciranno a “portare indietro” i cittadini, consapevoli del livello di civiltà raggiunto o auspicabile». Presto sarà comunicata la sede dell’associazione, che sarà apartitica e apolitica.

 

Urban Center di Latina
Pulizia della spiaggia di Latina, organizzata da ABC (Azienda Bene Comune) come momento di sensibilizzazione in collaborazione con le scuole, le associazioni e la cittadinanza, sabato 6 aprile.

PER UN’AMMINISTRAZIONE CONDIVISA.  «Urban Center sarà un’associazione, di cui il Comune ha dato una visione generale, affidata ora ai vari stakeholder, come i tecnici e le associazioni di tutto il terzo Settore”, afferma Emanuele Di Russo, consigliere delegato a “Democrazia partecipata e gestione condivisa dei beni comuni”. Questa è una fase iniziale di un lavoro che, da qualche anno a questa parte, si fa in modo partecipato per quanto riguarda la progettualità. «Ma ora è necessario che si passi alla fase di analisi e di ascolto del territorio, e di mantenimento, di sostenibilità di tutto ciò che si è progettato. Bisogna considerare il cittadino, affinché ciò avvenga, come utente finale, reale utilizzatore della progettazione impostata».

L’Urban Center è uno degli strumenti per ravvivare la partecipazione dei cittadini e per recuperare quel rapporto tra politica e cittadinanza, nel quale la politica non riesce più a rappresentare grandi fasce di popolazione, perché si è ristretta nel rapporto con i portatori di interesse. «I partiti si sono dimostrati incapaci di rintracciare il consenso. Abbiamo bisogno di strumenti grazie ai quali il cittadino si attiva nell’ambito di suo maggiore interesse, anche con un’azione pratica, che poi va trasformata in un sentire, in una consapevolezza più strutturata, con gli Urban Center, le Consulte, le iniziative solidali. Qual è la forza degli strumenti di partecipazione? È imparare facendo. Cosa? I metodi di confronto, la fattibilità di idee, gli iter amministrativo-burocratici, la conoscenza delle priorità comuni e la responsabilità collettiva nel loro perseguimento: insomma la cultura dell’amministrazione condivisa».

Le informazioni all’interno del Comune non sempre ci sono, spesso non sono digitalizzate e facilmente archiviate ed accessibili: uno degli scopi dell’associazione sarà quello di stimolare l’amministrazione e aiutarla a renderlo più accessibili.

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazione@cesv.org

 

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