SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE: LE SFIDE DEL PRESENTE. IL 21MO RAPPORTO CNESC

Presentato nei giorni scorsi il 21mo Rapporto CNESC “Il Servizio Civile Universale e le sfide del presente: numeri ed esperienze tra continuità e innovazione”

Il Servizio Civile Universale e le sfide del presente: numeri ed esperienze tra continuità e innovazione è il titolo del ventunesimo Rapporto CNESC, presentato nei giorni scorsi a Roma. «La cosa che mi ha colpito del Rapporto», ha spiegato Laura Milani, presidente CNESC durante la presentazione, «è che emerge un equilibrio tra le due dimensioni del Servizio Civile: quella educativa da una parte e quella di difesa non violenta della patria dall’altra».  I dati presenti nel Rapporto sono estremamente importanti, perché sono stati raccolti in un momento di grande cambiamento per il Servizio Civile in quanto si riferiscono al primo bando in cui è entrata in vigore la programmazione triennale. Licio Palazzini, presidente della Consulta Nazionale per il Servizio Civile Universale, nel suo saluto iniziale ha parlato di quanto sia importante un Rapporto di questo tipo perché «i dati aiutano ad avere idee più forti. Sapere quello che facciamo, e in che modo, sono elementi che danno più stabilità alle idee di cambiamento. Questa è una fase del SCU estremamente dinamica, da una parte c’è il dinamismo del comportamento dei giovani e dall’altra gli ultimi interventi legislativi sul Decreto Legislativo 40/2017 che sono estremamente rilevanti».

I numeri della Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile

servizio civile
Un momento della presentazione del 21mo Rapporto CNESC

Alla CNESC sono accreditati 29 enti per un totale di 6.711 enti di accoglienza, di cui fanno parte Enti pubblici, Enti religiosi ed Enti del Terzo Settore; sul totale del Bando 2020, i posti degli enti CNESC sono stati il 39,9%. La Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile ha una forte presenza sui territori e i progetti del Bando 2020 finanziati dal Dipartimento Politiche Giovanili e Servizio Civile Universale sono stati complessivamente 8.557, di cui 8.298 in Italia e 259 all’estero. Il 21mo Rapporto si articola in due parti: nella prima viene elaborata la dimensione della partecipazione della CNESC al Bando e al sistema del SCU. Nella seconda parte, invece, sono state presentate delle schede di rilevazione elaborate dalle 25 organizzazioni socie, nelle quali sono stati presi in esame dati strutturali, le risorse umane ed economiche impiegate; gli atti ispettivi e le attività di promozione.

Il Bando 2020

Presso gli enti associati alla CNESC sono state presentate 50.095 domande, pari a circa il 40% del totale, mentre i posti messi a disposizione sono stati il 39,9%, di cui l’87,1% di quelli messi a bando per l’estero e il 39,2% di quelli messi a bando in Italia. Più nello specifico, gli enti CNESC hanno partecipato al bando proponendo 22.239 posti, di cui 641 all’estero. Il Bando 2020, ha segnato anche il passaggio dal deposito dei progetti alla possibilità di presentare dei programmi insieme tra più enti. Su 396 bandi finanziati, infatti, ben 97 sono stati fatti in co-programmazione e, nell’ultimo bando, gli enti che hanno progettato in co-programmazione sono passati dal 26,3% del 2020 al 56,4% di adesso. Il peso della co-programmazione è raddoppiato, segno che il lavoro di rete della CNESC ha permesso lo scambio di buone prassi e il lavoro congiunto verso l’obiettivo comune. Per quanto riguarda gli ambiti scelti dai giovani, «il 37,3% delle posizioni – si legge nel rapporto – afferisce a programmi che insistono sull’ambito d’azione “Sostegno, inclusione e partecipazione delle persone fragili nella vita sociale e culturale del Paese”, a seguire, con il 28,9%, l’ambito “Tutela del diritto alla salute per favorire l’accesso ai servizi e garantire l’autonomia e il benessere delle persone”, coerentemente con il peso dei progetti che si realizzano nel settore dell’assistenza (58,7%).»

Le sfide e i nodi del futuro

 Gli enti aderenti alla CNESC hanno registrato un aumento del 67% delle risorse impiegate, sia a livello locale che centrale, segno di una crescente complessità. Tra le sfide del presente, ha sottolineato la Conferenza, c’è quella di dare una risposta strutturata alle emergenze per fare in modo che gli operatori volontari possano intervenire tempestivamente; rendere il Servizio Civile realmente universale dotandolo di risorse stabili da un lato e dall’altro investendo nella promozione per far crescere una cultura dell’impegno civico della nonviolenza.

Oltre a Laura Milani e Licio Palazzini, hanno preso parte alla presentazione Michele Sciscioli, Capo Dipartimento per le politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale – Presidenza del Consiglio dei Ministri; Rossano Salvatore, vice presidente del CNECS e i consiglieri Mauro Perotti e Paolo Bandiera.

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