ALTROVE RISTORANTE: QUANDO L’INCLUSIONE SI FA IN CUCINA
Con MaTeChef e Altrove Ristorante il Cies scommette sui giovani. «Il cibo, col suo linguaggio universale, avvicina le persone e favorisce lo scambio»
05 Maggio 2017
Formare e dare un’opportunità di inclusione ai giovani a rischio socio-economico grazie al progetto MaTeChef e ad Altrove Ristorante. È questa la scommessa del Cies, Centro Informazione Educazione allo Sviluppo, Ong che opera a Roma dal 1983 nel campo della mediazione interculturale e dell’educazione alla cittadinanza, portando avanti diversi progetti con i giovani, in Italia e all’estero.
A Roma, nel quartiere Esquilino, gestisce da anni il centro di aggregazione giovanile Matemù, uno spazio aperto in cui i ragazzi di tutte le culture e provenienze possono esprimere la propria creatività, vivere il loro tempo libero, trovare ascolto e sostegno da parte degli educatori.
È dall’incontro con questi ragazzi, con le loro storie, i loro bisogni, le loro motivazioni che è nato il progetto MaTeChef, Corso gratuito di formazione in gastronomia interculturale, arrivato ormai alla terza edizione.
MaTechef prevede tre percorsi di formazione (aiuto cuoco, aiuto pasticciere e operatore sala-bar), completamente gratuiti, rivolti a giovani di età compresa tra i 16 e i 25 anni ed investe e scommette sulla formazione professionale di ragazzi in situazioni di difficoltà socio-economiche e a rischio di esclusione sociale, in particolare Neet e stranieri titolari di protezione internazionale, per fornire possibilità di inserimento nel mondo del lavoro.
Quelli di MaTeChef
Nel 2015 parte il primo corso di formazione professionale in arte culinaria e ristorazione, rivolto a questi ragazzi, intercettati soprattutto attraverso il centro di aggregazione giovanile.
Sono tutti giovani con difficoltà ed abbandono del percorso di studi e a rischio di esclusione sociale, spinti da una forte motivazione e voglia di reinserimento ed inclusione in un nuovo progetto di vita che riesca a «far emergere il proprio potenziale umano, culturale e lavorativo».
I partecipanti selezionati per la formazione, a partire da criteri di valutazione prevalentemente legati alla spinta motivazionale ed alle attitudini personali, sono circa 60, soprattutto tra i 18 e i 20 anni.
Per le caratteristiche ed i criteri di accesso alla formazione, il progetto vede una forte presenza di ragazzi migranti, richiedenti asilo o di seconde generazioni senza cittadinanza, ma anche di alcuni ragazzi italiani, oltre a 5 minori stranieri non accompagnati. Il progetto è stato finanziato da Costa Crociere Foudation e con l’8 per mille dalla Chiesa Valdese.
A seguire i ragazzi nel progetto sono stati scelti chef e professionisti del settore, affiancati da educatori professionali del Cies.
Altrove Ristorante: altro che Masterchef
Il Cies ha inoltre deciso di investire sull’apertura di Altrove Ristorante, il primo locale a Roma che nasce da un progetto di formazione per l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale dei giovani.
Nasce a Febbraio di quest’anno ed impiega immediatamente con contratto nazionale a tempo indeterminato 18 giovani provenienti dal percorso di formazione del progetto MaTeChef.
Altrove Ristorante rappresenta infatti un continuum ed una sinergia perfetta tra formazione e lavoro per un gruppo di ragazzi in fase di crescita umana, culturale e professionale che, altrimenti, non avrebbe avuto la possibilità di accedere a questo tipo di attività.
In un momento storico e sociale che vede una grossa pressione mediatica ed economica sull’arte e la formazione culinaria, con un’inflazione di programmi televisivi, pubblicità, nomi e volti di grandi chef che diventano maestri e guru dell’arte culinaria stellata e scuole di cucina inaccessibili ai più, MaTeChef ed Altrove Ristorante diventano una scommessa importante, ma soprattutto una risposta reale di formazione professionale e certificata in quest’ ambito ed un’opportunità concreta di accesso al lavoro per i giovani.
Non resta che provare
È stato molto interessante vedere all’opera questo gruppo di ragazzi così apparentemente diversi tra loro per provenienza, storia personale e culturale, ma spinti dallo stesso obiettivo comune, la loro crescita professionale e la riuscita di questo progetto di cui loro stessi sono le fondamenta. Lavorare insieme per lo stesso obiettivo permette a questi ragazzi di abbassare le difese e le barriere rispetto alle differenze culturali e di investire tutte le loro risorse personali e professionali nel successo del loro progetto lavorativo.
L’equipe di educatori e formatori professionali si affianca, quindi, a chef stellati, che hanno sposato il progetto sociale, oltre che professionale, e che accompagnano questi ragazzi in un percorso molto più ampio e complesso di un semplice corso di cucina e della gestione di un ristorante.
Il lavoro di educazione e di cura dell’aspetto umano e culturale è infatti l’asse portante di questo progetto, che vede la cucina come linguaggio e strumento di scambio. È la prima volta, infatti, che la parola “ristorante” viene strettamente collegata alla formazione e all’inclusione sociale giovanile. Un grande valore aggiunto per questo progetto coraggioso che il Cies, insieme ai suoi ragazzi, sta portando avanti.
Sarebbe un’ottima idea, secondo noi, andare a conoscerli direttamente ad Altrove Ristorante per sperimentare le loro qualità professionali, ma, soprattutto, come è successo a noi, la sensazione di accoglienza, gentilezza e la bellezza umana di questo progetto di cui vi abbiamo brevemente raccontato.
Si ringrazia Maria Topputo per le foto