CASTELLI: IL PROGETTO CASTLE, PER SOSTENERE I MIGRANTI

Rispondere efficacemente ai bisogni dei cittadini di Paesi terzi, richiede lavoro di rete e strumenti comuni tra associazioni e istituzioni

L’individuazione tempestiva dei bisogni di cui sono portatori i cittadini di Paesi terzi può facilitare l’attivazione di risposte concrete da parte degli enti preposti evitando così forme di radicalizzazione del disagio, le cui conseguenze possono essere particolarmente dannose per le fasce di età più giovani. Il progetto Castle: social care ed empowerment di rete vuole affrontare questa sfida, migliorando le competenze degli attori del sistema sui temi che riguardano la logica di intervento, in un’ottica multiagency e multiattore.

Per poter rispondere tempestivamente ai bisogni è necessario che gli attori, pubblici e del privato sociale, condividano linguaggi e procedure. In tal senso è stata avviata la prima azione di sviluppo delle competenze destinata agli operatori degli enti del Terzo settore che operano nel territorio della ASL Rm 6 e, più specificatamente nel territorio del Comune di Albano Laziale, capofila del progetto, e del distretto comprendente i comuni di Ariccia, Castel Gandolfo, Genzano di Roma, Lanuvio, Nemi.

Il percorso del progetto Castle

Il percorso vuole condividere il modello di accoglienza e gestione previsto nel documento “Piano operativo” definito dal progetto e oggetto di sperimentazione sul campo nel periodo gennaio – dicembre 2021.

Considerata la complessità dell’intervento, derivante dal fatto che prevede una molteplicità di attori diversi, il percorso formativo intende agire su un doppio livello, quello delle strategie che l’operatore adotta nell’ambito del proprio ruolo e quello del grado di interazione all’interno della rete di intervento.

Un viaggio di 5 incontri, durante i quali impariamo a condividere il linguaggio oltre che gli strumenti, il primo dei quali ha delineato la cornice in cui tutto questo si muove: l’integrazione socio-sanitaria e il budget di salute. Gli incontri successivi avranno come temi la presentazione del Piano Operativo che le équipe di progetto delle organizzazioni di volontariato partner del progetto, la ASL Rm6 e il Comune di Albano Laziale hanno definito nell’Azione di Rafforzamento della governance; i servizi presenti sul territorio che fanno capo alla ASL – Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche e al Comune di Albano Laziale: quali sono, come operano in favore di questa utenza.

A seguire, il processo di empowerment continuerà con un percorso lungo e strutturato destinato agli operatori degli enti pubblici e privati ma anche agli insegnanti e ai professori delle scuole del territorio, che spesso si trovano nella condizione di non riuscire a distinguere tra difficoltà di apprendimento e vulnerabilità legata ad altre situazioni, con la conseguente incapacità ad attivare i servizi più idonei.

L’integrazione tra servizi e attori

Il rafforzamento della governance vuole così favorire una crescita complessiva del sistema di presa in carico psico-sociale, in modo da fornire una risposta sinergica in grado di superare la parcellizzazione degli interventi.

La forte integrazione tra i servizi e gli attori territoriali diversi, rappresenta la sfida più complessa che il progetto assume.

Il progetto Castle: social care ed empowerment di rete ha come capofila il Comune di Albano Laziale ed è attuato con la ASL Roma 6, il CSV Lazio, l’Associazione Tuscolana Solidarietà, Istituto per la Famiglia Albano – Ariccia e la Confraternita delle Misericordie di Ariccia.

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazionecsv@csvlazio.org

CASTELLI: IL PROGETTO CASTLE, PER SOSTENERE I MIGRANTI

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