CIAO PEPPE. A ROMA IL TRISTE PRIMATO IN ITALIA DEI DECESSI IN STRADA

Peppe il siciliano, Peppe il sindacalista. Peppe, senza dimora, che ha lasciato Roma più vuota. È morto per strada Peppe e si aggiunge alle 415 persone senza dimora morte in strada nel solo 2023. Numeri in crescita secondo i dati fio.PSD. Nonna Roma: «Servono fondi strutturali»

Il 9 gennaio la città di Roma si è svegliata più povera, più triste, più grigia. Si è svegliata senza Peppe, quel cappello rosso sempre in testa e l’inseparabile bicicletta.
Peppe il siciliano, ma ormai romano d’adozione. Una delle persone più speciali delle strade di Roma. Peppe con la sua storia difficile, ma il sorriso e la battuta sempre pronta, una fitta rete di relazioni e legami costruiti in questi anni tra le strade della capitale: dall’Esquilino a San Lorenzo, da Trastevere alla stazione Termini. Sono in tanti che si stringono alla moglie e ai due figli in questo momento di dolore. I volontari e le volontarie di Mama Termini lo hanno ricordato in piazza dei Cinquecento, durante la cena settimanale dell’associazione con le persone senza dimora, a cui Peppe non mancava mai. Lo hanno fatto indossando un berretto o un accessorio rosso, con le sue foto, ma anche tanti ricordi: «Una persona speciale, sempre pronta ad aiutare. È con dolore immenso che lo ricordiamo. Era una presenza fissa ogni domenica. Lo chiamavamo il sindacalista, perché portava le voci di chi non aveva ancora mangiato, passando cibo e informazioni sempre con il cuore aperto. Mancherà enormemente. Con lui se ne va anche un pezzo di Mama Termini».

415 decessi in strada nel 2023 in Italia. A Roma il numero più alto

decessi in strada
Dal monitoraggio fio.PSD La strage invisibile. Roma è prima in Italia per numero di decessi in strada di persone senza dimora

Proprio in questi giorni fio.PSD (Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora) ha diffuso l’edizione 2023 de La strage invisibile, monitoraggio pensato per accendere i riflettori sui decessi delle persone che vivono in strada, un trend, come lo stesso monitoraggio spiega, «che dal 2020 appare in costante crescita e che ben restituisce lo stato di sofferenza, precarietà e isolamento che le persone senza dimora devono affrontare durante la loro vita». Sono 415 in tutta Italia, secondo quanto emerge dallo studio fio.PSD, le persone che hanno perso la vita nel 2023. Un numero in aumento, se confrontato con le 399 registrate l’anno passato (2022). Le persone senza dimora hanno una speranza di vita di trent’anni inferiore a quella della popolazione generale. Una «strage invisibile», scrivono i ricercatori, nella quale Roma ha un triste primato: è la città con il maggior numero di decessi (44). «Purtroppo veniamo da anni in cui il tema delle persone senza dimora è stato trattato solo in termini emergenziali, mai strutturali. Ogni anno nei periodi di maggiore freddo (o caldo) muoiono tante persone e ce ne stupiamo quasi fosse un imprevisto. C’è un problema di deresponsabilizzazione da parte delle istituzioni che non hanno saputo creare un modello di accoglienza strutturato e permanente», commenta Ilaria Manti, responsabile delle politiche abitative di Nonna Roma, banco del mutuo soccorso nato per sostenere le persone in situazione di povertà con aiuti concreti.

Smettere di lavorare in emergenza

Nel 2022, nell’ambito della campagna Rhomeless, l’associazione ha pubblicato il rapporto Dalla strada alla casa. «Questo rapporto», spiega Manti, «denuncia sia la mancanza di dati esaustivi che tutta una serie di diritti mancanti, a partire da quello della residenza fittizia. Purtroppo, nella città di Roma esistono ancora prassi molto difformi, mancano strutture h24 diffuse e percorsi di vero reinserimento. La nuova giunta ha cercato di offrire delle risposte e ci sono stati dei buoni risultati, ma anche a seguito dell’emergenza Covid ci troviamo in una fase di allarme sociale in forte crescita. Siamo convinti che non basti offrire un tetto o un pasto. Servono fondi strutturali per rispondere a tutte le esigenze delle persone: orientamento al lavoro, sanità, istruzione, supporto psicologico. Così come maggiori finanziamenti e attenzione alle attività dell’Unità di strada. Il problema abitativo a Roma è sempre più urgente: sono stati fatti passi in avanti anche con il nuovo Piano casa, ma ancora non basta». Indispensabili quindi, per Nonna Roma, un’accoglienza di qualità basata sui bisogni di ciascuna persona, strutture h24 diffuse su tutto il territorio con Unità di strada sovvenzionate, diritto alla casa garantito, prassi uniformi in particolare sul tema della residenza e dei permessi di soggiorno, che hanno ancora tempi di attesa troppo lunghi. Gli esempi, sottolinea, ci sono, anche a livello europeo, e le buone pratiche di paesi esteri ci mostrano che il numero di persone che muoiono sulla strada può essere davvero ridotto. Ma senza queste condizioni, le persone continueranno a morire.
E allora torniamo a Peppe e, con lui, agli altri dieci, cento, mille Peppe che vivono per le strade della nostra città. I funerali di questo amico si sono svolti nella Chiesa di Santa Maria in Trastevere qualche giorno fa. E anche noi vogliamo fare memoria di Peppe e ricordare la sua allegria malgrado le difficoltà, le sue battute e i suoi complimenti. Mancherà vederlo sfrecciare in bicicletta per le vie di questa città che lo ha perso troppo presto e troppo in fretta.

In copertina Peppe con Francesco Conte, fondatore di Termini Tv e di Mama Termini

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