TERREMOTO. A SALETTA SI GUARDA AL FUTURO, GRAZIE AI GIOVANI

Nella frazione di Amatrice il comitato Ricostruiamo Saletta un anno dopo: in cantiere un tour gastronomico, un parco giochi e un centro polivalente

Di Saletta, frazione di Amatrice, resta ben poco. Il terremoto ha spezzato ventidue vite e raso al suolo tutti i suoi edifici. Eppure è un paese ricco di storia e strettamente legato a uno dei territori più belli d’Italia. Così lo vedono i volontari del comitato Ricostruiamo Saletta, nato da un’iniziativa di dieci ragazzi che hanno unito competenze e speranze per dare un futuro alla zona. A distanza di un anno siamo tornati dal presidente, Angelo Nobile, per capire quanto è stato fatto finora e che cosa hanno in programma di fare.

 

Presidente, dalla fondazione del comitato Ricostruiamo Saletta cosa siete riusciti a realizzare?
«Subito dopo il terremoto abbiamo costruito una chiesetta nell’area Sae della frazione di Saletta. Con il tempo ci siamo accorti che di notte era meta di animali selvatici in cerca di cibo. Abbiamo quindi realizzato una recinzione attorno all’area per impedirne l’ingresso.
In questo momento invece stiamo raccogliendo i fondi per due progetti da attuare in fase di ricostruzione. Il primo è l’apertura di un’area giochi bimbi, con strutture adeguate anche per quelli diversamente abili. Abbiamo pensato a uno spazio polifunzionale, in cui le future generazioni potranno imparare giocando. Il secondo è un centro polivalente, che si chiamerà “Rifugio Saletta 24”, con un centro di primo soccorso annesso. Si tratta di uno spazio in cui verrà raccontata la storia del nostro Paese e dei nostri cari».

 

ricostruiamo saletta
La chiesetta costruita a Saletta grazie al Comitato Ricostruiamo Saletta

A che punto è la ricostruzione?
«Dopo più di un anno e mezzo il paese è ancora pieno di macerie. È distrutto, non c’è rimasto più nulla in piedi. Sembra che il tempo si sia fermato al 24 agosto 2016, purtroppo. In altre aree le stanno già rimuovendo, ma da noi ancora nulla. Dalle notizie che ci sono giunte credo che a breve verrà aperto un bando per la loro rimozione. Noi, come frazione, non avevamo nessuna attività commerciale prima del terremoto. I residenti che sono rimasti sono stati collocati in sette casette prefabbricate, distanti circa un chilometro e mezzo da ciò che resta delle loro abitazioni. Speriamo nella fase di riqualificazione. Da quanto abbiamo visto dai prospetti, il paese tornerà come prima. Ma non se ne parlerà prima di due anni».

 

Che progetti avete per il futuro?
«Tornare a far rivivere il paese come era in passato. Anche se sarà molto difficile. A Saletta la popolazione era formata da quasi tutti non residenti, proprietari di seconde case. Molti di quelli che rimanevano si sono trasferiti altrove. Nonostante la maggior parte sia avanti con l’età, ci sono ragazzi volenterosi disposti a collaborare. Posso approfittare dell’intervista per fare un appello?»

 

Prego.
«Vorrei ricordare ai vostri lettori che a breve partirà il nostro tour enogastronomico. Porteremo nel Nord Italia i prodotti delle nostre zone per finanziare i progetti di cui vi ho parlato. Tutte le informazioni sono reperibili sul nostro sito».

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazione@cesv.org.

TERREMOTO. A SALETTA SI GUARDA AL FUTURO, GRAZIE AI GIOVANI

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