COMUNICARE LA GRATUITÀ. RACCONTARE LA SOLIDARIETÀ PER NON PERDERNE IL SENSO

Conclusa l'edizione 2022 del premio giornalistico Comunicare la gratuità. Obiettivo: promuovere e valorizzare il lavoro dei giornalisti impegnati a raccontare la solidarietà e il mondo del volontariato

di Ilaria Dioguardi

Nello splendido Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze, sabato scorso ha avuto luogo l’evento All’origine della gratuità, promosso da Voltonet e sostenuto da Cesvot. Durante l’incontro, è stato assegnato il premio Comunicare la gratuità alla storia che racconta meglio il lato altruista e generoso della società. Ad aggiudicarselo è stata la giornalista Silvia Perdichizzi.
L’incontro è stato anche l’occasione di parlare di molto altro: dalla difficile situazione del Libano alla Colletta Alimentare 2022, fino al Premio della Gratuità Don Paolo Barbigia.

Dare voce a chi non ne ha

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A Silvia Perdichizzi il premio Comunicare la gratuità alla storia che racconta meglio il lato altruista e generoso della società

«Troppo spesso si parla di gratuità, ma non ne vediamo il senso profondo. Se non teniamo ben saldo nella nostra mente il senso della gratitudine perdiamo la percezione del sociale. Raccontare oggi quelli che sono gesti piccoli e grandi dà forza e valorizza le differenze», ha detto Sara Funaro, Assessora Educazione, welfare e immigrazione del Comune di Firenze.
«All’origine della gratuità è un’opportunità per far conoscere tante storie di bene, che normalmente sono nascoste. I giornali forse sono più interessati alla cronaca nera o a fatti brutti perché fanno più effetto», ha affermato Luigi Paccosi, presidente di Cesvot, Centro Servizi Volontariato Toscana. «Spesso le notizie belle non si riesce a farle passare, quest’evento è un’occasione di far raccontare storie che partono dal cuore e aiutano anche noi a riprendere il senso di quello che facciamo. Siamo rimasti molto colpiti dall’articolo di Silvia Perdichizzi, vincitrice di “Comunicare la gratuità”, che racconta di detenuti: storie nascoste che questo premio cerca sempre di riportare a galla. Abbiamo voluto valorizzare il suo lavoro proprio perché non è facile trovare sui giornali storie come questa».
«Sono molto contenta di questo premio. È questo il giornalismo che vogliamo, che non trascura nulla del Terzo Settore», ha detto Silvia Perdichizzi, mentre riceveva il meritatissimo riconoscimento per il suo articolo “Seconda chance”, pubblicato su L’Espresso del 28 agosto 2022. Avviato dalla giornalista Flavia Filippi, “Seconda Chance” è un progetto di inclusione sociale che si propone di rendere più operativa la Legge Smuraglia del 2000 che offre agevolazioni a chi assume detenuti. Silvia è riuscita a raccontare un tema complicato e delicato, quale il percorso dei detenuti ed il vero ruolo che la detenzione dovrebbe avere, attraverso esempi concreti: le storie di Marcello, Giovanni ed Alessio. «Non a tutti è data una seconda possibilità, l’importante è saperlo raccontare. Ringrazio L’Espresso, sono poche le testate che permettono di scrivere articoli come questo», ha continuato Perdichizzi. «La voglia era quella di dimostrare che si può fare. Nel mio lavoro ho sempre cercato di fare servizio. Il complimento più bello me l’ha fatto Marcello, che mi ha detto “tu mi hai ascoltato”. Le storie da sole esprimono cos’è Seconda Chance. Questo lavoro serve a dare voce a chi non ne ha».

Poti Pictures: arte cinematografica come forma di inclusione perfetta

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Il Premio della Gratuità Don Paolo Bargigia edizione 2022 è stato assegnato all’associazione Poti Pictures

Il Premio della Gratuità Don Paolo Bargigia edizione 2022 è stato assegnato all’associazione Poti Pictures, che ha creato uno spazio permanente di formazione e di promozione umana rivolto a persone con disabilità. «Per noi ricevere questo premio è il massimo che possiamo chiedere», ha detto Daniele Bonarini, fondatore e regista di Poti Pictures. «Abbiamo ricevuto tanti riconoscimenti nei festival, in Italia e nel mondo, e anche una nomination ai Nastri d’Argento. Siamo una scuola che lavora al contrario: mettiamo la persona al centro, dove non arriva lei a raggiungere un obiettivo devo trovare io il modo di farcela arrivare. Noi di Poti Pictures pensiamo all’arte come forma di inclusione perfetta. Ci piace pensare ad una dimensione comunitaria».

Testimonianze dal Libano

«In Libano la gratuità viene vissuta con l’amore, il perdono, la misericordia. La convivenza in Libano è unica, convivono 18 confessioni religiose. Oggi che il nostro popolo è diventato più povero abbiamo la fede, grazie alle persone che hanno dato il loro sangue per conservarla questa fede», ha spiegato Monsignor Tony Gebran, Procuratore Emerito del Patriarcato Maronita presso la Santa Sede. «Perché facciamo la gratuità, il bene, diamo senza avere una ricompensa? Perché questo è lo scopo della vita. Caritas continua la missione della Chiesa, in Libano abbiamo dato vita a centri medicali, andiamo nei villaggi a portare il cibo a chi ne ha bisogno, abbiamo centri di educazione per chi ha difficoltà ad imparare. Ci sono tanti nuovi poveri», ha detto Padre Michel Abboud, Presidente della Caritas del Libano.
Anche il Presidente della Fondazione Banco Alimentare Toscana, Giovanni Bruno, ha confermato l’urgenza di contribuire per le necessità alimentari dei tanti poveri e nuovi poveri. «In occasione della XXVI Giornata Mondiale della Colletta Alimentare, che si svolge ogni anno alla fine di novembre, in Toscana in 460 supermercati sono stati raccolti 370 tonnellate di prodotti alimentari».

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