MONTEROTONDO, COMUNITÀ SOLIDALI. CERCHI CULTURA E TROVI AMICIZIA

Tra i percorsi attivati dall’Avviso Pubblico Comunità Solidali 2020, una Banca del Tempo generazionale per la comunità di Monterotondo

Finanziato dall’Avviso pubblico della Regione Lazio Comunità Solidali 2020, il progetto che ha interessato la comunità di Monterotondo è stato curato dall’Università Popolare Eretina “A. Martinoia” in collaboraizone con l’associazione La Case delle Case ODV.

Cerchi cultura e trovi amicizia: una Banca del Tempo generazionale per la Comunità di Monterotondo, ha portato a termine 17 Laboratori, rivolti principalmente a quasi 200 studenti e studentesse del Liceo Catullo e dell’Istituto Frammartino, e ha coinvolto anziani ed altre persone della comunità. Le varie attività si sono svolte nelle sedi di UPE, presso il Centro Elianto e nella stessa Casa Famiglia gestita da La Casa delle Case ODV. Hanno contribuito alla realizzazione dei laboratori anche l’I.C. Paribeni di Mentana, dove si sono svolti gli incontri di fotografia e storytelling, e presso la sede della Cooperativa Sociale Il Pungiglione, che ha seguito i laboratori sulla cucina.

Incontri tra generazioni

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Varie e stimolanti le attività proposte, che hanno stimolato la creatività dei ragazzi e lo scambio intergenerazionale

Le attività proposte sono state molto varie: da quelle più pratiche, come i laboratori di cucito e ricamo o quello di cucina, a quelli più legati ad approfondimenti culturali, come il corso di giornalismo o quello di astronomia. I giovani si sono sperimentati in una gara di cucina, nel realizzare oggetti con il cucito, hanno fotografato il Centro Storico di Mentana, hanno realizzato interviste sulle storie di vita di operatori sociali, delle donne accolte nella Casa Famiglia. Studenti e studentesse si sono recati all’Osservatorio Astronomico di Monteporzio Catone, hanno provato a vedere le stelle in una notte dello scorso maggio, sulla terrazza comunale della sede municipale di Monterotondo con il Sindaco Riccardo Varone, purtroppo senza riuscirci perchè il cielo stellato di quella notte era coperto dalle nuvole.

Ma l’esperienza forse più interessante ed innovativa è stata quella in cui i ragazzi e le ragazze dell’Istituto Frammartino hanno formato le persone anziane del Centro Elianto all’uso delle nuove tecnologie e dei social. Attraverso un’apposita preparazione, i giovani sono diventati insegnanti di persone molto più grandi di loro sull’uso di internet e del mondo virtuale, realizzando anche divertenti video da postare su Facebook e Tiktok.

Il progetto è poi terminato con un convegno, tenuto lo scorso 18 ottobre presso la Sala Consiliare del Comune di Monterotondo: alla presenza del Sindaco Riccardo Varone, dell’Assessore alla Cultura Marianna Valenti e dell’Assessore alle Politiche Educative Matteo Garofoli, con la partecipazione del Dr. Caprari che per la Regione Lazio ha seguito il Bando delle Comunità Solidali, le classi partecipanti hanno presentato i laboratori da loro realizzati, confrontandosi con funzionari del Ministero dell’Istruzione sui temi della conoscenza, dell’alternanza scuola-lavoro, sull’attualità dell’istruzione nel mondo contemporaneo.

Una scuola inclusiva e coinvolgente

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Il convegno conclusivo del progetto

Un’ampia rete ha partecipato alla creazione di questa Comunità Solidale: a partire dal Terzo Settore locale, come le realtà sopracitate, fino alla testata giornalistica Comune-Info, che da più di 10 anni informa in modo trasversale ed indipendente sulle piccole e grandi attività della società civile italiane. L’esperienza è stata più ricca ed importante di come L’Università Popolare Eretina si aspettava: gli studenti e le studentesse sono state entusiasti del lavoro svolto, aderendo completamente alla proposta a cui hanno partecipato. Piccole e grandi attività che la scuola oggi non è in grado di garantire, ma che in questo modo sono diventate esperienza viva per tanti giovani di Monterotondo. La riflessione di molti e molte di loro è stata proprio quella di avere una scuola più inclusiva e non basata su un rapporto frontale e che coinvolga maggiormente i giovani, una scuola in cui il lavoro di gruppo accompagni lo studio individuale. Questa esperienza ha garantito per i e le giovani del territorio eretino la possibilità di sviluppare competenze trasversali, che vadano di pari passo alle capacità formative loro offerte. Non solo per trovare domani un lavoro, anche per capire un po’ meglio chi siamo, cosa preferiamo fare nella vita, anche in un domani vicino.

 

 

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