LORENA MICHELI: IL VOLONTARIATO DEVE IMPARARE A LAVORARE INSIEME

Secondo la nuova presidente della Conferenza Regionale del Volontariato si apre una stagione di forte impegno, che richiede di unire le forze.

Si chiama Maria  Lorena Micheli la nuova presidente della Conferenza Regionale del Volontariato del Lazio (Crevol), eletta durante l’assemblea del 25 gennaio succedendo ad Alessandro reali. È presidente dell’associazione di volontariato Famiglia Futura, che ha sede a Ceccano ed era delegata della Conferenza per la provincia di Frosinone.

«Ho deciso di mettermi in gioco, anche se so questo incarico è impegnativo», spiega. «Ho  disponibilità, grande voglia di imparare, c’era questo piccolo spazio dove potevo forse essere utile… Certo, non ho ricette magiche e non so cosa ci si aspetti esattamente da me. Semplicemente, ho messo a disposizione competenze e voglia di fare. Spero che sia un buon punto di partenza»

Conferenza Regionale del Volontariato
Maria Lorena Micheli , eletta presidente della CREVOL

Come è andata questa edizione della Conferenza Regionale del Volontariato?
«Si percepiva chiaramente che siamo ad un punto cruciale. L’approvazione della legge 11/2016 di riforma del welfare, dopo tanti anni, e la definizione del Piano Sociale Regionale, che ha visto anche la partecipazione delle associazioni, è un passaggio importante. Ora però deve essere attuata, altrimenti rischia di fare la fine di altre leggi precedenti. Perciò anche al volontariato spetta tanto lavoro, altrimenti questa sarà una vittoria di Pirro».

E da parte delle associazioni c’è questa disponibilità?
«Con la mia associazione, faccio parte del Laboratorio Teu di Frosinone, dove le associazioni sono vive e – pur essendo molto diverse tra loro – partecipano alla progettazione per il territorio. D’altra parte ho anche visto, dopo la mia elezione a portavoce provinciale, molta sfiducia in molte altre associazioni. In fondo, posso dire di avere accettato il ruolo di portavoce per riportare vivo il dibattito tra le associazioni e per le associazioni di volontariato. Bisogna essere realisti: il malessere si tocca con mano. Tante persone, durante e dopo la Conferenza, si sono avvicinate per dirmi: parliamoci, incontriamoci… Quando si ha questo bisogno di  parlare, vuol dire che c’è qualche cosa che non va. Allora io dico: andiamo a vedere l’origine di questo malessere, che in fondo è legato al fatto che le associazioni si trovano a lavorare in ruoli non riconosciuti e con tante promesse non mantenute».

Un momento della Conferenza Regionale del Volontariato del Lazio

È un impegno che richiede molta disponibilità
«So fare poco, ma lo so fare bene. Non mi sono mai tirata indietro sul tempo: se ci vuole lo spendo, lavoro sodo e ce la metto tutta. Ci saranno incontri per capire».

Possiamo considerarlo un impegno programmatico?
«È un po’ difficile, ma dobbiamo capire come rafforzare il ruolo del volontariato. Dobbiamo invitarlo ad unirsi. È questo il mio appello: le associazioni devono imparare a collaborare assieme, per la progettazione, ma anche per la partecipazione. Anche dai lavori di gruppo alla Conferenza Regionale del Volontariato questa convinzione è emersa con forza».

Per il volontariato questo è un momento di crescita o di crisi?
«Il volontariato deve trovare la f orza per uscire da una situazione di stallo in cui farebbe comodo restasse. Deve riuscire a non farsi sfruttare e deve continuare a chiedere che il proprio lavoro venga riconosciuto. Ci proveremo, lavorando insieme».

(La foto di copertina è di Rocchetta Pantaleo Rizzo e fa parte del progetto Progetto FIAF-CSVnet “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”).

LORENA MICHELI: IL VOLONTARIATO DEVE IMPARARE A LAVORARE INSIEME

LORENA MICHELI: IL VOLONTARIATO DEVE IMPARARE A LAVORARE INSIEME