CONTROCHIAVE: FACCIAMO SPAZIO ALLA CULTURA

Uno dei punti fissi di Vol.A in Rete per il Giubileo, Controchiave porta da sempre l’arte e la cultura tra le persone, nei quartieri, rendendole doni per le comunità. Laura Aluisi: «Alla base delle nostre iniziative c’è sempre la rivendicazione degli spazi, che a Roma ci sono, ma quasi mai sono destinati a chi fa cultura e arte dalla base»

di Antonella Patete

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Una serie incalcolabile di spettacoli, mostre, concerti, rassegne, progetti e azioni concrete nelle scuole e sul territorio. E poi attività quotidiane di tutti i tipi, per adulti e per bambini, dai corsi di strumento a quelli di danza passando per i laboratori di teatro. Ma anche la Street Band Fanfaroma e la Banda della Montagnola, fino al progetto didattico per l’educazione sentimentale e al bookcrossing per far viaggiare i libri oltre che le idee. Dal 1991 l’associazione Controchiave opera nel quartiere Ostiense, nel cuore dell’VIII Municipio, con due sedi: una in Via Gaspare Gozzi 153 e l’altra in Via Libetta 1/A, proprio a due passi dalla Basilica di San Paolo. Controchiave è anche uno dei punti fissi di accoglienza del progetto Vol.A in Rete, che dà accoglienza, assistenza e orientamento ai pellegrini in arrivo nella capitale per il Giubileo. «Controchiave è entusiasta di partecipare a Vol.A in Rete», afferma la referente del progetto, Laura Aluisi. «La sua posizione strategica, vicino alla Basilica di San Paolo, la rende facilmente accessibile ai pellegrini e ai turisti in arrivo a Roma durante il Giubileo. La zona, inoltre, offre un’ampia varietà di attività e proposte, sia per il tempo libero che per iniziative artistiche e culturali. Per questo, Controchiave rappresenta un punto di riferimento ideale, dove i pellegrini possono trovare informazioni, contribuendo così al successo del progetto».

controchiave
Aluisi: «La situazione più urgente riguarda i tanti cinema romani, che rischiano di essere convertiti in centri commerciali. Riteniamo anche questa una nostra battaglia. In particolare il cinema Ambassade, alla Montagnola, dovrebbe tornare a essere un presidio culturale per il territorio»

Controchiave e l’arte come strumento di cambiamento sociale

All’interno dell’associazione Laura Aluisi si occupa di ufficio stampa, cinema e teatro, una passione che definisce la sua «seconda vita», perché non rappresenta la sua occupazione principale. Fa parte dei primi volontari, che oltre 30 anni fa, diedero vita a un’organizzazione che mirava a essere “contro”, ma in modo costruttivo. «Controchiave nasce dall’idea di un gruppo di amici, ex compagni di scuola del liceo, che a un certo punto delle loro vite si sono chiesti cosa fare affinché l’arte e la cultura tornassero a essere espressione delle dinamiche sociali all’interno di un territorio importante come l’VIII Municipio», racconta. «L’obiettivo era restituire all’arte la sua funzione essenziale di incidere sulle scelte di politica culturale della nostra città e di raccontare il nostro tempo e il nostro mondo, assumendo un ruolo profetico. Da qui la scelta di costituire una scuola popolare delle arti, dove bambini e adulti potessero confrontarsi con il teatro, il cinema, la fotografia, la danza e, ovviamente, la musica attraverso lo studio di numerosi strumenti, con formazioni d’ensemble e orchestre di fiati e di chitarre». Il bello di Controchiave, dunque, è proprio quello di offrire la possibilità di avvicinarsi all’arte a chiunque, senza limiti di età. «Si possono sperimentare i linguaggi artistici e cimentarsi nella progettazione, attraverso un lavoro collettivo, multimediale e interdisciplinare», prosegue Aluisi. «L’obiettivo è quello di soddisfare un bisogno artistico che, al tempo stesso, si trasformi in un dono per la comunità. Per noi, lo spettacolo non è mai il punto di arrivo, ma piuttosto un momento di transizione per continuare a raccontare ciò che ci circonda e influenzare le politiche socioculturali della città».

La Festa della Cultura e la lotta per gli spazi culturali a Roma

Tra le iniziative organizzate da Controchiave, la più conosciuta è forse la Festa della Cultura, che è nata tra le strade del quartiere Garbatella e, nel tempo, ha trovato varie ubicazioni. «All’inizio era una manifestazione tutta dedicata al quartiere che, in quell’occasione, veniva chiuso al traffico. I marciapiedi si trasformavano in palchi e le vie prendevano vita attraverso spettacoli di musica e teatro, performance di artisti di strada e mostre», chiarisce. «Poi la Festa si è spostata presso la scuola di quartiere Principe di Piemonte e, infine, al Parco della Garbatella, vicino agli uffici della Regione Lazio. E ogni volta che cambiava il contenitore, ovvero il luogo, diventava esso stesso un contenuto, perché alla base di tutte le nostre iniziative c’è sempre la rivendicazione degli spazi». Per i volontari di Controchiave, infatti, la carenza di spazi culturali è uno dei problemi più drammatici della città. «Non sempre le istituzioni rispondono in modo adeguato a questa necessità», osserva Aluisi, sottolineando che, soprattutto per i giovani, il problema non è tanto la mancanza di spazi disponibili, che pure ci sarebbero, basti pensare agli ex Mercati Generali, alla ex Fiera di Roma o all’ex deposito Atac. Il problema resta il fatto che questi spazi quasi mai vengono destinati a chi fa cultura e arte dalla base. «La situazione più urgente riguarda i tanti cinema romani, chiusi ormai da oltre dieci anni, che rischiano di essere convertiti in centri commerciali. Ecco, questo per noi è inaccettabile», conclude, «riteniamo anche questa una nostra battaglia. In particolare il cinema Ambassade, alla Montagnola, dovrebbe essere restituito ai cittadini e tornare a essere un presidio culturale per il territorio, magari aprendosi a iniziative artistiche partecipate della nostra comunità».

Vol.A in Rete è un progetto promosso dal Dipartimento Protezione Civile e Dipartimento Politiche Sociali e Salute presso l’Assessorato Politiche sociali e Salute di Roma Capitale e realizzato da CSV Lazio e Forum Terzo Settore Lazio.

Immagini Francesco Paolucci

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