INDUSTRIA E ASSOCIAZIONI ALLEATI CONTRO LA DISOCCUPAZIONE

Arriva anche nel Lazio “Aula 162”, il progetto di inclusione lavorativa di Next e Procter&Gamble che contro la disoccupazione propone formazione

Sbarca anche nel Lazio Aula 162, il progetto dell’associazione Next contro la disoccupazione. A ospitare l’iniziativa la multinazionale Procter & Gamble, che ha messo a disposizione i locali della sede di Pomezia. Qui le persone senza impiego, selezionate dall’Elemosineria Apostolica e dalla Comunità di Sant’Egidio, seguono corsi formativi utili a essere inseriti in aziende partner del territorio. A mappare e proporre le posizioni sul mercato rimaste libere è la Fondazione Human Age Institute dell’agenzia interinale ManpowerGroup. «La sostenibilità del lavoro passa attraverso l’opportunità per il lavoratore di esprimere sé stesso, sentendosi parte attiva di una comunità e realizzato all’interno della stessa», ha detto il responsabile regionale Alfonso Santaniello. «Vogliamo essere un supporto per le persone che oggi non hanno un’occupazione, aiutandole a collocarsi o ricollocarsi, investendo sulla loro formazione e sull’acquisizione di nuove competenze, anche sulla base delle richieste specifiche che provengono dal mercato».

Un circolo virtuoso contro la disoccupazione

Il progetto è volto a colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro. Infatti, se in provincia di Roma sono 184.646 le persone in cerca di una posizione, quasi tutti gli industriali e gli artigiani locali lamentano la mancanza di manodopera qualificata. Ecco perché ai primi 13 partecipanti sono state erogate lezioni in ambito logistico, settore che ha risentito meno della crisi innescata dalla pandemia. Tuttavia l’ente sta lavorando per ampliare i comparti e, contestualmente, la platea dei beneficiari. «Ci siamo ispirati al paragrafo 162 dell’enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti, nel quale si sottolinea la dignità de lavoro», afferma la direttrice di Next Maria Cristina Alfieri. «In questo momento cinque partecipanti già lavorano all’interno della Procter & Gamble, gli altri stanno sostenendo gli ultimi colloqui prima delle assunzioni. Replicheremo sicuramente perché a Roma c’è tanto bisogno di iniziative come questa».

Finalità che combaciano con quelle del programma di cittadinanza d’impresa “P&G per l’Italia”. Nello storico stabilimento dove da cinquant’anni viene prodotto il detersivo Dash sono stati consegnati diplomi attestanti l’apprendimento delle norme riguardanti l’antincendio, la gestione dei carrelli, il controllo della qualità e la sicurezza sul lavoro. «Vogliamo creare un futuro sostenibile per tutti, contribuendo a generare cambiamenti positivi e tangibili nella vita delle persone, a partire da quelle più fragili», ha dichiarato Riccardo Calvi, il direttore della comunicazione della società. «I numeri della crisi indicano che c’è ancora molta strada da fare. Siamo convinti che insieme, aziende e associazioni, possiamo creare un circolo virtuoso capace di aiutare davvero tante persone bisognose in tutto il nostro Paese».

La storia

Non sono solo gli industriali a essere rimasti contenti. Felici di aver ritrovato una nuova speranza per il futuro sono anche coloro che, come Ibrahim, hanno completato il corso di formazione e sono pronti a iniziare un nuovo percorso professionale. «Sono nato a Koursale, in Mali», racconta. «Sono laureato e ho insegnato lingua araba e francese nelle scuole del mio paese. Quasi dieci anni fa il mio Paese è stato scosso da un colpo di Stato e i conflitti generati allora perdurano ancora oggi. Dopo aver lasciato la mia famiglia in patria sono in Italia da quattro anni, dove ho ottenuto un permesso di soggiorno per protezione sussidiaria, che mi autorizza a rimanerci. Qui ho svolto diversi mestieri, tutti ben al di sotto del mio titolo di studio, ma non ho mai rinunciato a mettermi in gioco. Una volta a Roma sono stato assunto a tempo determinato come addetto alla sicurezza per una grande catena di supermercati. Il contratto, in scadenza lo scorso maggio, non mi è stato rinnovato. E forse è stato meglio così. I volontari della Comunità di Sant’Egidio mi hanno selezionato per partecipare ad Aula 162 e grazie alle nozioni apprese nel campo della logistica sono stato assunto da una grande multinazionale. È bello ritrovare una stabilità lavorativa».

 

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