L’ACCREDITAMENTO DI CSV LAZIO: UN RICONOSCIMENTO AL PERCORSO FATTO

Un Csv radicato sul territorio, impegnato al fianco delle associazioni ma anche nel "guardare lontano"

Dal 15 Aprile, CSV Lazio è formalmente accreditato come Centro di Servizio per il Volontariato per l’ambito territoriale della Regione Lazio e sarà iscritto nell’Elenco nazionale dei Centri di Servizio del Volontariato. Può sembrare un passaggio puramente formale, ma in realtà ha un forte significato, anche simbolico.

Abbiamo raccolto i commenti di Cristina De Luca, presidente dell’OTC Lazio Abruzzo (l’Organismo territoriale di Controllo dei CSV, che aveva dato parere positivo all’accreditamento) e con Lorena Micheli, portavoce della Conferenza Regionale per il Volontariato.

I punti di forza di CSV Lazio

«L’accreditamento è un riconoscimento al percorso del Centro di Servizio del Lazio», spiega Cristina De Luca. «Un CSV che è nato – ci tengo a sottolinearlo – dall’unificazione di due centri, entrambi presenti su Roma, ma con due storie diverse alle spalle. E oggi, a due anni dall’unificazione, possiamo dire che sono stati capaci di creare una cosa unica, con caratteristiche dell’uno e dell’altro Centro riunite in maniera positiva. Insomma, è stata un’operazione di successo e il riconoscimento premia un percorso lungo e complesso, fatto tra l’altro prima che la riforma andasse in porto».

 

CSV Lazio
Cristina De Luca, presidente dell’OTC

Per De Luca, punto di forza di CSV Lazio «è la forte articolazione territoriale, che l’hanno fatto diventare un vero punto di riferimento, capace di rispondere alle necessità delle associazioni con i servizi tipici dei Centri di Servizio, ma anche di offrire qualche cosa di più, ad esempio aiutandole a lavorare di più in rete, pur valorizzandone le specificità». Un impegno dunque ad andare oltre le semplici consulenze, reso evidente anche  «dallo sforzo che sta facendo CSV Lazio dopo gli stravolgimenti causati dalla pandemia, non solo offrendo un supporto alle associazioni nell’emergenza, ma anche cercando di leggere che cosa sta cambiando nel mondo dei volontari e delle associazioni. Dunque, non solo l’impegno di rispondere alle necessità, ma anche quello di chiedersi che cosa vogliamo diventare…».

Csv Lazio ha tre grandi particolarità, che lo differenziano dagli altri CSV, spiega De Luca. «La prima è che ha un livello molto alto di riflessione strategica e culturale, grazie al Centro di Documentazione e anche agli strumenti di comunicazione che usa. Il secondo è il grande sforzo sul sevizio civile, con un lavoro sulla programmazione e sul supporto alle associazioni non indifferente. Il terzo è di avere sistematizzato il tema della sicurezza già molto prima del Covid, tanto da essere ente riconosciuto per erogare la formazione: fatto, questo, divenuto ancora più importante oggi».

Una collaborazione da continuare

Anche per Maria Lorena Micheli, portavoce della Crevol, «la notizia dell’accreditamento come CSV è una conferma dell’importante ruolo svolto in tutti questi anni a sostegno delle associazioni, prima da Cesv e Spes e poi da CSV Lazio, che oggi è ancora più solido, dopo l’unificazione, ed è un vero punto di riferimento per quelle associazioni che la stessa Conferenza rappresenta. Soprattutto per quelle medio-piccole, infatti, è diventato fondamentale poter contare sui sevizi a disposizione sul territorio, e in quest’ultimo anno della pandemia anche sul “supporto a distanza” che Il CSV non ha mai fatto mancare, attraverso consulenze on line, webinar e così via».

 

CSV Lazio
Maria Lorena Micheli, portavoce della Conferenza Regionale

In particolare, Micheli ricorda «soprattutto il grande lavoro fatto sul servizio civile – che ha permesso a molte associazioni, che da sole non sarebbero riuscite a fare tutto il percorso necessario, di avere giovani volontari – ma anche a quello per l’adeguamento degli statuti, o l’iscrizione al 5 per mille…».

La Conferenza regionale, inoltre, «esprime compiacimento anche per il supporto che ha ricevuto per organizzare gli incontri territoriali e dunque migliorare la qualità della partecipazione, per divulgare documenti, offrire percorsi formativi e per l’organizzazione della conferenza stessa. Ci auguriamo», continua Micheli, «che questo percorso di affiancamento continui, e anzi sia sempre più strutturato. Tanto più che il fatto che il CSV abbia scelto di radicarsi sui territori facilita anche a noi l’essere presenti, attraverso i portavoce».

Anche grazie a questo radicamento, CSV Lazio potrà affrontare i nuovi problemi che si stanno delineando all’orizzonte. Ad esempio, «quello delle tante associazioni, che con lo scoppio dell’emergenza non sono riuscite a rielaborarsi, a riconvertirsi, e che forse non riusciranno a ripartire o faranno molta fatica. Avranno bisogno di sostegno e di essere accompagnate nel rielaborare la propria missioni e ripensare le proprie attività».

 

 

L’ACCREDITAMENTO DI CSV LAZIO: UN RICONOSCIMENTO AL PERCORSO FATTO

L’ACCREDITAMENTO DI CSV LAZIO: UN RICONOSCIMENTO AL PERCORSO FATTO