LA CONFERENZA REGIONALE DEL VOLONTARIATO DEL LAZIO INCONTRA I CANDIDATI

Obiettivo: presentare le proposte e le richieste delle associazioni per la nuova legislatura. Il primo incontro con Sergio Pirozzi

Il 25 gennaio, una delegazione della Conferenza regionale del Volontariato del lazio ha incontrato  Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice e candidato alla presidenza della Regione nelle prossime elezioni del 4 marzo. Si tratta del primo di una serie  di appuntamenti che porterà – si spera –  i rappresentanti della CREVOL a incontrare i candidati di tutte le liste. Il prossimo appuntamento dovrebbe essere con Roberta Lombardi il 14 febbraio, gli altri sono ancora da fissare.

Scopo degli incontri è di presentare il documento con le richieste e le proposte delle associazioni di volontariato per la prossima legislatura, proposte che sono state messe a punto durante l’ultima conferenza regionale del 29 novembre 2017.

 

L’INCONTRO. La delegazione della Conferenza era composta dalla presidente Maria Lorena Micheli; da Sabrina Casciola, portavoce di Rieti; Anna Battaglini, portavoce per il territorio della ASL Roma 4, Massimo Greco portavoce di Frosinone.

L’incontro si è  svolto ad Amatrice. La presidente Micheli ha segnalato la necessità  che la Regione Lazio definisca rapporti duraturi con le associazioni di volontariato e valorizzi  le esperienze locali. «È stato un incontro leale sincero», commenta. «Il sindaco Pirozzi, che si era preparato all’incontro leggendo con attenzione il documento, ha mostrato di condividerlo e si è detto disponibile a riprendere i contatti  subito dopo le elezioni. Questo per noi è importante, perché uno dei nostri obiettivi è proprio quello di creare un canale  di comunicazione per il futuro. Pirozzi si è soffermato in particolare  sulle proposte attinenti alla implementazione dei livelli essenziali di assistenza sia in ambito sociale che sociosanitario e sulla necessità di prestare attenzione a tutti i territori del Lazio con particolare attenzione ai Comuni di piccole dimensioni e alle caratteristiche specifiche dei territori.»

 

IL DOCUMENTO. Il  testo del documento con le richieste e le proposte delle associazioni (che si può leggere qui), è incentrato su quattro punti:

1) Realizzare i Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.)

  • Il completamento del percorso di attivazione delle Case della Salute in tutto il territorio regionale con la definizione di un calendario di aperture. Realizzazione, in ogni Casa della Salute, di un’Area del Volontariato.
  • Un impegno per individuare, per i prossimi 5 anni, sempre realisticamente, i costi e i fondi da destinare per realizzare l’obiettivo di un assistente sociale ogni 6 mila abitanti.
  • Sull’integrazione socio sanitaria, prevista dalla legge regionale e dal Piano sociale regionale, emanare direttive stringenti, sia ai Comuni che alle Aziende Sanitarie ed accompagnare il percorso anche oltre la delibera di Giunta.

2) Risorse ed i finanziamenti gestibili    

  • Tenere nel massimo conto che la responsabilità della realizzazione dei livelli essenziali è dei Comuni singoli ed associati. Si richiede di attivare un coordinamento delle entrate provenienti da tutti i fondi che in questi anni sono stati attivati con leggi nazionali.
  • Stabilizzazione di un capitolo di bilancio in cui far confluire le risorse nazionali e regionali  che le utilizzi destinandole alle associazioni di volontariato e di promozione sociale medio-piccole tenendo conto delle realtà locali con una ripartizione ulteriore delle risorse che non penalizzi alcun territorio.
  • In relazione ai locali da assegnare alle associazioni propone, in applicazione dell’art. 71 comma 2 del Codice del terzo settore: a) Una mappa,  in tutta la regione , degli edifici pubblici no utilizzati per fini istituzionali; b) emanazione di un Regolamento regionale e delle linee guida per i Comuni,  sulle modalità di attivazione delle concessioni in comodato d’uso.

3) Co-programmazione e ruolo associazioni/cittadini

  • Attivare i tavoli in modalità permanente garantendo l’accesso a tutti i soggetti.
  • Linee guida ai comuni sulla costituzione degli Organismi di Partecipazione dei cittadini imposti dalla legge regionale.
  • L’attivazione di altri strumenti della partecipazione quali, a titolo esemplificativo: Sportelli informativi/Punti di ascolto, Interviste e questionari, Forum tematici,Focus Group.
  • Definizione di una possibile legge regionale sulla partecipazione che affronti il tema in relazione a tutte le politiche pubbliche anche alla luce delle esperienze realizzate in molti distretti laziali ed alle buone pratiche attuate in altre regioni.

4) Nuova legge regionale del Terzo Settore

  • Costituzione del Consiglio Regionale del Terzo Settore in analogia con il Consiglio Nazionale che assorbirebbe le funzioni degli attuali Osservatori di Volontariato e di Promozione sociale.
  • Conferma della validità  delle Conferenze Regionali. Si propone di riunificare le due Conferenze ad articolarle territorialmente riconoscendo un ruolo specifico ai rappresentanti territoriali in funzione di portavoce delle istanze selle associazioni.

Per le  attività di sostegno alle associazioni di volontariato e di promozione sociale previsti dai fondi dell’art. 73 del Codice del terzo settore, preveda anche risorse proprie con la istituzione di un Fondo regionale nel quale far confluire anche le risorse nazionali.

 

LA CONFERENZA REGIONALE DEL VOLONTARIATO DEL LAZIO INCONTRA I CANDIDATI

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