CASA ARCA DEGLI ESPOSTI, UN CONDOMINIO SOCIALE PER PERSONE SENZA DIMORA
Casa Arca degli Esposti è un progetto di accoglienza in un immobile confiscato alla criminalità organizzata di Fondazione Progetto Arca e Distretto 2080 Rotary International. Alberto Sinigallia: « Quando inseriamo una persona, che conquista l’autonomia economica, l’obiettivo è raggiunto»
16 Aprile 2024
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Casa Arca degli Esposti è il nuovo condominio sociale che accoglie persone senza dimora e le avvia al recupero dell’autonomia attraverso i due pilastri della vita: casa e lavoro. Si trova in via Gabriella degli Esposti 20 (Municipio XIV), tra Casalotti e Selva Nera ed è dedicato all’accoglienza di uomini fragili. Promotori del progetto sono Fondazione Progetto Arca e Distretto Rotary 2080. L’immobile è stato confiscato alla criminalità organizzata e assegnato dal Ministero dell’Interno a Fondazione Progetto Arca, in comodato d’uso trentennale grazie alla sinergia con il Distretto 2080 del Rotary International.
Un lavoro di rete con istituzioni e donatori privati
Il condominio sociale di Casa Arca degli Esposti è costituito da tre appartamenti per un totale di 12 ospiti inseriti nel progetto di housing sociale: persone che provengono dalla strada a cui viene proposto un progetto di accoglienza direttamente in una casa autonoma, senza il passaggio intermedio in una struttura, come accade nella maggior parte dei casi. «Si tratta di un progetto molto bello, in una struttura in cui si spacciava droga ora inseriamo persone disagiate, che hanno anche avuto problemi di dipendenza da sostanze. Ciò che prima era contro la società, ora è un luogo in cui integrare persone che diventeranno cittadini attivi», dice Alberto Sinigallia, presidente e direttore generale di Fondazione Progetto Arca.
Casa Arca degli Esposti è il frutto di un lavoro di rete, con le istituzioni e i donatori privati. «Il Comune di Roma seleziona le persone da ospitare e provvede a una retta di sostentamento per gli assistenti sociali, gli educatori finanziari, gli psicologi, i sanitari. Rotary 2080 è stato fondamentale, ha sostenuto l’intera ristrutturazione, la fornitura di arredi e l’allestimento.
Obiettivo: ridare fiducia e dignità
I 12 ospiti – tutti uomini, di età compresa tra i 18 e i 65 anni, sia italiani sia stranieri, individuati dalla sala operativa sociale di Roma Capitale – sono seguiti da un’équipe multidisciplinare di Progetto Arca e rotariani (composta da educatori, formatori, mediatori, psicologi, assistenti sociali) che offre a ognuno gli strumenti necessari per affrontare un percorso di recupero individuale. L’obiettivo è ridare fiducia e dignità a persone che attraversano un momento di fragilità, ma che possiedono le capacità e le competenze per riprendere in mano la propria vita e riprogettare un futuro di rinnovata autonomia sociale, abitativa e lavorativa. «Mettiamo a disposizione la nostra esperienza di integrazione lavorativa per fare in modo che le persone possano avere una formazione e un inserimento lavorativo. «Oltre alla casa, il lavoro è l’altra colonna portante per l’integrazione. L’anno scorso Progetto Arca ha inserito a tempo indeterminato cinque persone, che sono uscite dal disagio sociale ed economico. Questi sono grandi successi, anche la parte assistenziale è importante, molte persone in strada hanno bisogno, ma quando inseriamo una persona, che passa dal disagio economico all’autonomia economica, l’obiettivo è raggiunto appieno», continua Sinigallia.
Casa Arca degli Esposti: 12 mesi per diventare autonomi
«L’équipe di operatori che accompagna gli ospiti nell’avere cura della propria persona e dell’ambiente casalingo, orientando ai servizi sul territorio e offrendo assistenza legale, l’abbiamo già sperimentata nelle altre due nostre strutture a Roma, che può ospitare l’una cinque e l’altra sei persone. Sono tanti anni che integriamo le persone, è un’équipe che sarà ingrandita. Dopo una prima fase conoscitiva, ogni ospite ha un percorso personalizzato», prosegue. L’ospitalità in Casa Arca degli Esposti è prevista per un periodo di 12 mesi, prolungabile di sei mesi se non si raggiunge l’autonomia, per poi lasciare spazio ad altri beneficiari. «Di solito in un anno l’educatore finanziario monitora anche il risparmio, per far sì che le persone possano, una volta uscite, affittarsi una casa, condividendola o comprandola. Progetto Arca garantisce per le persone senza dimora con la banca, non potendo loro avere un mutuo senza garanzie. Bisogna far capire loro che affittare una casa a 700-800 euro significa lavorare per pagare un affitto e che è meglio investire su una casa propria. Ovviamente», conclude Sinigallia, «dipende anche dall’età dell’ospite».
Immagini: Daniele Lazzaretto