ROMA. DANTE SI INCONTRA SULLE CAMPANE PER IL VETRO

Nel quartiere Aurelio le Gallerie d'Arte Urbana hanno chiamato gli artisti a dipingere i Canti su 34 contenitori, all'interno del progetto "La città ideale"

L’Inferno dantesco illustrato da street artist sulle campane per il vetro della raccolta differenziata: nel quartiere Aurelio della Capitale, da Piazza Irnerio a Via Boccea, da Circonvallazione Aurelia e Cornelia a Via Battistini, si possono “sfogliare” i Canti del Sommo Poeta rappresentati su 34 contenitori dell’Ama che raccolgono il vetro. Un’iniziativa delle Gallerie d’arte urbana (promossa dall’associazione culturale Progetto Goldstein) per il progetto “La Città ideale”, che avevano già dipinto 140 campane dal 2017 al 2020 con oltre 100 artisti fra Torpignattare, Centocelle e Via Gregorio VII: ora tornano in campo per la quinta edizione con l’omaggio all’opera più famosa dell’Alighieri nel settimo centenario della sua morte, grazie alla direzione artistica di Alessandra Muschella e le firme di Moby Dick, Giusy Guerriero, Dez, Marta Quercioli, Zara Kiafar, Tito, Violetta Carpino, Kiddo, DesX, Yest, Er Pinto, Olives, Lola Poleggi, Kenji, BloodPurple, Lady Nina, Orgh, Teddy Killer, Valerio Paolucci, Wuarky, Karma Factory, Muges147, Maudit, Hoek, Alessandra Carloni, Cipstrega, Molecole, Korvo, Alekos Reize, Gojo.

Come vivere la città

Obiettivo? Attualizzare i versi e i personaggi danteschi e portarli nella vita quotidiana di passanti, lavoratori, studenti, per ricordare quanto il poeta toscano fosse una persona libera, che sognava un modo migliore.

campane per il vetro
Roma. La campana di Alessandra Carloni, ispirata al canto 26. Foto: ©Valentino Bonacquisti

«La forza dei nostri progetti partecipati sta proprio nella rottura della consuetudine della fruizione: grazie agli street artist all’opera per le strade del XIII municipio, riscriviamo un nuovo modello del vivere la città, che immaginiamo essere sempre più alla portata di tutte le persone, inclusiva, orizzontale e piena di creatività», spiega Fabio Morgan, direttore del progetto “La Città ideale”. Gli artisti hanno lavorato rendendo contemporanei i Canti «attraverso la peculiarità del proprio linguaggio artistico, reinterpretando simboli, luoghi e personaggi della Divina Commedia in chiave contemporanea. Gau si pone come obiettivo quello di sensibilizzare i cittadini sull’importanza della raccolta differenziata, rendendo protagonista un materiale, il vetro, che andrebbe considerato come una risorsa e non come un rifiuto. La responsabilità verso l’ambiente è un dovere che riguarda il futuro di tutti», sottolinea la direttrice artistica di Gau.

I gironi rivisitati

Le opere – che si possono ammirare virtualmente sulle pagine Facebook e Instagram – sono state presentate ai cittadini in una serie di appuntamenti dal 19 al 21 novembre, comprese le visite guidate nel quartiere per illustrare il lavoro degli artisti.

campane per il vetro
Il canto 32 rievocato da Alekos Reize. Foto: ©Valentino Bonacquisti

Nel raffigurare il VI Canto sui golosi, Tito battezza la sua campana “Esotici ingordi” e spiega : «Come Dante denuncia i golosi, tutti quei signori abbienti che approfittando del loro benessere economico sfruttavano coloro che di risorse non ne avevano, con la mia opera ho voluto rappresentare lo sfruttamento che i Paesi più sviluppati esercitano su continenti in difficoltà quali Asia e Africa. Da un lato abbiamo l’estrema povertà, dall’altro un ingordo desiderio di arricchirsi». Invece la rappresentazione del Canto XVIII su ruffiani e seduttori viene intitolata dall’artista Lady Nina#lifeforlike”: «Reinterpreta in chiave contemporanea la figura dell’adulatore, proiettata nel mondo dei social network. Oggi possiamo chiamare questo soggetto con il nome di leccapiedi/lecchino, colui che attua la sua strategia servile per guadagnarsi visibilità e benevolenza attraverso i “like”, rinunciando così alla sua dignità per i propri interessi. Quest’opera vuole essere un invito a riflettere su se stessi e le proprie azioni». Ancora, “Anima” è la lapidaria sintesi di Cipstrega sul Canto XXVII, centrato sui consiglieri fraudolenti: «Lo siamo tutti, in quanto ci promettiamo di non ricadere nell’acquisto compulsivo di beni non necessari, ma fallendo in questo intento la nostra anima resta imprigionata nelle fiamme del consumismo».

Il progetto “La Città ideale”, promosso da Roma Culture, è vincitore dell’Avviso pubblico “Contemporaneamente Roma 2020–2021–2022”, curato dal Dipartimento attività culturali del Comune di Roma e realizzato in collaborazione con la Siae.

ROMA. DANTE SI INCONTRA SULLE CAMPANE PER IL VETRO

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