
SPORTELLINO, IL CHATBOT GRATUITO CHE AIUTA I MIGRANTI TRA BUROCRAZIA E ACCESSO AI SERVIZI
Nato tra i banchi della Sapienza, Sportellino trasforma WhatsApp e Telegram in uno scudo contro la disinformazione per le persone migranti. Con Viktor Seibert, Rebecca Di Matteo e Chiara Zannetti, che usano la tecnologia per dare supporto su permessi di soggiorno, asilo politico e assistenza sanitaria
16 Dicembre 2025
3 MINUTI di lettura
ASCOLTA L'ARTICOLO
Immagina di arrivare in un Paese straniero. Non conosci la lingua, non conosci le leggi e hai bisogno di un documento indispensabile per restare. A chi chiedi? Spesso la risposta è il silenzio, o peggio, informazioni sbagliate.
È qui che entra in gioco Sportellino, un chatbot digitale basato sull’intelligenza artificiale che aiuta le persone con background migratorio a orientarsi nella burocrazia italiana, un progetto rivoluzionario nato dall’intuizione di un gruppo di giovani studenti del master Migrazione e Sviluppo della Sapienza.

Sportellino è un’assistente affidabile, gratuito e multilingue
Dimenticate le risposte generiche di ChatGPT che spesso “allucinano” date e procedure. Sportellino è un sistema specializzato e curato, basato su una banca dati costantemente aggiornata da esperti legali e sociali. «Se una persona prova a porre le stesse domande a ChatGPT, può ricevere risposte non aggiornate, sbagliate. E questo può avere effetti gravi», spiega Viktor Seibert, fondatore del progetto. «La nostra idea è fornire informazioni sempre aggiornate insieme a un sistema basato sull’IA». Il risultato? Un assistente virtuale affidabile che risponde in Arabo, Farsi, Punjabi, Wolof, Ucraino (e molte altre lingue) per rispondere e dare informazioni su permessi di soggiorno, asilo politico e assistenza sanitaria.
Tecnologia per i diritti (e per la dignità)
La filosofia dietro Sportellino è potente: democratizzare la tecnologia. Come racconta Viktor, l’obiettivo era «mostrare che ci sono possibilità da parte del mondo delle ONG di aiutare le persone migranti. Perché se non facciamo questo, lasciamo questa tecnologia molto potente solo alle istituzioni». Ma Sportellino non è solo un database freddo. È pensato essere un compagno, sempre disponibile. «Una persona che arriva è come se avesse un amico», raccontano i fondatori, «qualcuno che può dare un aiuto anche nelle ore più buie della notte».

Semplicità e privacy
Nessuna app pesante da scaricare, nessuna registrazione complicata. La genialità di Sportellino sta nell’accessibilità: basta inquadrare il QR Code e si apre direttamente una chat su WhatsApp o Telegram. La privacy è una priorità: il team collabora con l’azienda europea Mistral per garantire la tutela dei dati, non serve lasciare email o nomi. Solo domande e risposte, dirette e sicure. Lanciato a luglio 2025, i numeri parlano chiaro: 4.890 utenti attivi, oltre 38mila domande gestite su prassi burocratiche, un team di 12 persone, con base operativa ospitata da Baobab Experience a San Lorenzo, a Roma.
Il sogno futuro
Il team non ha intenzione di fermarsi. L’ambizione è arrivare a 100mila utenti in un anno e riuscire a portare un contributo anche su temi ancora più grandi. Viktor ha un obiettivo chiaro in mente: usare Sportellino per combattere il caporalato e la schiavitù moderna nei campi italiani. Ma il sogno più grande è quello condiviso da Chiara Zannetti, Knowledge & Research Lead, che tocca il cuore del problema: «Nel mio mondo ideale non ci dovrebbe essere la necessità di avere così tanti sportelli. I ragazzi dovrebbero sentirsi tranquilli, dovrebbero avere il rispetto che meritano ed essere trattati con dignità». Il servizio è completamente gratuito. Per orientarsi nella burocrazia italiana o per supportare il progetto, la sede di Sportellino è in via Casilina 3 a Roma. Come dicono Rebecca, Chiara e Viktor a chiunque abbia un’idea per cambiare le cose: «Non abbiate paura. Buttatevi!»
Immagini Sportellino







