TESTAMENTO SOLIDALE IN CRESCITA, ECCO COME FARE

Sebbene l'Italia resti fanalino di coda in Europa, sono 2,8 milioni gli italiani orientati verso questa scelta. Ne parliamo con il Comitato Testamento Solidale

di Ilaria Dioguardi

Gli Italiani orientati a fare un testamento solidale sono 2,8 milioni e più di cinque milioni pensano che sceglierlo sia “fare qualcosa di grande”. Questi sono alcuni dati dell’indagine realizzata da GFK Italia presentata nell’evento Testamento solidale. Quando i grandi progetti non hanno età, organizzato dal Comitato Testamento Solidale di cui fanno parte 22 organizzazioni non profit, con il Patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato e di Pubblicità Progresso.
«È aumentata la conoscenza del testamento solidale, nel 2018 le persone over 50 che conoscono i lasciti testamentari sono il 58% (14,7 milioni di Italiani), rispetto al 52% del 2016 e al 57% del 2017”, dice Paolo Anselmi, vicepresidente GFK Italia. Un altro dato molto interessante dell’indagine riguarda la realizzazione delle persone: la Solidarietà è al secondo posto (20%) quale ambito in cui si vorrebbe avere la possibilità di “fare qualcosa di grande”, subito dopo la Famiglia, salda al primo posto (59%), ma prima della Professione (16%)».

 

testamento solidale
Comitato Testamento Solidale ha lanciato una campagna informativa per la Giornata internazionale del Lascito Solidale

TESTAMENTO SOLIDALE: COME E DOVE. Nel momento in cui una persona decide di fare testamento per stabilire a chi e come lasciare il suo patrimonio, può donarlo ad una o più organizzazioni non profit, a sostegno delle loro cause sociali. «È molto semplice la redazione del testamento, sul sito www.testamentosolidale.org sono disponibili tutte le informazioni necessarie, le 22 organizzazioni che fanno parte del Comitato Testamento Solidale sono strutturate per venire incontro a tutte le esigenze: si trovano le indicazioni per poter fare da soli il testamento e le informazioni per andare, invece, da un notaio. Non a caso, Testamento Solidale è un Comitato di organizzazioni, nato nel 2013, che sin dall’inizio collabora in modo molto stretto con il Consiglio Nazionale del Notariato», spiega Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro.
«Un testamento solidale non è diverso da qualunque altro testamento, per quanto riguarda la forma, se ne differenzia per il contenuto: la caratteristica è che le proprie proprietà (beni mobili ed immobili) vengono donate, spinti da motivi di generosità, solidarietà e di altruismo. La via principale è con un testamento pubblico da un notaio, solo in questo caso si ha la certezza non suscettibile di impugnazione, che non leda i diritti dei legittimari», spiega Gianluca Abbate, consigliere nazionale del Notariato con delega al sociale e al terzo Settore. «Va ricordato che nel nostro ordinamento giuridico determinati componenti del nucleo familiare hanno diritto ad una quota del patrimonio ereditario, non possono essere diseredati senza che quel testamento corra il rischio di essere successivamente impugnato. Il testamento solidale può essere fatto nelle stesse modalità di un normale testamento, con la forma olografa (sottoscritta, datata e scritturata dalla persona) con i rischi, però, di non tradurre perfettamente in termini giuridici la propria volontà, quindi di realizzare maggiormente un testamento impugnabile. Poi vi è il rischio di smarrimento, di distruzione, rischi che vengono eliminati se si opta per la forma di testamento pubblico».
«Negli ultimi anni, si è verificata una crescita della conoscenza degli italiani riguardo al tema del testamento solidale», dice Rossano Bartoli, «ma soprattutto molti più italiani affermano di averlo fatto (900mila) o di volerlo fare (1,9 milioni). C’è un margine di crescita molto alto, c’è bisogno che le persone sappiano cos’è il testamento solidale. Abbiamo lanciato, per questo, una nuova campagna informativa, in occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale, che vuole diffondere un messaggio semplice: non è mai troppo tardi per fare progetti, per pensare in grande, per decidere di inserire un lascito nelle ultime volontà».

Sebbene l’Italia sia fanalino di coda in Europa per quanto riguarda la cultura testamentaria e il tema fino a qualche anno fa sembrava un tabù, oggi i numeri sono incoraggianti: oltre 5 milioni di italiani associano all’idea di fare un testamento solidale quella di fare “qualcosa di grande” nella vita.
Un altro dato positivo riguarda l’andamento delle donazioni nel nostro Paese negli ultimi anni: dopo 10 anni in cui le donazioni erano diminuite, registrando un calo di 5,8 milioni di donatori dal 2007, nell’ultimo anno la percentuale è saluta dal 18 al 18,9. L’Italia rimane comunque uno dei Paesi più generosi d’Europa, con 9,1 miliardi all’anno, dopo Regno Unito e Germania. Il popolo dei donatori, tra il 2018 e il 2018, è stato di 9 milioni e 700mila donazioni di denaro alle associazioni e di 6 milioni 900 mila donatori di tempo e aiuto.

 

PRIMO OPEN DAY SOLIDALE. In occasione della Giornata Internazionale del Lascito Solidale, in oltre 60 Consigli Notarili distrettuali di tutta Italia, il 13 settembre si è svolto il primo Open Day Solidale, per offrire informazioni e consulenza istituzionale gratuita su questa forma di solidarietà.
«Da quando nel 2013 il Consiglio Nazionale del Notariato ha dato il suo patrocinio al network Testamento Solidale, che contava allora solo 6 associazioni, vi è stata un’inversione di tendenza, perché questo lavoro, svolto in grande sinergia, ha fatto sì che in parte venisse colmato quel gap di conoscenza che impediva agli utenti di essere informati sulla materia e frenava un po’ le persone; si sono sradicati un po’ dei pregiudizi, l’Italia sta facendo dei progressi uniformandosi ad altri Paesi europei, soprattutto anglosassoni, dove c’è una maggiore cultura del lascito, per ragioni storiche, culturali e deontologiche. Ma nel nostro paese la cultura del lascito testamentario, anche per motivi scaramantici, è ancora poco frequente».
Tanti ancora non sanno che, a parte la quota legittima che è destinata ai familiari, per la quota disponibile si può scegliere liberamente di contribuire ad una causa benefica, anche devolvendo una piccola parte dei propri beni o un oggetto, come una polizza o un gioiello.

 

testamento solidale
Un’immagine dell’evento nell’evento  organizzato dal Comitato Testamento Solidale a Roma

AISM: UNA DELLE ASSOCIAZIONI DEL COMITATO. «Aism, Associazione Italiana Sclerosi Multipla, è stata un pioniere 15 anni fa, per quanto riguarda i testamenti solidali, soprattutto attraverso la Settimana nazionale dei Lasciti, che si svolge ogni anno a gennaio con eventi su tutto il territorio nazionale, per sensibilizzare ed informare, insieme ai Notai che diventano volontari di Aism per un giorno e si mettono a disposizione con servizi di consulenza gratuita sul tema successorio”, dice Emanuela Di Pietro, coordinatrice dell’Area Lasciti Testamentari. «Sentiamo che c’è una grande sete di informazione sul tema, le persone che ci chiamano ne sanno poco e vogliono saperne di più, ci accorgiamo che gli eventi della Settimana dei Lasciti vengono incontro ad un’esigenza da parte della cittadinanza, che è sempre un po’ titubante ad andare dal notaio, prendendo un appuntamento: lo scorso anno gli eventi della Settimana dei Lasciti sono stati seguiti da circa 1500 persone, altre 1000 hanno chiesto informazioni a seguito della campagna (in grande crescita, rispetto alle 200 richieste l’anno degli anni precedenti). Oggi c’è un’attenzione maggiore e ancora c’è tantissimo da fare. In Aism abbiamo avuto, in media, l’apertura di una successione al mese fino all’anno scorso, già quest’anno in media si stanno aprendo due successioni al mese. Il lavoro che stiamo facendo, sia come Comitato Testamento Solidale sia come Aism, sta portando i propri frutti, ci si sta rendendo conto che il lascito solidale è un altro mezzo per sostenere l’associazione in cui si crede».
Un esempio di cosa si può realizzare con un testamento solidale? Un importante lascito testamentale di tanti anni fa, da parte di Filippo, ha permesso di contribuire in maniera importante alla realizzazione del Polo Riabilitativo Aism di Genova, un centro di eccellenza per pazienti di tutta la Liguria e del basso Piemonte, con sclerosi multipla e malattie e similari: 77 mila prestazioni annue riabilitative a circa 1500 pazienti, soprattutto giovani, visto che oltre la metà delle 122 mila persone con sclerosi multipla in Italia è under 40 anni.

 

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