100 GREEN JOBS: IL LAVORO “VERDE” È IL PIÙ RICHIESTO

Le aziende stanno diventando sempre più green. "100 Green Jobs per trovare lavoro" è una guida per scegliere percorsi di formazione adatti

Il futuro del lavoro è verde. È il colore della speranza, ma è soprattutto il colore del green, del nuovo trend che sposa la sostenibilità e la tutela dell’ambiente. Le aziende sembrano averlo sposato, e il risultato è una grande ricerca di “Green Jobs”, di lavori legati alla sostenibilità. Ce ne parla un libro, “100 Green Jobs per trovare lavoro”, di Tessa Gelisio e Marco Gisotti (Edizioni Ambiente). I lavori verdi sono molto richiesti, e stanno avendo uno sviluppo esponenziale. Perché non c’è soltanto una presa di coscienza delle questioni ambientali, che ha fatto sì che il livello culturale si sia alzato. Ma anche che dal punto di vista economico il green funziona. L’incremento dei lavoratoti a tempo indeterminato è del 25,7% per i lavori normali, e del 49,2% per i lavoratori green, cioè quasi il doppio. I lavoratori green solo nell’ultimo anno sono aumentati di 520 mila unità e nel decennio sono passati da 1 milione scarso a 3 milioni.  I lavoratori in aggiunta, e non in sostituzione, sono il 21,5 % per i lavori green e il 17% per gli altri lavori.

Come nasce “100 Green Jobs”

“100 Green Jobs per trovare lavoro” nasce come guida per aiutare i giovani e i genitori a scegliere una serie di percorsi di formazione. «Ci sono giovani che non trovano lavoro e imprese che non trovano lavoratori» commenta l’autrice Tessa Gelisio. «La maggior parte dei giovani è tentata da percorsi umanistici, come i licei, quando gli istituti tecnici sono fonte di occupazione. Questo libro nasce per dire ai giovani: cosa sai fare? Ma anche: il mercato cerca questo. Il mondo del lavoro è cambiato e la svolta verde delle imprese sta dando una svolta verso competenze che non c’erano».

Ma cosa devono saper far oggi i giovani? «I giovani devono avere le soft skills, le classiche capacità di comunicare, lavorare in gruppo, le competenze linguistiche e digitali, e oggi anche quelle della sostenibilità», aggiunge Tessa Gelisio. «Le imprese hanno virato verso l’innovazione e la sostenibilità perché sono una chiave di competizione nazionale e internazionale. Ecco perché sono richiesi lavoratori di questo tipo: noi consumatori vogliamo sempre di più prodotti e servizi green, ma anche le imprese, nell’innovazione, anche dal punto di vista energetico, hanno trovato una chiave di sopravvivenza». L’idea allora è quale di focalizzarsi su questo, di parlare dei 100 lavori sicuri: perché sono quelli richiesti, perché le aziende non le trovano.

Le professioni più richieste

Ma quali sono allora questi lavori verdi? Alcuni lavori sono tradizionali, altri sono nuovi, altri sono vecchi lavori, ma con l’aggiunta delle competenze green. Pensiamo al lavoro dell’avvocato: era un settore piuttosto saturo. Ma oggi un avvocato con le competenze green può fare la differenza. Vi raccontiamo allora quali sono i lavori più richiesti, ma non tutti, lasciandovi un po’ di curiosità per il libro.

Il chimico verde è il lavoro più richiesto in assoluto. «Tutti questi nuovi prodotti hanno bisogno del chimico che pensi a crearli, i chimici sono alla base dei nuovi processi dell’economia circolare» commenta Tessa Gelisio. Al secondo posto c’è il cuoco, è una delle professioni più richieste: è unna figura classica, ma oggi viene vista sotto una nuova luce. «Cosa c’entra con il green?” si chiede Tessa Gelisio. «C’entra, perché oggi sempre di più il cuoco deve sapere cucinare vegetariano e vegano, conoscere i prodotti sostenibili e a chilometro zero, il food cost, evitare gli sprechi. È una professione classica, a cui oggi è richiesta una nuova competenza in fatto di sostenibilità».

Al terzo posto c’è il Data Analysis Scientist. E poi c’è il Marketing ambientale. «C’è questa riconversione green delle imprese ma poi i prodotti devono vendere» spiega l’autrice. «E quindi servono addetti marketing esperti di ambiente. Non puoi fare un lancio di un servizio ecologico e fare il buffet pieno di plastica, ad esempio». C’è l’esperto di acquisti verdi, che, nella pubblica amministrazione o nelle imprese, deve fare gli acquisti giusti. «Pensiamo a Sky, che ha tolto tutte le bottigliette di plastica», ragiona l’autrice. «Lì c’è un esperto di acquisti verdi, che preferisce questo o quel prodotto». È molto richiesto l’esperto di gestione dell’energia, la guida turistica naturalistica. «È una competenza dalla quale non si può più prescindere» aggiunge Tessa Gelisio. «Non è detto sia un percorso di laurea, può essere un percorso da sviluppare come passione. Io ho iniziato scienze ambientali e al terzo anno ho smesso di studiare: ma è qualcosa in cui mi sono autoformata da quando ero piccola. Non serve per forza una laurea in chimica per fare il parrucchiere, ma serve magari formarsi sulle tinte naturali. A volte quella green è un’attitudine, un interesse personale».

Costruire immaginari positivi

Il libro “100 Green Jobs per trovare lavoro” si inserisce in un filone di solito trascurato, quando si parla d’ambiente ma anche in altri campi, che è quello delle buone notizie, di una narrazione positiva. «La prima pietra è costruire imaginari attraverso i media» asserisce convinto l’autore Marco Gisotti. «Non ci deve essere solo lo scenario dell’orrore della catastrofe climatica, che c’è. Ma occorre anche costruire un imaginario in positivo».

100 green jobs
Marco Gisotti e Tessa Gelisio, autori di “100 Green Jobs per trovare lavoro”

Il nuovo libro serve proprio a questo, a spiegare in cosa consiste un lavoro e farci capire se lo possiamo fare, capire cosa sappiamo fare. «La costruzione delle competenze è legata al nostro immaginario, ciò che desideriamo, ciò che ci piace fare. Ho sempre detto: se fate il lavoro che vi piace non lavorerete mai nella vostra vita. Anche nella professione più lontana possiamo metterci la nostra passione». «Quando Unioncamere nel 2017 ha cominciato a misurare all’interno delle competenze professionali anche la propensione all’efficienza energetica e alla sostenibilità, è emerso un dato che neanche noi, che ce ne occupiamo, ci aspettavamo» rivela Gisotti. «Abbiamo scoperto che oggi per le imprese è più importante la sostenibilità ambientale che conoscere l’inglese, o le competenze digitali. La conoscenza di questo tipo è anche un processo culturale, qualcosa che matura, è una necessità. Non si ferma mai, perché nascono immaginari e desideri, nasce la desiderabilità».

Marco Gisotti, da giornalista, da anni ha sposato la voglia di raccontare le buone notizie. E per spiegare questa attitudine fa un esempio, il film di Martin Scorsese, “J. Edgar”, dedicato a J. Edgar Hoover, fondatore dell’FBI e poi presidente degli Stati Uniti, «Hoover si accorse che i film che andavano negli anni Trenta erano le storie di gangster, di solito il protagonista era James Cagney. E si rendeva conto che una figura desiderabile per i giovani che fosse un delinquente era un problema. Così impose a Hollywood di trasformare le produzioni, e James Cagney, in pochi anni, passò dal fare il nemico pubblico numero uno a fare il poliziotto».

Crescono le imprese green

Oggi un quarto delle imprese italiane sono green, ad alto tasso di ecoefficienza. Uno studio di Confindustria ci dice che, se si spingesse di più, se fossero aiutate con degli incentivi, queste aziende potrebbero passare da una su quattro a tre su quattro. Quella trasformazione che le imprese temevano, o non avevano le risorse per fare, sta per accadere. La competenza verde sta crescendo, e contaminando ogni lavoro. «Tempo fa una cara amica ha organizzato un master, a giurisprudenza, sull’ambiente», rivela Gisotti. «Dopo un mese dall’inizio le imprese sono andate a prendersi i ragazzi mentre stavano facendo il corso. Lei stessa era sorpresa da un mercato che le stava esplodendo in mano».

L’immagine che riassume tutto è proprio questa. È un mercato che sta esplodendo. «I giovani sono molto più sensibili delle nostre generazioni alle tematiche ambientali», conclude Tessa Gelisio. «Prima c’era una contrapposizione tra economia ed ecologia: oggi l’economia è diventata green. C’è stata un’accelerata da parte delle imprese, che lascia ben sperare. Ma c’è tanta conoscenza ancora da fare per i Green Jobs e i Green Workers. Alla domanda: “cosa vuoi fare da grande” prima si rispondeva con i lavori classici. Oggi ce ne sono altri. E soprattutto i ragazzi non sanno in cosa consiste il lavoro, per cui magari possono iniziare un lavoro che poi non piace loro». “100 Green Jobs per trovare lavoro” nasce anche per questo.

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100 green jobsTessa Gelisio e Marco Gisotti
“100 green jobs per trovare lavoro”
Ed. Ambiente 2019
pp. 384, € 18,00

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