POMEZIA. PARTIRÀ DALLO SPORT IL RISCATTO DELLA PERIFERIA?

L'associazione sportiva Santa Palomba si occupa anche di cittadinanza attiva. Ed è un modo per reagire al disagio creato dalla prostituzione

Siamo sulla via Ardeatina. L’uscita 24 del Grande Raccordo Anulare, per capirci. Superata la terza rotonda, ci si ritrova a Santa Palomba, quartiere periferico di Pomezia. Il centro della città sorge vicino alla via Pontina. Una scommessa persa per quelle famiglie che negli anni Trenta, sfruttando la bonifica dell’Agro pontino, si stabilirono nei pressi della stazione ferroviaria.

Le grandi multinazionali che si sono stanziate nella zona hanno attratto manodopera da tutta Italia, creando quello che è ritenuto uno dei poli industriali più produttivi d’Italia. L’ingente flusso di denaro, unito al disagio esistenziale di lavoratori spesso privi di qualsiasi legame affettivo, ha generato la nascita di un mercato nero, pronto a soddisfare i desideri inespressi di operai e impiegati. Così, mentre il centro della città prosperava, e gli stabilimenti balneari abusivi di Torvaianica godevano dei primi condoni edilizi, le frazioni pometine più lontane hanno conosciuto un lento e progressivo degrado.

 

associaione sportiva Santa Palomba
l’ADS Santa Palomba ha ottenuto l’uso dell’unico campo sportivo della zona

LA PROSTITUZIONE E I ROGHI. Oggi Santa Palomba è terra di nessuno. A partire dalla rotonda non si possono non notare le tante prostitute che costeggiano la carreggiata. Non avranno più di trent’anni e alcune sembrano essersi affacciate da poco alla maggiore età. Si riconoscono per gli abiti succinti, quando ne indossano, e da roghi abusivi. Basta chiedere ai residenti e fare qualche domanda alle dirette interessate per capire che dietro c’è un’organizzazione criminale strutturata.

Del resto basta appostarsi nelle vicinanze per intuire il meccanismo. Attorno alle 18 una macchina scura scarica sul marciapiede le donne, che si posizionano in zone prestabilite, spartite a tavolino dalle varie etnie. Impossibile non accorgersi che via della Stazione è proprietà delle africane, via dell’Ecologia delle bulgare e la stessa via Ardeatina delle romene. Subito dopo passano alcuni corrieri con sacchi pieni di legna, utilizzata per tenere al caldo le ragazze. Legna che, una volta finita, viene rimpiazzata da rifiuti in plastica e in gomma. Con danni ambientali incalcolabili.

 

LA SICUREZZA. I disagi che questa attività illegale crea sono molteplici. I focolai alzano una cortina di fumi tossici, che troppo spesso impedisce una corretta visuale della strada. Condizione essenziale per la sicurezza su una via, come l’Ardeatina e le rotatorie, dove si procede a scorrimento veloce. Più di qualche volta si sono rischiati tamponamenti a catena, perché qualcuno ha rallentato o inchiodato di colpo per negoziare il prezzo di un amplesso.

Ma cosa succede se il mercifico va a buon fine? Che la prostituta sale nella macchina dell’individuo ed si appostano insieme in luoghi appartati? In alcuni casi sì. In altri il rapporto sessuale viene consumato sotto le finestre delle abitazioni, sotto lo sguardo di genitori basiti, preoccupati di proteggere i loro figli da tanta promiscuità. Se in questi casi basta allontanarli dalle finestre e chiudere i vetri, più difficile è spiegare loro cosa sono quei palloncini colorati sparsi nel parcheggio.

 

Associazione Sportiva Santa Palomba
I cittadini si cono organizzati contro la prostituzione e il degrado

LA PARROCCHIA E IL COMITATO. L’unico punto di aggregazione presente a Santa Palomba è la parrocchia di Sant’Antonio di Padova. Qui si ritrovano ogni domenica alcuni nuclei familiari, che non si rassegnano al degrado e si sono messi in gioco per riqualificare il quartiere contando sulle loro forze. Alcuni singoli hanno imbastito missioni di evangelizzazione indirizzate alle prostitute, ma i loro protettori hanno risposto con atti di violenza.

Presa coscienza che da soli si può fare poco, i cittadini hanno fondato un Comitato di quartiere, che abbraccia due zone contigue, Santa Palomba e Roma 2. In questo modo sono riusciti a coinvolgere anche chi non frequenta la chiesa, ma ci tiene a vivere in un quartiere pulito.

 

L’ASSOCIAZIONE SPORTIVA SANTA PALOMBA. Questo gruppo di volontari ha dato vita all’Associazione sportiva dilettantistica Santa Palomba. Un’iniziativa che ha attratto tutti coloro che trovano troppo onerose le rette delle squadre vicine, ma credono nei valori che lo sport di squadra può trasmettere ai giovani.

Fondata l’associazione, sono stati chiesti e ottenuti i permessi per usufruire dell’unica struttura sportiva della zona, da anni in completo abbandono. All’inizio come atleti sono stati reclutati i figli dei vicini e i loro amici. Oggi l’associazione sportiva Santa Palomba è una realtà affermata, con in bacheca i primi trofei calcistici. Con il tempo ha saputo far fronte a un disagio comune, costruendo una rete solidale tra diversi attori.

Associazione sportiva Santa Palomba Pomezia
L’associazione si occupa non solo di sport. ma anche di cittadinanza attiva (foto dalla pagina Facebook dell’associazione)

Due esempi su tutti. Uno è un progetto di cittadinanza attiva, in cui l’amministrazione comunale ha pagato il materiale per l’abbellimento del parcheggio del campo sportivo, mentre le famiglie hanno messo gratuitamente la manodopera. L’altro è l’istituzione di una pesca di beneficienza per finanziare le attività sportive. I premi vengono messi in palio dalle imprese della zona, sensibili alle istanze del territorio. È possibile aggiudicarsi sempre prodotti di alta qualità e dal valore sempre superiore al costo del singolo biglietto.

 

LA PARALISI DELL’AMMINISTRAZIONE. Tuttavia i problemi persistono ancora. La via Ardeatina è divisa a livello amministrativo tra il comune di Pomezia e la Città metropolitana di Roma. Di conseguenza, senza un’azione congiunta, è difficile intervenire efficacemente. I tavoli di lavoro convocati a Palazzo Valentini finora non hanno prodotto nessuna misura concreta.

La paralisi politica va di pari passo all’insufficienza di mezzi dei tutori della legge. La polizia municipale non copre le ore notturne e i carabinieri hanno solo due volanti per sorvegliare l’intero comune. I residenti sono frustrati.

C’è chi ha incominciato a reagire di pancia, chi invece auspica una liberalizzazione della prostituzione attraverso l’apertura di case chiuse. Più volte è stata minacciata l’installazione di telecamere che possano fungere da deterrente. Un bersaglio fin troppo facile per coloro che hanno fatto del vandalismo la loro logica di vita.

Associazione sportiva Santa Palomba Pomezia
L’Amministrazione locale sembra paralizzata

Nessuno sembra capire che, sebbene la legge lasci ampie zone d’ombra, basterebbe che le forze dell’ordine pedinino le ragazze e i corrieri della legna per risalire ai mandanti. Certo, occorrerebbero rinforzi. A chiunque si chieda se un intervento simile sia auspicabile, la risposta è sempre la stessa: anche gli agenti sono padri di famiglia, che rischiano la propria vita per 1300 euro al mese. Senza contare che, da chiacchierate informali con alcuni colleghi di altri commissariati, si è potuto dedurre che la linea seguita da molti, non tutti, è un compromesso con chi delinque.

Un do ut des che suona più o meno così: io ti lascio condurre in pace i tuoi affari illegali e tu in cambio non turbi l’ordine pubblico. Un copione già noto. Le leggi ci sono, ma manca la volontà politica di farle rispettare. E intanto i cittadini sembrano i soli a credere, ogni giorno, che un mondo migliore sia ancora possibile.

POMEZIA. PARTIRÀ DALLO SPORT IL RISCATTO DELLA PERIFERIA?

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