DA FRAMMENTI A MOSAICO: IL PROGETTO CHE VALORIZZA GLI ANZIANI

Mette insieme attività e iniziative per valorizzarne il ruolo nella costruzione della comunità educante e nel bene comune

Tanti nodi, un’unica rete: quella costituita dalle numerose iniziative orientate alla responsabilizzazione e alla presa in carico di istanze presenti nel territorio. Un proposito diventato realtà lo scorso maggio grazie al progetto “Da Frammenti a Mosaico” – il cui obiettivo ultimo è l’attuazione di un “volontariato senza età” –  co-finanziato da Roma Capitale e promosso dalle associazioni Televita, che ha la sua specificità nell’assistenza agli anziani; da RaccontarsiRaccontando, realtà impegnata nella formazione di una Comunità Educante intergenerazionale; e, infine, dai Gruppi di Volontariato Vincenziano A.I.C. del Lazio, presenti con le loro opere solidali in diverse comunità parrocchiali. Tre realtà profondamente radicate nel II e III Municipio e legate da un obiettivo prioritario comune: la socializzazione della terza e quarta età.

Un vero e proprio ripensamento delle risorse umane disponibili, volto alla valorizzazione di energie, ma anche di saperi e competenze cui gli over 60 possono coscientemente attingere. Non solo: collocare il pensionato in una prospettiva maggiormente responsabilizzante rende possibile anche una sua partecipazione consapevole al cosiddetto “bene comune”.

 

Roma, la presentazione del progetto “Da frammenti a mosaico” nella parrocchia di San Frumenzio

LA COMUNITÀ EDUCANTE. Una prospettiva, quest’ultima, quanto mai opportuna, se si pensa alla crescente solitudine e depressione vissuta dagli anziani, e alla diffusione della povertà educativa, fenomeno esteso soprattutto tra i giovani e legato alla mancanza o limitazione di opportunità per crescere, apprendere e sviluppare capacità. Da qui la centralità di una sinergia tra le diverse attività del progetto, finalizzate ad attivare una comunità educante e autoeducante.

«In questa iniziativa ogni singola attuazione, vista dall’alto, trasmette una visione d’insieme simile a quella di un mosaico», ha commentato Maria Romano, assessora alle Politiche Sociali del III Municipio, intervenuta al convegno conclusivo del progetto svoltosi ieri, 20 dicembre, nel complesso parrocchiale San Frumenzio. «Più enti si uniranno in futuro, più facilmente si riuscirà a implementare la qualità di vita degli anziani».

 

I LABORATORI. Una complementarietà di azione concretizzatasi nel “Laboratorio dei laboratori”. «È una delle nostre pietre miliari», ha spiegato Sergio Cametti, capo progetto. «Si tratta di un nucleo costituito per far sì che i vari laboratori, proposti dalle tre organizzazioni, operino nella stessa direzione».
Diverse le attività di socializzazione promosse: dal laboratorio di cucina a quello di teatro, dai percorsi “alla scoperta di Roma” al “corso di storie”, i cui lavori sono stati presentati quest’anno al Festival dello Sviluppo Sostenibile, insieme all’Università Luiss e ai Centri di Servizio per il Volontariato regionali. «In tutte queste attività c’è uno scambio di arricchimento reciproco che produce accoglienza e ascolto», ha riferito Anna Pisani, vicepresidente di Televita.

 

da frammneti a mosaico
Un tabellone realizzato all’interno di uno dei laboratori del progetto

DALLE SCUOLE AL TELESOCCORSO. Ancora, particolarmente specifica è l’attenzione del progetto “Da Frammenti a Mosaico”  a favore e a supporto delle scuole: da quella primaria, con cui sono state avviate iniziative di conoscenza del territorio e di utilizzo responsabile dell’acqua, a quella secondaria di primo grado, impegnata in attività di studio delle piante, fino ad arrivare alla scuola secondaria di secondo grado, coinvolta in progetti di rigenerazione urbana e artistica.

Oltre a ciò, l’iniziativa, le cui attività continueranno fino a metà dell’anno prossimo, ha inteso anche sperimentare nuove forme di accudimento e di telesoccorso sostenibile attuate grazie soprattutto al contributo del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). «Tanti sono gli anziani, e non solo, che vivono in situazioni di isolamento e di estremo disagio», ha concluso Pisani. «Una realtà che non si può ignorare e a cui siamo chiamati a far fronte, mettendoci in rete e realizzando supporti che mettano al centro la persona in tutte le sue accezioni».

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazionecsv@csvlazio.org

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