IL 9% DEL NOSTRO PIL HA UNA FACCIA STRANIERA

È stato presentato a Roma il "Dossier statistico immigrazione 2015". Quasi il 15% degli immigrati risiede nel Lazio

Quanti sono i migranti nel mondo? Chi sono? Quali sono i problemi principali che affrontano? Sono queste alcune delle domande alle quali il “Dossier statistico migrazione 2015” – realizzato da Idos in partenariato con la rivista “Confronti” e in collaborazione con Unar – tenta di dare una risposta, analizzando e ponendo attenzione ai numeri che il processo di migrazione offre. Era il 1991 quando don Luigi Liegro e i suoi collaboratori realizzarono il primo rapporto di questo tipo, dal titolo “Immigrati in Italia e nel Lazio”. Prodromo di quello che oggi è il dossier. ovvero un ricco strumento necessario, se non unico, che scatta una dettagliata fotografia del fenomeno migratorio.
Il volume è diviso in 5 parti e analizza numerosi aspetti salienti; si va dai dati sulla migrazione internazionali fino ad analizzare nello specifico i dati di ciascuna regione, vengono analizzati inoltre i dati su lavoro, religione, integrazione e pari opportunità.

Contesto internazionale, europeo e italiano

«A livello internazionale», leggiamo nel rapporto, «è l’Europa a detenere il numero più alto di immigrati (circa 72 mln) seguita dall’Asia con circa 70 milioni e dal Nordamerica con più di 53 milioni. L’Africa ospita 18,7 milioni di immigrati, il Sudamerica 8,5, mentre l’Oceania 7,9 milioni. I migranti, nel mondo, sono passati da 172 milioni del 2010 a 232 milioni del 2014. Per il 2050 le previsioni delle Nazioni Unite riportano un numero complessivo di migranti che va da 415 milioni a 513». Dunque tutt’altro che un fenomeno transitorio, come in molti ancora credono vista il numero considerevoli di muri costruiti e in costruzione, sessantacinque, che gli stati stanno alzando per bloccare il cammino dei migranti.
Di 240 milioni di migranti stimati nel mondo, 5 milioni e 14mila sono stranieri residenti in Italia, un numero grande che è quasi pari al numero di Italiani che sono registrati nelle anagrafi consolari come emigrati all’estero: 5 milioni, anzi, qui il Dossier è molto preciso “i connazionali all’estero sono aumentati più degli stranieri residenti in Italia (+155mila emigrati e +92mila immigrati)”.
A livello mondiale l’Italia si colloca all’undicesimo posto della graduatoria mondiale dei paesi di destinazione con 5,7 milioni, 8,2% della popolazione. La principale area di origine dei migranti che giungono in Italia «resta l’Europa (52,4) seguita da Africa (20,5) e Asia (19,3), la presenza asiatica in Italia (969mila) è assai consistente e porta il nostro paese a essere lo stato più “asiatico” dopo la Gran Bretagna».

Integrazione e pari opportunità

Sul versante della multireligiosità, secondo le stime elaborate dal Dossier, i cristiani sono quasi 2 milioni e 700mila (53% del totale con prevalenza ortodossi), i musulmani 1 milione e 600 mila (32,2%), i fedeli di religioni orientali (induisti, buddhisti sikh ecc.) più di 330mila, 7mila gli ebrei e 221mila gli atei e gli agnostici.
Degna di nota è anche la rilevazione sui reati: nel periodo 2004-2013 le denunce penali con autori noti sono passate da 692.000 a circa 897.000, ma quelle verso italiani, a fronte di una popolazione in leggera diminuzione, sono aumentate da 513.618 a 657.443 (+28,0%). Quelle a carico di stranieri, a fronte di una popolazione più che raddoppiata, sono diminuite da 255.304 a 239.701 (-6,2%). Sebbene piccoli passi verso un’integrazione piena siano stati fatti, «persistono i casi di discriminazione su base etnico-razziale , su un totale di 1.193 denunce raccolte dall’Unar durante il 2014, 990 sono state giudicate pertinenti. I massmedia rappresentano l’ambito di maggior frequenza, con 291 casi, pari al 29,4% del totale. Un dato che porta a rilevare la necessità di un’informazione corretta e continuativa. Non solo. Anche nella stagione calcistica 2014/2015 non sono mancati gli atti di discriminazione razziale: 58 in tutto, sebbene in calo rispetto alla precedente stagione (26 in meno), grazie principalmente al maggiore impegno di alcune società».

Il mondo del lavoro

Secondo l’Istat «gli occupati stranieri nel 2014 sono risultati 2.294.000 (1.238.000 uomini e 1.056.000 donne), più di un decimo degli occupati complessivi (10,3%), con un tasso di occupazione nuovamente in leggero aumento. Dal 2008 però, causa crisi, il tasso di occupazione è sceso di 8,5 punti percentuale. Nel 2014 sono stati 154.686 i permessi di soggiorno (+6,2% rispetto al 2013), in prevalenza rilasciati per motivi di lavoro e di famiglia, che giunti a scadenza non sono stati rinnovati, con il conseguente obbligo per gli interessati di lasciare l’Italia».
Interessante è anche il dato che riguarda le entrate fiscali e previdenziali. «I cittadini non comunitari beneficiari di pensioni previdenziali per invalidità, vecchiaia e superstiti sono 35.740 (pari allo 0,2% di tutti i beneficiari), mentre i titolari di pensioni assistenziali sono 51.361 (1,4% del totale). Le entrate fiscali e previdenziali ricollegabili ai lavoratori immigrati sono ammontate nel 2013 a 16,6 miliardi di euro, mentre il totale delle uscite sostenute nei loro confronti è stato di 13,5 miliardi (saldo positivo di 3,1 miliardi di euro). In particolare, versano tra i 7-8 miliardi di contributi l’anno ma, non riuscendo tutti a maturare il diritto alla pensione, l’Inps ha stimato che abbiano lasciato nelle casse previdenziali oltre 3 miliardi di euro improduttivi di prestazioni. Nel 2013 il contributo al Pil nazionale prodotto dagli occupati stranieri è stato di 123.072 miliardi di euro (pari all’8,8% del Pil del Paese)».

Immigrazione nell’area romano-laziale

All’interno del dossier, l’ultimo capitolo è dedicato alla’analisi dei dati per ciascuna regione. I residenti stranieri nel Lazio, si legge nel rapporto, «sono aumentati del 3,3% tra il 2013 e il 2014, passando da 616.406 a 636.524 così ripartiti tra le provincie: Roma 523.957; latina 45.749, Viterbo 30.028, Frosinone 23.754 e Rieti 13.036. Complessivamente in regione risiede il 12,7% dell’intera collettività straniera in Italia. Guardando le aree di provenienza degli immigrati il continente più rappresentato resta quello europeo con 364.209 residenti con una forte presenza di cittadini romeni che con 224.537 residenti sono la prima collettività in tutte le province. L’Asia si trova in seconda posizione con 150.041 residenti e in terza posizione troviamo l’Africa con 69.037 residenti”.
Tra gli stranieri residenti nella provincia di Roma le donne sono la maggioranza (52,4) e i minori in continuo aumento (20%), nelle scuole dell’area romana 1 studente su 10 ha origine straniera e il loro numero, più di 61mila è più che raddoppiato rispetto all’anno scolastico 2004/05 quando erano solo 26.586.

IL 9% DEL NOSTRO PIL HA UNA FACCIA STRANIERA

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