CENTOCELLE SI MERITA UN “PATTO EDUCATIVO”

Lo propone il Borgo Ragazzi Don Bosco, impegnato contro la povertà educativa. Sono chiamati a firmarlo associazioni, scuole, istituzioni, singole persone

Roma. Un patto educativo per Centocelle, che metta insieme diversi attori del territorio – scuole, associazioni, il Municipio e le istituzioni, parrocchie, gruppi, singole persone – che siano disposti a condividere la responsabilità educativa, sapendo che lavorare ognuno per conto proprio, e magari con obiettivi divergenti,  è non solo dispersivo, ma distruttivo.

 

Il percorso

È questa l’idea attorno alla quale il Borgo Ragazzi Don Bosco sta costruendo un percorso, cercando di coinvolgere più soggetti possibili, fino ad arrivare alla firma di un patto educativo territoriale.

patto educativo
Il Borgo don Bosco è attivo a Centocelle da oltre settant’anni

L’iniziativa è stata presentata il 31 gennaio, durante il seminario intitolato  “Per educare un bambino serve un intero villaggio”: proverbio africano lanciato da Papa Francesco in un messaggio del 12 settembre scorso, per promuovere un grande evento mondiale che si terrà il 14 maggio, proprio sul tema “Ricostruire il patto educativo globale”. L’obiettivo è di «ravvivare l’impegno per e con le nuove generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta ed inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo me mutua comprensione».

 

Il problema a Centocelle

L’iniziativa del Borgo don Bosco si colloca all’interno del progetto di Salesiani per il Sociale “Dare di più a chi ha avuto di meno“, finanziato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Un problema, quello della povertà educativa, che a Roma, e in particolare a Centocelle, è molto diffuso, nonostante i cambiamenti avvenuti nel quartiere negli ultimi anni – non ultima l’apertura della metro C che ha ricollegato la zona con il centro della città – che ha molte risorse umane e sociali.

Se si guarda alla popolazione , ha ricordato durante la presentazione dell’iniziativa l’assessore alle Politiche Sociali del V Municipio, Mario Podeschi, Centocelle è la 14° città d’Italia, grande come Verona o Messina. Ed è uno dei Municipi più poveri di Roma (il reddito medio pro capire è di 18mila euro l’anno). Ci sono 2mila persone che vivono in immobili occupati, senza che nessuno sia in grado di dare risposte abitative alternative. A questo bisogna aggiungere che il 15% della popolazione è composta da minori e che molti sono stranieri (bengalesi e cinesi soprattutto).

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La presentazione del Patto Educativo per Centocelle, al Borgo Don Bosco.

Gli operatori segnalano che il numero di ragazzi a rischio di abbandono scolastico è molto alto, che i giovani non frequentano le biblioteche e non escono dal quartiere, nel quale le aree verdi, le strade, gli spazi pubblici hanno visto aumentare fortemente il degrado, negli ultimi anni. E che, nel silenzio di molte istituzioni, cresce l’intolleranza verso gli stranieri – anche minori -, c’è un ritorno all’eroina e un aumento di disagio psichico, che non è preso in carico da nessuno.

Il patto educativo

Il patto educativo proposto dal Borgo vuole rispondere a tre sfide fondamentali:

  1. La dispersione scolastica e «la visione e conoscenza ristretta della realtà, che soffoca e abbassa la capacità di sognare e di orientare la vita, tenendo i ragazzi e i giovani succubi delle istintualità e delle conflittualità».
  2. La dimensione affettiva e relazionale: la «povertà di riferimenti affettivi e di cura da parte degli adulti… fa crescere il bisogno di una ri-educazione all’affettività».
  3. Le nuove culture giovanili: un problema che riguarda gli educatori, ma anche i giovani stessi, che «si affidano a modelli e ai “valori” di una cultura che non riesce a dare risposte a domande sul senso e sull’orientamento della vita».

Per affrontare tutto questo è necessario «sintonizzare l’offerta educativa, integrando gli apporti in modo complementare e strategico, favorendo il protagonismo dei destinatari». Per questo il Borgo cerca alleati e compagni di strada. E tra i primi firmatari della bozza del patto educativo c’è il vescovo ausiliare per il settore Est della diocesi di Roma, Gianpiero Palmieri.

 

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