IL VOLONTARIATO DEGLI IMMIGRATI CI AIUTA A COSTRUIRE COMUNITÀ

Le testimonianze e le storie raccontate nel convegno "Immigrati con-cittadini" dimostrano quanto la convivenza può essere costruttiva

Ma alla fin fine, perché c’era bisogno di un convegno sul volontariato degli immigrati? Non dovrebbe essere scontato che tutti i cittadini possono fare volontariato, indipendentemente dai luoghi da cui provengono? Eppure il convegno c’è stato, ha avuto una grande partecipazione e, speriamo, anche risonanza: “IMMIGRATI CON-CITTADINIBuone pratiche per la vita in comune”‚ si è svolto il 24 maggio 2019‚ nell’aula magna dell’Università RomaTre, ed è stato promosso da  Rete Scuolemigranti‚ Università RomaTre‚ Oxfam Italia‚ Centro Interculturale Città di Torino‚ Centro COME‚ con il supporto di CSV Lazio.

 

il volontariato degli immigrati
Il libro dell’antropologo Francesco Remotti

L’ARTE DELLA CONVIVENZA. C’era bisogno di un momento in cui si “scoprisse” la cittadinanza attiva dei migranti e il loro impegno per la comunità, per due motivi: perché gli italiani pensano agli immigrati come a persone povere in tutti sensi, che quindi non sono una risorsa per la comunità, ma un peso. E l’altro motivo è che, nel migliore dei casi, prendiamo atto della loro presenza, ma viviamo come in condominio: vicini, ma ognuno a casa propria. Alla domanda iniziale ha risposto, indirettamente, il professor Francesco Remotti‚ antropologo dell’Università di Torino‚ che ha parlato dell'”Arte della convivenza”.

Nel suo intervento, è partito dalla distinzione tra coesistenza (che significa essenzialmente compresenza, alla base della quale c’è di fatto la separazione) e convivenza (che implica coinvolgimento, partecipazione, vivere insieme). Dobbiamo scegliere quale cultura indossare: se cioé, chiusi nella paura di perdere la nostra identità, ci difendiamo dall’alterità, o se siamo disposti a riconoscere le somiglianze che ci sono anche dentro le differenze più evidenti. «Riconoscere la somiglianza significa condividere qualcosa, e quindi implica una partecipazione alla vita degli altri. Su che cosa si basa la convivenza? sulla somiglianza.»

Certo, la parola non basta: convivere è un’arte che richiede che, dopo la scelta iniziale, ci sia un lavoro, un impegno costruttivo. Ci si arriva attraverso percorsi di riconoscimento reciproco, di dialogo, di creazione di momenti comuni e anche, secondo Remotti, attraverso il ricorso all’umorismo: scherzare insieme sdrammatizza e crea legami.

 

volontariato degli immigrati
Volontari e allievi di Casa Africa hanno partecipato ad eventi di Retake

IL VOLONTARIATO DEGLI IMMIGRATI. Dunque sì, i migranti fanno volontariato. E andrebbe valorizzato il loro impegno: non sappiamo quanti siano quelli che coinvolti in prima persona, ma una recente ricerca, svolta all’interno del progetto Fami/Ipocad della Regione Lazio  ha mappato nella sola Roma ben 197 associazioni e realtà non profit di migranti.

Fanno volontariato sono cittadini come gli altri e infatti, ascoltando el testimonianze e le storie durante il convegno è emerso chiaramente che hanno anche le stesse motivazioni, che si aggiungono ad un forte desiderio di integrazione. Che sia perché hanno una passione e vogliono condividerla con gli altri, come Abdo, giovane egiziano impegnato con Sport Senza Frontiere; che sia perché hanno fatto fatica e vogliono sollevare gli altri dalle stesse fatica, come i genitori del progetto Genitori Peer, che in una scuola di Milano tengono aperto uno sportello per gli altri genitori immigrati; che sia per il desiderio di “restituire quanto ricevuto”, come Roberto, giovane Rom in servizio civile e impegnato con la Comunità di Sant’Egidio; o che sia perché si appassionano per una causa, come fa Parisa, nata a Teheran, con l’associazione Donne per la Dignità; che sia per dare il proprio contributo allo sviluppo del paese che si è lasciato, ma non dimenticato, come le due volontarie togolesi che insegnano sartoria alle loro concittadine più povere e analfabete…  Quale che sia la motivazione, l’obiettivo finale è unico: costruire società dove si vive meglio.

Per approfondire il tema del volontariato degli immigrati, suggeriamo di seguire il sito della Rete Scuole Migranti (da cui sono stratte le immagini di questo articolo), nel quale tra l’altro sono raccolte molte altre storie.

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazione@cesv.org

IL VOLONTARIATO DEGLI IMMIGRATI CI AIUTA A COSTRUIRE COMUNITÀ

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