IL FUOCO HA BRUCIATO I NOSTRI MEZZI, NON LE NOSTRE MANI

Dopo l’incendio doloso che ha distrutto cinque mezzi di soccorso, l’associazione Giannino Caria lancia la campagna #ripartiamoinsieme

di Lucia Aversano

Nel quadrante della Capitale che va dalla Cassia all’autostrada Roma-Civitavecchia la campagna antincendio boschiva, che parte a giungo e termina a settembre, è effettuata da due associazioni di protezione civile. Queste due associazioni, insieme, possiedono 4 mezzi antincendio e si occupano di una vasta area verde della città. Sono in prima linea durante gli interventi emergenziali e il loro supporto è un aiuto prezioso ai vigili del fuoco durante le varie operazioni. La notte tra il 18 e il 19 febbraio un rogo divampato presso la sede dell’associazione Giannino Caria, tre di questi mezzi antincendio sono andati distrutti. Insieme al Mercedes sprinter e i due Land Rover defender antincendio, sono andati distrutti altri due mezzi per il polisoccorso. Un danno enorme, innanzitutto per l’associazione, ma soprattutto per la comunità della Massimina, all’interno della quale i presidi istituzionali scarseggiano e le situazioni emergenziali vengono affrontate in prima battuta dai volontari della protezione civile.

 

associazione Giannino Caria
L’associazione Giannino Caria è in prima linea durante gli interventi di emergenza. Dalla pagina FB

ANNI DI IMPEGNO IN FUMO. «Intorno alle due di notte mi è arrivata una telefonata da una signora che abita vicino alla scuola che ci ospita», ci racconta Marco Lorentini, presidente dell’associazione Giannino Caria, «svegliatasi nel cuore della notte per via di un esplosione. Una volta affacciatasi alla finestra ha visto delle fiamme provenire dal piazzale della scuola primaria Nando Martellini e dopo aver chiamato il 112 e allertato i vigili ha contattato me». Una volta giunto sul posto, il presidente dell’associazione, ha trovato di fronte a sè uno spettacolo drammatico: cinque mezzi dell’associazione ridotti in cumuli di lamiere senza motivo. «I vigili del fuoco intervenuti sul posto hanno subito avanzato l’ipotesi dolosa. Tre vetture incendiate erano parcheggiate da un lato del piazzale mentre le restanti carcasse si trovavano dal lato opposto. Inoltre, sempre secondo i vigili del fuoco, l’incendio delle tre macchine parcheggiate vicino si è propagato dalla vettura centrale» altro elemento che fa allontanare il dubbio di un’esplosione casuale e invece «fa pensare ad un attacco determinato.» Un atto vile, condannato da più parti, che lascia addosso tanta rabbia e amarezza: il danno economico è di circa 220mila euro, fanno sapere dall’associazione ed è una perdita secca poiché, come tiene a precisare Lorentini, «i mezzi non erano assicurati né per furto né per incendio» e sono il prodotto di anni di lavoro dei volontari. Le indagini sono in corso, colpevoli e movente restano ancora ignoti, inoltre l’associazione non è mai stata oggetto di atti vandalici in passato né tantomeno di minacce che lasciassero presagire un’azione così efferata.

 

associazione Giannino Caria cop fb
Questo il messaggio lanciato su Facebook dai volontari

#RIPARTIAMOINSIEME. Subito dopo l’accaduto è partita la campagna di raccolta fondi #ripartiamoinsieme, uno slogan che racchiude in sé tutto lo spirito volontaristico che difficilmente si arrende davanti alle difficoltà. In molti stanno aderendo alla campagna dimostrando vicinanza all’associazione e ai volontari.

Per rimettere le cose apposto ci vorrà del tempo ma qualche buona notizia sta già arrivando, come ad esempio la determina da parte della Regione Lazio per l’acquisto di un pick up che dovrebbe essere consegnato già nei prossimi giorni. «Stanno arrivando aiuti anche da altre regioni come Lombardia e Piemonte, il Municipio sta contribuendo alla diffusione della campagna per raccogliere i fondi.» L’obiettivo dell’associazione è quello di riuscire ad avere i mezzi del’antincendio boschivo entro giugno.

Grande assente, a questa mobilitazione solidale collettiva, il Comune di Roma con il quale l’associazione Giannino Caria è convenzionata.

«Lascia perplessi», conclude Lorentini, «prima come cittadino e poi come volontario, il silenzio assordante da parte del Comune di Roma che a parte il sopralluogo da parte di due funzionari il giorno dell’incendio non si è più palesato. Senza contare che l’associazione nonostante il danno subito, la domenica successiva al rogo era operativa durante l’allerta vento».

Per partecipare alla raccolta fondi è possibile cliccare qui.

 

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazione@cesv.org

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