
AVIS COMUNALE ROMA: «DONATE! DONATE! DONATE!»
Avis comunale Roma è parte del progetto Vol.A in Rete. E ancor più in estate ricorda quanto sia importante la donazione del sangue. Daniele Fortuna: «Donare è un gesto alla portata di tutti, è il più immediato atto di amore verso il prossimo. La nostra sede accoglie sia i pellegrini per il Giubileo sia i donatori Avis, dalle diverse regioni d’Italia»
10 Luglio 2025
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Ci sono pochi gesti tanto semplici quanto nobili come donare il sangue. Una atto di altruismo discreto, efficace e di straordinaria utilità, in grado di creare legami invisibili tra le persone e rafforzare il senso di comunità. Anche per questo Avis Comunale Roma ha deciso di entrare a far parte della Rete dei punti di accoglienza per il Giubileo, un’iniziativa del progetto Vol.A in Rete promosso dal Dipartimento Protezione Civile e Dipartimento Politiche Sociali e Salute presso l’Assessorato Politiche sociali e Salute di Roma Capitale e realizzato da CSV Lazio e Forum Terzo Settore Lazio. Vol.A in Rete vede la collaborazione di numerose organizzazione civiche per intercettare i bisogni dei pellegrini e fornire loro accoglienza diffusa nella città di Roma. «La nostra sede di Roma è stata scelta come Punto di accoglienza all’interno del progetto per supportare i visitatori durante il Giubileo», spiega il presidente Daniele Fortuna. «I nostri uffici ospitano sia i pellegrini provenienti da ogni parte del mondo sia i donatori Avis, che arrivano dalle diverse regioni d’Italia. Avis è presente in ogni comune italiano con una struttura dedicata, e i nostri volontari offrono aiuto e informazioni durante questo Giubileo 2025».

Avis comunale Roma: la raccolta del sangue parte da un buon presidio territoriale
Avis è la più grande associazione italiana dei volontari del sangue. Non tutti sanno, però, quanto sia complessa la macchina organizzativa necessaria per garantirne il funzionamento. «Roma è un territorio enorme da presidiare: 1.285 chilometri quadrati, in termini di raccolta equivale a otto grandi città italiane, come Milano, Torino, Napoli, Bologna, Catania; Genova, Palermo e Bari messe insieme», sottolinea Fortuna, «Organizziamo raccolte durante tutto l’anno e, dal periodo del Covid in poi, abbiamo iniziato a fare prelievi anche in prossimità della nostra sede di Via Imperia 2, nel II Municipio, intensificando i rapporti con il quartiere». Nella capitale, le raccolte del sangue sono organizzate quotidianamente nelle aziende, nelle parrocchie e in altri punti nevralgici della città. Per garantire questo servizio, Avis comunale Roma dispone di quattro autoemoteche, veri e propri laboratori mobili per il prelievo del sangue, attivi sette giorni su sette. «Ma tutto questo sarebbe impossibile senza i nostri volontari», aggiunge Fortuna, «I capogruppo organizzano le raccolta nelle varie sedi, supportati da una squadra composta da medici e infermieri. Oltre al dovuto ristoro, in cambio del loro gesto, ai donatori vengono fornite le analisi del sangue, un’ottima opportunità per monitorare la propria salute».
Donare il sangue, un gesto bellissimo alla portata di tutti
Sono passati 36 anni da quando Daniele Fortuna ha donato per la prima volta il sangue insieme a suo padre, anche lui donatore. Oggi ha 135 donazioni alle spalle e un impegno di lungo corso come volontario che, lo scorso anno, lo ha portato alla presidenza di Avis Comunale Roma. «Ma prima di essere presidente, rimango orgogliosamente un donatore», dichiara. «Donare è un gesto bellissimo e nobile, alla portata di tutti. Basta recarsi in un centro trasfusionale di Avis o di qualsiasi altra associazione. L’importante è donare il sangue, un elemento che non può essere riprodotto artificialmente e che testimonia il più immediato atto di amore nei confronti del prossimo». Fare volontariato all’interno dell’Avis per Daniele Fortuna ha rappresentato un cambio di vita e lo deve all’abbraccio di una volontaria, dopo il prelievo, in sala ristoro. Questo gesto lo ha colpito profondamento. «Mi ha sorriso e mi ha ringraziato per la donazione. Era così empatica e radiosa che ho immediatamente associato Avis a quell’accoglienza calorosa». La volontaria si chiamava Carmen e ancora oggi è attiva nella sede romana dell’associazione. Grazie a quell’incontro Daniele è diventato un donatore periodico, cioè regolare, dell’Avis. Poi, dalle donazioni è passato a fare il capogruppo, organizzando raccolte del sangue all’interno dell’azienda dove lavora. E oggi, a distanza di oltre tre decenni, il suo entusiasmo è rimasto intatto: «Il sangue non può essere conservato a lungo, quindi viene utilizzato immediatamente per aiutare chi ne ha bisogno. La donazione, ripeto, è la forma più immediata e tangibile di aiuto verso il prossimo» è il suo messaggio verso gli indecisi: «Donate! Donate! Donate!».
Immagini Francesco Paolucci
