IL CAPPUCCINO SOSPESO ARRIVA ANCHE NEL CENTRO DI ROMA

L'iniziativa dell'Esercito della Salvezza ha "conquistato" diversi bar, in una zona dove si trovano molti senzatetto

Dopo il successo dello scorso inverno, che ha fatto riscontrare numeri importanti, torna l’iniziativa promossa dall’Esercito della Salvezza dal nome Cappuccino sospeso.

Questa iniziativa prende spunto dal caffè sospeso napoletano e piano piano ha conquistato numerosi  baristi  di Roma. L’iniziativa, dopo aver preso vita nei  quartieri di Tor Bella Monaca e San Lorenzo, conquista anche i bar più chic del centro di Roma.

 

L’INIZIATIVA. I clochard e le persone più in difficoltà, grazie a questa idea, potranno di fatto permettersi un cappuccino nei vari bar centrali della capitale, tra cui bar San Silvestro, il Trecaffè in via dei Due Macelli e bar Rosati in Piazza del Popolo. L’iniziativa del cappuccino sospeso è gestita e sponsorizzata dall’Esercito della Salvezza, un movimento internazionale evangelico protestante, che proprio a San Lorenzo gestisce un centro di accoglienza in via degli Apuli 41, che dà ristoro e ricovero ad oltre 300 senza tetto.

 

COME FUNZIONA. Abbiamo raggiunto telefonicamente Francesca Danese, responsabile delle relazioni esterne dell’Esercito della Salvezza e portavoce del Forum Terzo Settore del Lazio.

 

cappuccino sospeso«Siamo molto riconoscenti al tenente colonnello Massimo Tursi, che essendo di origine napoletana ha dato spunto a questa iniziativa che ha preso vita a San Lorenzo dove è situata  la sede dell’Esercito della Salvezza, la quale accoglie numerosi ospiti e nonostante questo non ci sono mai state tensioni nel quartiere», spiega Francesca Danese: «Oltre ai clochard, ci sono altre persone, donne sole senza fissa dimora e anziani soli con la pensione al minimo, per i quali anche prendere un caffè o cappuccino risulta difficile. È un modo per dare un piccolo aiuto senza umiliare le persone. Noi abbiamo scelto il cappuccino e non il caffè non a caso, poiché il cappuccino è più sostanzioso ed al suo interno c’è anche il latte, un alimento che fornisce maggior nutrimento», continua Francesca Danese.

L’iniziativa funziona in modo semplice. «Le persone non devono per forza lasciare pagato un cappuccino, noi lasciamo libertà di offerta, anche di altri alimenti, ai cittadini che vogliono fare un gesto di solidarietà. Dal punto di vista finanziario teniamo molto in considerazione la trasparenza degli scontrini. Il barista fa lo scontrino e lo deposita all’interno di una tazza, che noi come associazione gli abbiamo lasciato. I bar che partecipano a questa iniziativa hanno all’esterno una locandina della nostra associazione con lo slogan “Il calore di una comunità in una tazza”.

 

GLI ALTRI PROGETTI. Non a caso la più grande concentrazione dei bar si trova tra il primo e il secondo municipio, dove c’è un elevato numeri di clochard. Inoltre tengo a sottolineare che l’Esercito della Salvezza è molto attivo sul territorio, infatti 3 volte a settimana noi dell’associazione usciamo con l’unità mobile per portare pasti caldi e anche per spiegare e diffondere l’iniziativa del cappuccino sospeso», conclude Francesca Danese. «Ringrazio le aziende, in questo caso Fabio Spada, presidente di Fibe Confcommercio, il quale ci ha dato l’opportunità di entrare nei bar del centro e poi ringrazio in particolare la città di Roma, che ha risposto in maniera solidale ed attiva a questa importante iniziativa.»

Se avete correzioni o suggerimenti da proporci, scrivete a comunicazione@cesv.org.

 

 

IL CAPPUCCINO SOSPESO ARRIVA ANCHE NEL CENTRO DI ROMA

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